Anche nel 2024, per poter accedere alla pensione di vecchiaia dall’Inps, è necessario aver accumulato almeno 20 anni di contributi, oltre a raggiungere un’età di almeno 67 anni. Tuttavia, sorge spontanea la domanda su quale sia l’importo della pensione con 20 anni di contributi, considerando che tale requisito costituisce anche il presupposto per l’ottenimento della pensione anticipata di tipo contributivo, accessibile al compimento dei 64 anni di età.
Determinare l’ammontare preciso della pensione con 20 anni di contributi non è agevole in quanto diversi fattori influenzano il calcolo dell’assegno, come la durata dei periodi lavorati e la retribuzione percepita.
Nonostante la complessità del calcolo pensionistico, valutando le regole adottate e formulando alcune ipotesi di base, è comunque possibile avere un’idea generale dell’importo che spetterebbe a chi ha accumulato la soglia minima di 20 anni di contributi.
Tuttavia, è importante sottolineare che, ad eccezione di coloro che hanno percepito stipendi particolarmente alti, il tasso di sostituzione, cioè la differenza tra l’ultimo stipendio e l’importo della pensione, non è di solito favorevole per il pensionato. Con soli 20 anni di contributi, è improbabile ottenere una pensione di valore significativo, sebbene vi siano molteplici variabili che influenzano questo calcolo.
Quanti soldi prendo se vado in pensione con 20 anni di contributi nel 2024?
Sistema retributivo
Iniziamo dal caso di un lavoratore che si pensiona con 20 anni di contributi, presumibilmente al compimento dei 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia, tutti accumulati nel sistema retributivo, quindi prima del 1° gennaio 1996 (o 1° gennaio 2011 se 18 anni di contributi sono stati accumulati entro il 31 dicembre 1995).
Nel sistema retributivo, la pensione del lavoratore si basa sugli stipendi percepiti nell’ultimo periodo di lavoro prima del pensionamento. Si calcola la media degli stipendi e si applica una certa percentuale, ottenuta moltiplicando le aliquote di rendimento per ogni anno di anzianità contributiva.
Solitamente, queste aliquote corrispondono al 2%, il che significa che con 20 anni di contributi si otterrebbe il 40% della retribuzione pensionabile.
Ponendo ciò, è possibile fare alcuni esempi relativi all’ammontare della pensione con 20 anni di contributi nel regime contributivo:
- con una retribuzione pensionabile di 20.000 euro: si otterrebbero 8.000 euro lordi all’anno di pensione;
- con una retribuzione pensionabile di 30.000 euro: si otterrebbero 12.000 euro lordi all’anno di pensione;
- con una retribuzione pensionabile di 40.000 euro: si otterrebbero 16.000 euro lordi all’anno di pensione;
- con una retribuzione pensionabile di 60.000 euro: si otterrebbero 24.000 euro lordi all’anno di pensione.
Va ricordato che nel calcolare la retribuzione pensionabile nel sistema retributivo si considera la media degli ultimi stipendi percepiti, con un riferimento temporale di 5 anni per i lavoratori dipendenti, 10 anni per i lavoratori autonomi e l’ultimo anno nel caso del pubblico impiego.
Sistema contributivo
Esaminiamo ora il caso di chi ha accumulato tutti i 20 anni di contributi nel sistema contributivo. A differenza del sistema retributivo, in questo caso si considerano i contributi effettivamente versati dal lavoratore, i quali vengono trasformati in pensione tramite l’applicazione di un coefficiente di trasformazione.
Nel caso della pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, il coefficiente di trasformazione è del 5,723%.
Questo coefficiente si applica al montante contributivo, ovvero alla somma dei contributi versati durante gli anni di lavoro. Nei lavoratori dipendenti, i contributi versati corrispondono al 33% della retribuzione pensionabile annua.
Ad esempio, con 20 anni di contributi e una retribuzione annua media di 40.000 euro, si accumulerebbe un montante contributivo di circa 264.000 euro (escludendo eventuali rivalutazioni). In tal caso, la pensione annua lorda sarebbe di circa 15.108 euro.
Per esemplificare ulteriormente, consideriamo 20 anni di contributi con una retribuzione media annua di 25.000 euro. Il montante contributivo sarebbe di circa 165.000 euro, che, trasformati in pensione, corrisponderebbero a circa 9.442 euro lordi all’anno.
Sistema misto
Il contesto del sistema misto è più complesso, poiché, come visto, dipende dalla divisione degli anni di contribuzione tra sistema retributivo e contributivo. In questo caso, la pensione si determina sommando i risultati dei calcoli effettuati per le due parti.
Per semplificare, consideriamo un lavoratore con 10 anni di contributi nel sistema retributivo e 10 nel contributivo, con una retribuzione media costante di 30.000 euro.
Calcolare la parte relativa al sistema retributivo è diretto. Viene riconosciuto il 20% della retribuzione pensionabile, ovvero 6.000 euro lordi all’anno.
Nel sistema contributivo, invece, dobbiamo prima calcolare il montante contributivo. Con 10 anni di contributi e una retribuzione media costante di 30.000 euro, il montante sarebbe di 99.000 euro. A 67 anni, questo si tradurrebbe in una pensione di circa 5.665,77 euro.
Sommando le due quote, quindi, si ottiene un totale leggermente superiore a 11.665 euro lordi annui di pensione.