L’Italia è sotto la media europea per concentrazione di ricchezza: il 46% della ricchezza è posseduto dal 5% delle famiglie. È quanto è emerso da un’analisi svolta da Banca d’Italia.

La concentrazione della ricchezza in Italia è agli stessi livelli di quella dei cugini d’oltralpe, mentre la Germania è lo Stato UE con il maggiore grado di disuguaglianza in termini di ricchezza. Ecco quanto emerge dall’analisi svolta da Banca d’Italia sulla concentrazione della ricchezza.

Banca d’Italia, il 46% della ricchezza è posseduto dal 5% delle famiglie

Un’analisi condotta da Banca d’Italia mette in evidenza come il 46% della ricchezza sia posseduto dal 5% delle famiglie.

La metà della ricchezza degli italiani è rappresentata dal mattone e tale % varia in base alla ricchezza. L’unica componente rilevante per le famiglie più povere è rappresentata dai conti deposito.

Banca d’Italia, il portafoglio delle famiglie ricche è maggiormente diversificato

L’analisi condotta da Banca d’Italia ha messo in evidenza che il portafoglio delle famiglie italiane più ricche è maggiormente diversificato. Un terzo del portafoglio è rappresentato da azioni, attività destinate alla produzione e da partecipazioni. Un quinto del portafoglio è rappresentato da fondi comuni di investimento e dalle polizze assicurative (ramo vita).

Per quanto concerne il patrimonio abitativo quattordici anni fa la metà del patrimonio era in possesso delle famiglie della classe media. Due anni fa tale percentuale è scesa al 45%. In dodici anni la percentuale relativa al possesso dei conti deposito è aumentata di circa 40 punti.

Con l’inflazione che “corre” molti risparmiatori italiani preferiscono non tenere più i propri risparmi “parcheggiati” sui conti correnti non remunerati, per questo è cresciuto l’interesse per i conti deposito. Il tasso di rendimento offerto da alcuni intermediari bancari è cresciuto nel corso del tempo e sul mercato si possono trovare determinati prodotti bancari che offrono il 4% sulle somme depositate.

Il 5% delle famiglie italiane più abbienti possiede il 46% della ricchezza netta totale e

i principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016“,

si legge nell’analisi di Bankitalia.

Per tutto l’anno 2024 Banca d’Italia continuerà a prestare denaro alle banche accettando come garanzia anche i prestiti concessi alle famiglie sotto forma di crediti al consumo e mutui o quelli alle PMI.

L’immobile salva gli italiani dalla disparità e dalle disuguaglianze

Il possesso della prima casa salva gli italiani dall’aumento delle disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza: è quanto è emerso dall’analisi di Banca d’Italia.

Per concentrazione della ricchezza l’Italia rimane al di sotto della media europea. Se si prende in considerazione l’indice di Gini si attesta sugli stessi livelli della Francia, mentre la Germania è il paese con il maggiore grado di disuguaglianza.