Il vento sembra essere propizio per l’economia italiana, almeno sul fronte dell’occupazione, con il tasso di occupati certificato dall’Istat e riferito al mese di novembre 2023 che fa registrare un nuovo record. Aumenta, infatti, il numero degli occupati e diminuisce il dato sulla disoccupazione. Qualche timido segnale incoraggiante arriva anche dall’occupazione femminile.
Istat, tasso di occupazione invariato al 61,8% a novembre 2023, diminuisce la disoccupazione
Occupazione in crescita in Italia nel mese di novembre 2023.
L’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) certifica un trend positivo per quanto riguarda il tasso di occupazione nel nostro Paese, che si mantiene stabile rispetto alla rilevazione del mese precedente al 61,8%, con un numero di occupati che arriva a 23 milioni 743 mila unità (contro i 23 milioni 712 mila di ottobre 2023).
In generale, dunque, il numero di occupati aumenta sia su base mensile, sia su base annua, rispetto a novembre 2022:
- su base mensile, gli occupati aumentano di oltre 30 mila soggetti;
- su base annua, l’aumento è di 520 mila unità
Parallelamente, scende il tasso di disoccupazione al 7,5%, mentre un incremento viene registrato per quanto riguarda il numero dei soggetti inattivi, con un aumento del tasso pari al 33,1%.
Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,5% (-0,2 punti), quello giovanile al 21,0% (-2,5 punti) #istat
— Istat (@istat_it) January 9, 2024
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Occupazione femminile, lieve aumento rispetto a ottobre 2023, ma la strada è ancora lunga
Si tratta di una tendenza positiva, già testimoniata dalla rilevazione dell’Istituto relativa al mese di ottobre 2023, che indicava una crescita dell’occupazione nel Paese, con +512 mila unità su base annua.
Inoltre, il confronto con i dati del trimestre precedente – quello da giugno ad agosto 2023 – indica un ulteriore aumento del livello occupazionale, con +0,6% pari a circa 130 mila occupati in più.
Dove l’Italia conferma di essere ancora sostanzialmente ferma è l’occupazione femminile.
Dopo il dato drammatico emerso dalla relazione del servizio Studi della Camera dei deputati, che indicava un tasso di occupazione femminile del 55%, contro una media europea del 69%, l’Istat indica un lieve aumento su base mensile, pari a 0,1%.
Decisamente nulla per cui fare i salti di gioia ma ci si può almeno augurare sia un segnale di buon auspicio per un nervo scoperto della società italiana.