E’ reato fare il saluto romano? Durante una commemorazione in memoria degli esponenti del Fronte della Gioventù assassinati a Roma il 7 gennaio 1978, militanti di estrema destra hanno effettuato ripetutamente il saluto fascista. L’evento si è verificato il 7 gennaio 2024 e ha riaperto nuovamente la questione mai risolta dell’apologia del fascismo e del saluto romano.

E’ reato fare il saluto romano?

Sul fronte legale, on esiste una soluzione definitiva. La Corte di Cassazione è chiamata a stabilire chiaramente la questione nei prossimi giorni, in un momento di grande agitazione politica, dopo i saluti romani avvenuti in via Acca Larentia.

Il 18 gennaio, le Sezioni Unite della Corte si confronteranno su questo tema, ma nel frattempo esaminiamo quando il gesto del saluto romano non costituisce reato, in base alla Legge Scelba e alla Legge Mancino.

Secondo le interpretazioni prevalenti degli ultimi anni, il saluto fascista non costituisce reato a meno che non ci sia un reale rischio di riorganizzazione di un nuovo partito fascista o di perseguire obiettivi antidemocratici e discriminatori.

In questo senso, non sarebbe considerato reato fare il saluto romano durante una commemorazione, ad esempio.

Come nel caso della condanna annullata dalla Corte di Cassazione per le quattro persone che, il 25 aprile 2016, hanno eseguito il saluto fascista al cimitero Maggiore.

Legge Scelba

Nell’ordinamento italiano, il reato di apologia di fascismo stato introdotto dalla Legge Scelba, così chiamata in onore dell’ex ministro dell’Interno. La norma attua la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta esplicitamente:

“[…] la riorganizzazione, in qualsiasi forma, del partito fascista sciolto.”

La Legge numero 645, emanata il 20 giugno 1952 e comunemente conosciuta come Legge Scelba, rappresenta il quadro normativo per la dissoluzione del partito fascista.

Nel suo primo articolo, essa fornisce una chiara definizione di cosa si intenda per “riorganizzazione del partito fascista sciolto”.

L’articolo 2 di questa legge stabilisce le pene penali conseguenti per coloro che vengono condannati per il reato di apologia del fascismo.

Questo tipo di reato si verifica quando vengono lodati o esaltati leader, eventi, principi o metodi del fascismo, o quando vengono promossi gli stessi intenti antidemocratici propri del partito fascista.

Il gesto del saluto romano potrebbe rientrare in queste azioni, ma la situazione è più intricata. Per quale motivo? La legge del 1952 effettua il divieto costituzionale di riformare il partito fascista, e le manifestazioni nostalgiche diventano reato solo se aumentano il concreto e reale rischio di una riorganizzazione di tale partito.

Legge Mancino

La Legge Mancino, identificata con il codice n. 2025 datato 25 giugno 1993, costituisce un’altra normativa che si concentra sulla punibilità delle manifestazioni a carattere fascista.

Questo atto legislativo introduce una serie di disposizioni finalizzate a contrastare le discriminazioni basate sulla razza, l’etnia e la religione.

Lo scopo principale della legge è sanzionare coloro che diffondono concetti basati sull’odio o sulla presunta superiorità razziale, così come chi promuove e partecipa a organizzazioni fondate su tali ideologie.

Mentre la Legge Scelba potrebbe mostrare difficoltà nell’applicazione riguardo ad atteggiamenti nostalgici, la Legge Mancino vieta specificamente la formazione di gruppi ispirati a questi valori e proibisce l’esposizione di bandiere, slogan o simboli propri di tali organizzazioni.