Grazie alla crescita dei mercati, che ha preso il via da novembre, il 2023 si è concluso con prestazioni estremamente positive per gli investitori. L’indice delle Borse mondiali ha segnato un aumento del 17,6% su base annua, mentre i titoli di Stato nell’area dell’euro hanno registrato un incremento del 6,1%, e le obbligazioni emesse dalle società hanno mostrato un aumento del +7,4%. Questi risultati hanno reso le azioni e le obbligazioni meno attraenti rispetto a quanto fosse il caso alcuni mesi fa.

In relazione a ciò e guardando avanti nei prossimi mesi, diventa essenziale cercare altri strumenti finanziari in cui investire, consentendo al portafoglio di diversificare sia il rischio che le fonti di rendimento.

Come guadagnare con investimenti alternativi?

Rame

Nel panorama delle materie prime, il rame potrebbe sperimentare un notevole incremento della domanda grazie all’impulso fornito dalle tecnologie a impatto ambientale ridotto che lo impiegano. Questo metallo risulta fondamentale per la trasmissione dell’energia, il cablaggio degli edifici, i sistemi idraulici e i dispositivi elettronici. Le stime più conservative prevedono un aumento complessivo della richiesta del 30% entro il 2035, accentuando così la carenza di offerta. Secondo alcuni esperti, l’aumento della richiesta di veicoli elettrici (EV) potrebbe innalzare i prezzi del rame a livelli senza precedenti, sebbene questo non sia necessariamente previsto già nel corso del 2024. Le previsioni per l’anno in corso, comunque, si presentano in modo positivo.

Idrogeno, uranio, energia nucleare

La necessità di ridurre l’impatto ambientale sta portando il nucleare a diventare una componente sempre più rilevante della combinazione energetica globale. Nonostante le buone performance degli ultimi mesi nei titoli del settore, nel 2024 le valutazioni risultano ancora inferiori rispetto al periodo pre-Fukushima. Gli Exchange-traded fund (ETF) specializzati indicano un potenziale di guadagno del 10%-12% all’anno per i prossimi 7-10 anni, ma con significative fluttuazioni dei prezzi. L’idrogeno a basse emissioni di CO2, come l’idrogeno verde o blu, attualmente rappresenta meno dell’1% della produzione totale, ma il suo utilizzo può contribuire a ridurre l’impatto ambientale in vari settori industriali. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la produzione di idrogeno a basse emissioni potrebbe crescere da un milione di tonnellate attuali a quasi 40 milioni di tonnellate entro il 2030. Di conseguenza, le prospettive per il settore risultano molto interessanti nei prossimi 3-5 anni.

Petrolio

È plausibile un potenziale surplus di offerta nei prossimi mesi, soprattutto se il rallentamento dell’economia globale dovesse risultare più significativo rispetto alle previsioni attuali. Tuttavia, l’incremento della domanda nei mercati emergenti e, soprattutto, le tensioni geopolitiche (particolarmente la crisi in Medio Oriente) potrebbero sostenere i prezzi del greggio. Una strategia di investimento potenzialmente efficace potrebbe consistere nell’acquistare quando i prezzi si avvicinano ai 70 dollari e vendere quando si situano attorno agli 80 dollari.

Bitcoin

L’andamento del Bitcoin all’inizio del 2024 ha raggiunto i 46.000 dollari, spinto dalla fiducia degli operatori di mercato riguardo all’ipotetica approvazione da parte della Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente regolatore finanziario degli Stati Uniti, del primo Exchange-traded fund (ETF) dedicato alla principale criptovaluta. Nel caso in cui si non si detenga alcuna quota di Bitcoin in portafoglio e la SEC approvi effettivamente il primo ETF specializzato, potrebbe avere senso considerare l’acquisto di una piccola percentuale (massimo 5%) come parte di una strategia di diversificazione del rischio. Sarebbe preferibile adottare l’approccio degli acquisti frazionati (PAC) per mitigare l’impatto del prezzo di acquisto. Successivamente, sarebbe opportuno attendere almeno alcuni anni prima di prendere una decisione definitiva sul mantenimento o la vendita dei Bitcoin.