Vittorio Sgarbi non ci sta, non arretra di un centimetro sull’indagine a suo carico sul Manetti rubato e attacca. Il sottosegretario già si era dichiarato di essere totalmente estraneo ai fatti, considerato che l’opera da lui esposta a Lucca nel 2021 non era quella rubata dal Castello di Buriasco nel 2013, come si suppone da più parti. TAG24 ha intercettato il professor Vittorio Sgarbi che sull’argomento spiega che “dietro le accuse”, a suo parere, si nascondano in realtà “attacchi politici al Governo e a Meloni”.
Vittorio Sgarbi sull’indagine, le sue parole a TAG24
Vittorio Sgarbi a TAG24 sottolinea quando già dichiarato subito dopo l’apertura di un fascicolo a suo carico per l’indagine sul quadro rubato: “Accuse fantasiose e ridicole”, mentre sulla richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni il sottosegretario alla Cultura replica stizzito: “Una richiesta senza senso, non c’è nulla di fondato o in mano all’ autorità giudiziaria, si tratta di una mera ricostruzione giornalistica”.
Vittorio Sgarbi, inoltre, non conferma di aver ricevuto alcun avviso di garanzie: “Sono accuse e richieste prive di senso anche perché non ho ricevuto alcun avviso di garanzia, ogni giorno arriva un’intimidazione ad un membro del governo ma non per questo deve essere accettata”. Conferma e sottolinea di aver ricevuto solidarietà dal governo: “Molti parlamentari mi hanno manifestato la loro vicinanza”.
Campagna volta ad attaccare Giorgia Meloni
Vittorio Sgarbi se la prende con chi porta avanti queste inchieste giornalistiche: “Senza dubbio credo che ci sia una campagna volta a politicizzare vicende personali per attaccare Giorgia Meloni ed il governo”, prendendo a disamine anche quanto accaduto con la vicenda Pozzolo e lo sparo di Capodanno. Uno Sgarbi battagliero dunque che non intende assolutamente dimettersi: “Non lo farò mai”.