Jimmy Page 80 anni e non sentirli. Un compleanno straordinario quello dell’unico chitarrista al mondo in grado di entrare nella Rock and Roll Hall of Fame ben due volte con due band diverse. Merito di un talento unico che ne ha fatto il musicista britannico più influente del secolo scorso e che lo ha portato a conoscere artisti di livello internazionale come Eric Clapton, Jeff Beck e Robert Plant. Sintetizzare una carriera del genere è praticamente impossibile ma l’occasione è ghiotta per cercare, almeno, di fermare i momenti salienti della sua ascesa nella musica moderna.

Jimmy Page 80 anni , i record

Per capire lo spessore di quest’artista è sufficiente una data, il 2012, quando, insieme a Robert Plant e John Paul Jones, ricevette dall’allora Presidente degli Stati Uniti Obama il Kennedy Center Honors, la più alta onorificenza assegnata a personaggi che abbiano influenzato la cultura americana attraverso le arti. Una vetta giunta dopo aver frequentato, comunque, solo altitudini vertiginose. In ambito musicale, infatti, Page ha ottenuto ogni tipo di riconoscimento:

  • nella Rock and Roll Hall of Fame è entrato sia componente degli Yardbirds sia come membro dei Led Zeppelin
  • nel 2010 è stato inserito al secondo posto nella classifica dei cinquanta migliori chitarristi della Gibson
  • ha suonato in oltre duemila concerti nella sua vita

E, a proposito di vita, il rock Jimmy Page l’ha vissuto anche lontano dai riflettori. Tra realtà e leggendo, la sua biografia è alquanto turbolenta. Così la riassume il blog Bellacanzone:

“Nella sua storia non manca nulla: dalle scandalose relazioni con minorenni alle devastazioni degli alberghi, dalle pratiche sessuali più incredibili alla violenza para militare del manager Peter Grant e del colonnello Cole, fino alla discussa passione per l’occultismo (in particolare per Aleister Crowley) e alla sinistra sequenza di incidenti e morti che ha accompagnato la band fino alla morte di John Bonham (avvenuta a casa di Page) nel 1980, oltre ad un lungo periodo di dipendenza da alcol e droghe.”

Un nichilismo di fondo quasi ovvio per quel genere di musicista come ovvio è stato il suo talento nelle sette note, dove ha creato suoni e generi che ancora vengono ripresi dalle nuove generazioni. Un vissuto intenso nel quale non manca anche una buona dose di mistero.

Jimmy Page prese il posto di Eric Clapton nei Yardbirds?

Domanda ancora non del tutto evasa ma che alcuni esperti di musica cercano di sciogliere ricostruendo con distacco quel periodo. Erano gli anni sessanta e la band, tra le prime a fare rock del Regno Unito, vantava Eric Clapton nelle sue fila. L’uscita di quest’ultimo fece sospettare diversi addetti ai lavori di una discussione con Page che, successivamente, ereditò la sua guida artistica. In realtà, a distanza di decenni, fu lo stesso ex marito di Lory Del Santo a spiegare che l’abbandono degli Yarbirds giunse come una sua decisione artistica personale mirando ad un percorso solistico e che, anzi, Page fu il nome che lui caldeggiò come sostituto nel gruppo. Nell’immediato il Jimmy internazionale, però, non entrò nel progetto perché molto impegnato come turnista negli studi di registrazione ma raccomandò quel Jeff Beck che scrisse, a suo modo, altre pagine di storia della musica. Solo dopo l’uscita anche sua, questa volta per incompatibilità caratteriali col resto della band, Page decise di prendere il progetto in mano arrivando ad ottenere ottimi risultati.

Il matrimonio con i Led Zeppelin

Il gruppo è tra le pietre miliari dell’heavy metal o, almeno, delle fondamenta da cui questo genere creò la sua fortuna. Un gruppo che ebbe copertine storiche come lo scatto lunare dell’astronauta Frank Borman, da poco scomparso. Il chitarrista inglese ne fu mente pulsante e mano armata come ricordano gli italiano quando giunse con gli altri ragazzacci ospite al Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston cantarono “Most Hight” in una performance memorabile. Dalla morte di Bonham tutto cambiò nella band e, tra alti e bassi, si giunse alla ormai storica reunion con John Paul Jones per il concerto dei Led Zeppelin alla O2 Arena di Londra del 2007 celebrato in un lungometraggio nel 2012 che vedeva Jason Bonham alla batteria.

Angelo del rock o musicista maledetto, duplici sono le facce di quest’uomo nato a Londra nell’ormai remoto 1944. Univoca, invece, resta la sua impronta nella cultura moderna di due millenni.