Lanciare una blockchain può rivelarsi complicato. Per cercare di facilitare le operazioni, nel corso degli ultimi tempi sono sorte alcune piattaforme che si propongono di risolvere il problema. Tra di esse spicca Polkastarter, che consente alle aziende interessate allo sfruttamento della tecnologia DLT di raccogliere fondi in maniera decentralizzata.

Per riuscire nell’intento ha puntato su un launchpad estremamente intuitivo e facile da utilizzare. Utilizzandolo gli utenti sono in grado di lanciare pool di token e aste cross-chain. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio il progetto e perché è osservato con molto interesse dagli addetti ai lavori.

Polkastarter: di cosa si tratta?

Polkastarter è una piattaforma co-fondata da Daniel Stockhaus, Tiago Martins e Miguel Leite che si propone di fare da ponte tra le aziende blockchain in fase di lancio e coloro che sono alla ricerca di progetti interessanti da sostenere. Una missione condotta tramite una struttura estremamente semplice da utilizzare, che permette agli investitori di orientarsi con facilità e avanzare la propria offerta.

Lo strumento per condurre le campagne di finanziamento è quello delle IDO (Initial DEX Offering). Si tratta in pratica di un processo tipico degli exchange decentralizzati, strutturato in maniera tale da consentire agli investitori l’acquisto di token di nuova emissione, senza correre rischi di alcun genere.

Considerato come periodicamente vengano lanciati nuovi progetti che necessitano di fondi per il proprio sviluppo, Polkastarter si propone alla stregua di un vero e proprio incubatore per le startup operanti nel settore della blockchain.

Come funziona Polkastarter

Polkastarter è un DEX ideato nel preciso intento di creare pool di token e aste cross-chain. Il suo funzionamento ricorda molto da vicino quello di Polkadot, ove è stato lanciato a sua volta, e utilizzandolo le aziende in fase di lancio possono godere di un contatto più facile con la comunità degli investitori al dettaglio e con quelli istituzionali.

In particolare, utilizzando la piattaforma le nuove aziende sono facilitate nel riunire intorno al progetto quella comunità che si è rivelata fondamentale nel successo di alcuni rinomati progetti, a partire da Dogecoin.

Per garantire la trasparenza e la sicurezza delle transazioni che avvengono al suo interno, Polkastarter utilizza gli smart contract. Ne derivano vantaggi di rilievo sia per gli investitori che per le aziende. Per quanto riguarda i primi possono partecipare alla fase di lancio dei progetti, quella che solitamente riserva i maggiori ritorni di carattere finanziario. Nel caso delle aziende, è invece semplificato l’accesso ai finanziamenti, con riduzione di costi e complessità collegati a questa fase.

Per quanto riguarda la protezione della rete, trattandosi di un token ERC-20 si avvale dei meccanismi tipici dell’algoritmo di consenso Proof-of-Stake. I suoi livelli di sicurezza sono quindi gli stessi della Ethereum Virtual Machine.

Le prospettive di Polkastarter

Polkastarter si propone come una risposta di livello ad alcuni problemi dell’innovazione finanziaria. Se sul mercato continuano ad arrivare progetti intenzionati a sfruttare l’onda lunga innescata dal successo di Bitcoin, troppi di essi non riescono a far notare la propria presenza in un settore già presidiato da migliaia di criptovalute.

Il crowdfunding non è solo difficile, ma anche pericoloso per gli investitori. Troppe volte nel passato le ICO si sono rivelate un semplice grimaldello per truffare chi intendeva trovare nuove occasioni di investimento. Polkastarter si propone di offrire un approdo sicuro a imprese e trader. Le prime possono raccogliere una comunità e finanziamenti, i secondo far convergere i propri soldi su progetti reali.

Proprio per questo motivo Polkastarter potrebbe assumere un ruolo sempre più importante nella criptosfera, andando ben oltre il 402° posto al momento detenuto nella classifica di settore. Soprattutto alla luce dell’ormai prossimo ristabilimento della situazione, dopo un crypto winter che ha colpito duramente l’intera criptoeconomia.