A poche ore dai funerali della figlia Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta a Vigonovo la sera dell’11 novembre scorso, Gino Cecchettin aveva annunciato sui social di volersi prendere una pausa dal lavoro per elaborare il lutto che aveva coinvolto la sua famiglia ad appena un anno dalla scomparsa della moglie Monica a causa di una grave malattia. Ora su Linkedin è tornato a rivolgersi a clienti, fornitori, colleghi e amici, dicendosi pronto a ricominciare.

Gino Cecchettin torna a lavorare: l’annuncio su Linkedin

Con il cuore ancora pesante ma con nuova determinazione, ci tengo a confermare, come avevo anticipato, il mio ritorno al lavoro. Colgo l’occasione di ringraziare i colleghi di 4neXt Technology Systems che hanno egregiamente portato avanti le attività aziendali anche in mia assenza,

ha scritto Gino Cecchettin per annunciare il suo ritorno a quasi due mesi dall’omicidio della figlia Giulia. E ha aggiunto:

Amo la tecnologia, l’automazione e l’elettronica, settori in veloce evoluzione e dove la competenza e l’esperienza servono soprattutto a saper individuare soluzioni sempre più performanti e di frontiera. Questo fa da sempre parte della mia vita e mi ha regalato grandi soddisfazioni a cui non potrei mai rinunciare, oltre a darmi modo di sostenere la mia famiglia. Sarà un piacere riprendere il nostro rapporto professionale e condividere insieme nuove sfide e successi.

A poche ore dai funerali della 22enne aveva deciso di comunicare ai suoi contatti di volersi prendere una pausa per elaborare il lutto che aveva coinvolto la sua famiglia, facendo intendere anche di voler pensare a un “nuovo impegno civico” attraverso cui aiutare tutte le donne che, per un motivo o per un altro, si fossero ritrovate a vivere le stesse situazioni della figlia.

L’agenzia di comunicazione e l’ipotesi di un libro sulla storia della figlia

Stando a quanto riportato dal Gazzettino Veneto qualche giorno fa, Cecchettin si sarebbe anche affidato a un’agenzia di comunicazione londinese, la Andrew Nurnberg. D’ora in avanti sarà lei a curare i suoi rapporti con la stampa. Ma è possibile anche che curerà eventuali libri o fiction che l’uomo potrebbe decidere di dedicare alla storia della figlia che, dopo la laurea in Ingegneria biomedica, avrebbe voluto specializzarsi nell’illustrazione di libri per bambini e ragazzi.

Ad ottobre aveva iniziato a frequentare la Scuola Internazionale di fumetto di Reggio Emilia. L’ex fidanzato Filippo Turetta non accettava che avrebbe potuto costruirsi una vita senza di lui: dopo aver provato a convincerla a rinviare la sua discussione di laurea affinché potessero raggiungere quel traguardo insieme, visto che lui era rimasto indietro con gli esami, aveva iniziato a ricattarla emotivamente.

La costringeva a scrivergli e a vederlo dicendole che altrimenti si sarebbe ammazzato. Le rimproverava il fatto di trascorrere “troppo tempo” insieme alle amiche e ai suoi parenti e di non dare importanza a lui, nonostante, ad agosto, lo avesse lasciato. Lei era stufa dei suoi comportamenti. In un audio inviato alle amiche poche settimane prima di venire uccisa, chiedeva loro consiglio su come liberarsi di lui. Non si aspettava che sarebbe arrivato a tanto.

La ricostruzione dell’omicidio di Giulia Cecchettin

L’11 novembre scorso i due ragazzi si erano dati appuntamento per andare al centro commerciale. Giulia avrebbe dovuto acquistare delle scarpe da indossare pochi giorno dopo, in occasione della sua festa di laurea. Filippo era passato a prenderla poco dopo le 18.

Attorno alle 20 erano stati visti mangiare al tavolino di un McDonald’s di Marghera, vicino Venezia. Poi, alle 23.15 circa, un testimone li aveva avvistati mentre, in un parcheggio situato a circa 150 metri dall’abitazione di lei, litigavano animatamente in auto.

Lui la teneva per i vestiti, obbligandola a risalire sulla sua Grande Fiat Punto nera, non sapendo di essere visto. Pochi minuti dopo l’avrebbe uccisa a coltellate nella zona commerciale di Fossò, venendo ripreso dalle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi di uno stabile della ditta Dior.

Il corpo della 22enne sarebbe stato trovato qualche giorno dopo l’inizio delle ricerche da parte degli inquirenti poco lontano dal lago di Barcis, dove l’auto del ragazzo era stata avvistata. Lui intanto aveva raggiunto l’estero. Sarebbe stato fermato in Germania e poi estradato con l’accusa di sequestro di persona e omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo. Attualmente è detenuto a Montorio.