Guerra in Medio Oriente, scoperta “la più grande fabbrica” di armi di Hamas a Gaza. Blinken a Tel Aviv
“Il più grande sito di fabbricazione di armi di Hamas” è stato scoperto a pochi chilometri da Gaza, come riportato dal portavoce militare israeliano Danel Hagari. Il segretario di stato USA Antony Blinken è in Israele per discutere del futuro della Striscia
La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas è entrata in nuova fase, con attacchi mirati. Continuano i bombardamenti, mentre l’esercito israeliano annuncia di aver scoperto la più grande fabbrica di armi di Hamas a Gaza. Tutti gli aggiornamenti di oggi 9 gennaio 2024
Usa, il portavoce della White House Kirby: “Non sosteniamo il cessate il fuoco”
La Casa Bianca ribadisce che gli Stati Uniti non sostengono un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nel conflitto a Gaza.
Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha spiegato le ragioni dell’affermazione ai giornalisti:
“Non sosteniamo un cessate il fuoco in questo momento. E non c’è alcun cambiamento in questo, perché crediamo che in questo momento non avvantaggerebbe nessuno tranne Hamas. Gli USA sostengono una pausa umanitaria ma non un cessate il fuoco generale in questo momento”.
Hezbollah nega l’uccisione del comandante Barji
Hezbollah ha negato l’affermazione rilasciata dall’esercito israeliano secondo cui avrebbe ucciso il comandante dell’unità aerea di Hezbollah nel Libano meridionale, Ali Hussein Barji, in un attacco aereo oggi.
Lo riporta il ‘Guardian’. In una dichiarazione, Hezbollah ha affermato che il comandante non è mai stato sottoposto ad alcun tentativo di omicidio come affermato da Israele.
La conferma da Israele sull’uccisione del comandante di Hezbollah
Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno ammesso di aver ucciso il 9 gennaio 2024 in un attacco aereo il comandante dell’unità aerea di Hezbollah nel Libano meridionale, Ali Hussein Barji .
Il portavoce dell’IDF Daniel Hagari ha detto che il leader di Hezbollah aveva portato avanti decine e decine di attacchi con droni contro Israele.
Gaza, aiuti a rilento. L’allarme dell’Oms: “Popolazione con ferite terribili e affamata”
Le precarie condizioni di salute e la mancanza di rifugi sono la normalità nella Striscia di Gaza. La denuncia arriva dal direttore dell’organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, che è tornato a chiedere una pausa umanitaria. Il bilancio dei morti sale a oltre 21mila, con 55mila feriti. Gli sfollati raggiungono quota 1,9 milioni.
Missione Onu per il ritorno dei palestinesi a Gaza
L’Onu condurrà una missione per permettere ai palestinesi sfollati di tornare alle loro case nel nord di Gaza.
La notizia arriva dal segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa a Tel Aviv. Il ritorno dei palestinesi nelle loro abitazioni e nei luoghi distrutti dalla guerra secondo il delegato USA:
“Non avverrà in una notte, ci serie problematiche umanitarie e di infrastrutture. Ma la missione Onu avvierà un processo che valuterà questi ostacoli e come potranno essere superati”, ha spiegato. “E’ assolutamente chiaro che i civili palestinesi debbano essere in grado di tornare a casa appena le condizioni lo permetteranno. Non devono essere spinti a lasciare Gaza”.
Blinken in conferenza da Israele: “Serve nascita Stato Palestinese”
Bisogna partire nella ricostruzione di Gaza “a patto che ci sia la realizzazione di uno stato palestinese”. Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa da Israele.
Ha dichiarato:
“Il punto di vista espresso dai Paesi nel Medio Oriente è fondamentale per porre fine una volta per tutte a un ciclo di violenza attraverso la realizzazione dei diritti politici palestinesi”.
Blinken ha aggiunto:
“E’ fondamentale che la guerra finisca il prima possibile ma e’ necessario anche che Israele raggiunga il suo legittimo obiettivo di assicurarsi che il 7 ottobre non possa mai piu’ verificarsi”.
Nella conferenza stampa a Tel Aviv, il segretario di Stato Usa attribuisce tutta la colpa delle sofferenze causate dalla guerra direttamente ad Hamas.
Ucciso comandante di droni di Hezbollah
Israele sostiene che il membro di Hezbollah ucciso martedì era il comandante di un’unità di droni aerei.
Oggi l’annuncio della morte di Ali Hussein Burji, conosciuto con il nome di Abu Mahdi. Secondo lo Stato Ebraico, Burji era il comandante meridionale dell’unità di droni della milizia libanese.
Belgio: “Il Paese non può restare a guardare”
Il Belgio non può restare a guardare l’immensa sofferenza umana a Gaza. Dobbiamo agire contro la minaccia di genocidio
Così Il vice primo ministro federale belga Petra De Sutter davanti alle Nazioni Unite.
Belgium cannot stand by and watch the immense human suffering in Gaza. We must act against the threat of genocide.
— Petra De Sutter (@pdsutter) January 9, 2024
I want Belgium to take action at the International Court of Justice, following the lead of South Africa.
I will propose this within the Belgian government. #begov
Blinken avverte: “I bambini stanno pagando un prezzo troppo alto”
Il segretario USA, Antony Blinken ha dichiarato che a Gaza, i civili:
In particolare i bambini stanno pagando un prezzo troppo alto. È necessario che più cibo, acqua e medicine arrivino a Gaza e arrivino alle persone che ne hanno bisogno
Ma il segretario sottolinea al contempo che Israele deve fare tutto il possibile per garantire il passaggio degli aiuti umanitari e lavorare per la pace.
Corbyn si schiera dalla parte del Sud Africa contro Israele
L’ex leader laburista britannico, Jeremy Corbyn, ha deciso di schierarsi accanto al Sud Africa davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja il prossimo giovedì.
Il Paese e Corbyn denunciano Israele di star commettendo un genocidio a Gaza.
Israele nega discussioni con i Paesi africani sul destino dei palestinesi
Un portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Lior Haiat, ha smentito le notizie che circolano sul web secondo cui il Paese starebbe parlando con i Paesi africani per “trasferire” i palestinesi in varie nazioni dell’Africa.
Queste le sue parole:
In risposta alle pubblicazioni riguardanti questo argomento, va notato che Israele non è impegnato a esaminare la fattibilità del trasferimento di palestinesi dalla Striscia di Gaza a Paesi dell’Africa
La scorsa settimana, il Times of Israel ha citato una fonte senior del gabinetto di Sicurezza israeliano secondo cui Israele era in trattativa con alcuni Paesi africani:
Il Congo sarà disposto ad accogliere i migranti e siamo in trattativa con altri
Tensioni al confine fra Israele e Libano
Tensioni in aumento al confine tra Israele e Libano, dove risiedono migliaia di sfollati dalle comunità di frontiera di entrambe le parti.
Si teme per una possibile escalation negli attacchi. L’inviata di Al Jazeera, Laura Khan, ha detto:
Oggi mi trovavo lungo il confine nel nord di Israele, in una piccola città chiamata Shlomi, ed era incredibilmente tesa. Le sirene hanno suonato per tutto il giorno, lungo i 120 chilometri di confine con il Libano, letteralmente per ore
E aggiunge:
A Shlomi, dove ci trovavamo, di solito vivono circa 9.000 persone. Qui ce n’erano circa 150. Questi luoghi sono città fantasma e sono segnati da alcune delle munizioni che sono state inviate
Israele permette l’accesso a Gaza alla delegazione ONU
Israele ha permesso alla delegazione ONU di accedere al nord di Gaza.
Secondo il sito web israeliano Walla, la delegazione dovrà valutare lo stato delle infrastrutture e studiare le esigenze sul campo per il ritorno dei palestinesi sfollati dall’area.
Lo Stato Ebraico ha accettato la richiesta degli USA, dopo le pressioni di Blinken.
Regno Unito: HMS Richmond in viaggio verso il Mar Rosso
Il segretario della Difesa Grant Shapps ha pubblicato un post su X affermando che:
L’HMS Richmond è in viaggio verso il Mar Rosso per assicurare che il Regno Unito mantenga una presenza formidabile di fronte agli attacchi degli Houthi sostenuti dall’Iran
Il Regno Unito fa parte della coalizione che gli Stati Uniti hanno annunciato lo scorso mese, con l’obiettivo di combattere gli attacchi alle navi perpetrati dagli Houthi. Shapps aggiunge:
Con gli Stati Uniti, continueremo a guidare la risposta globale alla crisi e a fare ciò che è necessario per proteggere le vite umane e l’economia globale
HMS Richmond is on its way to the Red Sea to ensure the UK maintains a formidable presence in the face of attacks by the Iranian-backed Houthis.
— Rt Hon Grant Shapps MP (@grantshapps) January 9, 2024
With the US, we’ll continue to lead the global response to the crisis & do what is necessary to protect lives and the global economy. pic.twitter.com/56N5PZTXyL
Israele, approvate 700 unità abitative a Gerusalemme Est
Israele ha approvato circa 700 unità abitative nell’insediamento occupato di Gerusalemme Est.
L’annuncio dell’approvazione del piano è stata diffusa su X. Si tratta di un totale di 695 unità abitative nell’insediamento di Givat Shaked, nel quartiere palestinese di Beit Safafa.
Questo si aggiunge a una serie di progressi negli insediamenti a Gerusalemme Est dal 7 ottobre, tra cui diverse approvazioni di piani e la pubblicazione di gare d’appalto
1/3 Today, the state published its approval of the Givat Shaked settlement plan for 695 HU on lands in the Palestinian neighborhood of Beit Safafa in EJ.
— Ir Amim English (@IrAmimAlerts) January 9, 2024
This joins a spate of settlement advancements in EJ since Oct 7, including several plan approvals + publication of tenders pic.twitter.com/Act9hdDLw2
USA: Repubblicani chiedono che la disobbedienza civile non-violenta diventi crimine federale
I senatori repubblicani Thom Tillis e Marsha Blackburn, rispettivamente della Carolina del Nord e del Tennessee, vogliono rendere la disobbedienza civile non violenta un crimine federale perché usata per chiedere la fine della guerra di Israele a Gaza.
Hanno, perciò, presentato il Safe and Open Streets Act, una legge che renderebbe un crimine federale ostacolare, ritardare o influenzare di proposito il commercio bloccando una strada pubblica o un’autostrada.
La proposta nasce a seguito della manifestazione dello scorso novembre, dove veniva chiesto il cessate il fuoco a Gaza. La protesta ha bloccato la Durham Freeway in North Carolina durante l’ora di punta.
In seguito, alla fine di dicembre, i manifestanti hanno bloccato le strade di accesso agli aeroporti di New York e Los Angeles.
Vertice tripartito ad Aqaba fra Autorità Palestinese, Egitto e Giordania
Egitto, Giordania e Autorità Palestinese si incontreranno ad Aqaba per discutere della Striscia di Gaza.
A presiedere il vertice triparto saranno il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas e il re giordano Abdullah II.
Obiettivo della riunione: discutere i modi per fermare la guerra a Gaza, fornire soccorso ai residenti e l’orizzonte politico necessario per il dopoguerra.
Inoltre, Abbas dovrebbe incontrare il Segretario di Stato americano Anthony Blinken a Ramallah.
Lega-Fdi-FI: “Israele è vittima di Hamas”
La preoccupazione di evitare un’escalation pericolosa del conflitto in Medio Oriente, e di limitare il più possibile le sofferenze subite dalla popolazione civile, araba e israeliana, è del tutto condivisibile e corrisponde all’atteggiamento opportunamente assunto dal governo italiano in seguito alla crisi innescata dai massacri del 7 ottobre
Così i deputati Paolo Formentini (Lega), Stefano Maullu (Fratelli d’Italia) e Andrea Orsini (Forza Italia) hanno commentato la situazione nella Striscia e aggiungono:
Non si può dimenticare che Israele è il paese aggredito, non soltanto da Hamas con l’orrenda e intenzionale strage di civili del 7 ottobre, ma anche dall’Iran che ha armato, sostenuto e finanziato Hamas e gli altri soggetti come Hezbollah e gli Houthi che – con il pretesto di difendere il popolo palestinese – conducono azioni aggressive di tipo terroristico. Gli Houthi, in particolare, con le loro azioni contrarie al diritto internazionale alla libertà di navigazione, determinano effetti negativi sulla stabilità delle stesse economie europee. Israele, unica democrazia liberale dell’area, non compie mai aggressioni, reagisce con forza quando viene aggredita e messa in pericolo.
Naturalmente, è giusto chiedere che tale reazione sia condotta in modo da limitare al minimo le vittime civili, ma non si può mettere in discussione il diritto di Israele, come di ogni stato, a difendersi. Per evitare ogni escalation basterebbe che l’Iran e i suoi protetti smettessero di aggredire Israele, di metterne in discussione il diritto ad esistere in pace e sicurezza, e liberassero senza condizioni tutti gli ostaggi israeliani rapiti lo scorso 7 ottobre. La soluzione dei ‘due popoli, due stati’ potrà diventare infatti realtà solo quando Israele avrà ragionevoli garanzie sulla propria sicurezza
Gallant: “Pressione su Iran per evitare escalation”
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto a Blinken che la pressione sull’Iran è “fondamentale” per evitare un’escalation.
Dopo una serie di attacchi provocatori israeliani nel vicino Libano, Gallant teme ritorsioni da parte di Hamas:
Un aumento della pressione sull’Iran è fondamentale e può prevenire un’escalation regionale in altri ambiti
USA: spiegati i motivi del veto al cessate il fuoco
L’ambasciatore americano Robert Wood ha spiegato i motivi del veto al cessate il fuoco da parte della Casa Bianca, durante la sessione dell’Assemblea Generale.
Wood ha dichiarato:
Abbiamo sentito poche richieste all’iniziatore di questo conflitto, Hamas, di smettere di nascondersi dietro i civili, di deporre le armi e di arrendersi. Se i leader di Hamas lo avessero fatto, tutto sarebbe finito.
Dopo di lui, ha preso la parola l’ambasciatore israeliano, che ha sottolineato anche i “crimini commessi da Hamas”.
L’ambasciatore palestinese ha detto chiaramente che tutti dovrebbero avere un manifesto di cessate il fuoco ora e ne ha tenuto uno all’assemblea generale
All’ONU, la maggioranza si è schierata in sostegno per la posizione palestinese, lasciando gli Stati Uniti nella posizione solitaria di sostenere Israele.
Rabbini pregano alle Nazioni Unite per il cessate il fuoco
I rabbini che rappresentano Rabbis for Ceasefire, gruppo composto da rabbini e studenti di rabbinato provenienti da Israele, Nord America ed Europa, hanno pregato alle Nazioni Unite per il cessate il fuoco a Gaza.
In questo momento di grande riflessione morale, ci esprimiamo con una sola voce per adempiere all’obbligo più sacro della tradizione ebraica: ‘pikuach nefesh’, salvare una vita
HAPPENING NOW: Rabbis in prayerful protest take action at the @UN to remind Biden that the whole world says CEASEFIRE. Stop vetoing peace. Follow our Livestream at https://t.co/1lxfyG01RB pic.twitter.com/NJaZtJktf6
— Rabbis for Ceasefire (@rodfeishalom) January 9, 2024
Cameron: “Israele potrebbe aver violato il diritto internazionale a Gaza”
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha dichiarato la sua preoccupazione circa il fatto che Israele possa aver violato il diritto internazionale a Gaza.
Sono preoccupato che Israele abbia intrapreso azioni che potrebbero violare il diritto internazionale a Gaza, perché questo particolare locale è stato bombardato o altro? Sì, certo
Cameron ha affermato che i pareri legali hanno indicano che sinora Israele ha rispettato il diritto internazionale, ma che “molte occasioni” sono in discussione.
Arabia Saudita interessata a normalizzare i rapporti con Israele
L’Arabia Saudita è interessata a normalizzare i rapporti con Israele dopo la guerra a Gaza.
Fra le condizioni: la creazione di uno Stato palestinese. Lo riporta la BBC, dopo le dichiarazioni dell’ambasciatore di Riad a Londra, Khalid bin Bandar.
Per bin Bandar, l’Arabia Saudita persegue l’instaurazione di legami con lo Stato ebraico, sebbene la normalizzazione “non andrà a scapito del popolo palestinese“.
Libano aperto a negoziati con Israele
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha annunciato che il Paese è aperto alla discussione per una tregua di medio-lungo termine al confine sud con Israele.
Noi cerchiamo una stabilità permanente e chiediamo una soluzione pacifica duratura – ma in cambio riceviamo avvertimenti attraverso gli inviati internazionali di una guerra contro il Libano. La posizione che ripeto a questi delegati è: sostenete l’idea della distruzione? Quello che sta accadendo a Gaza è accettabile?
Israele intensifica gli attacchi nel sud e nel centro della Striscia
Nelle ultime ore, Israele ha intensificato gli attacchi nel sud e nel centro della Striscia di Gaza.
La città più colpita è Khan Younis, dove 11 palestinesi sono stati uccisi da questa mattina, mentre alcuni droni israeliani hanno aperto il fuoco sugli evacuati presso l’ospedale Nasser.
Libano: morto Ali Hussein Barji, comandante delle forze aeree di Hezbollah
È stato identificato il corpo dell’uomo ucciso dall’esercito israeliano in un raid in Libano.
Si tratta di Ali Hussein Barji, il comandante delle forze aeree di Hezbollah, ucciso poco prima dell’avvio del funerale di Wissam al-Tawil nella cittadina di Khirbet Selm, nel sud del Libano.
Blinken a Netanyahu: evitare ancora danni ai civili di Gaza
Le forze armate israeliane devono evitare di fare ulteriori danni ai civili di Gaza, pur sostenendo il diritto di Israele a impedire che possano ripetersi gli attacchi terroristici del 7 ottobre.
Questa l’esortazione del segretario di Stato americano Antony Blinken, espressa durante il suo incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Met with @IsraeliPM and reaffirmed our support for Israel’s right to prevent another October 7 from occurring.
— Secretary Antony Blinken (@SecBlinken) January 9, 2024
I also stressed the importance of avoiding civilian harm, protecting civilian infrastructure, and ensuring the distribution of humanitarian assistance throughout Gaza. pic.twitter.com/1g7h27Ci8f
Ben-Gvir a Blinken: con Hamas non mollare ma usare il bastone
Il ministro per la Sicurezza nazionale e leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha inviato un’esortazione al capo della doplomazia Usa, in visita in Israele.
Segretario Blinken, non è il tempo di parlare dolcemente con Hamas, è tempo di usare quel grosso bastone
le sue parole.
Tajani: “Dodici palestinesi presto in Italia”
Il Governo italiano, in accordo con le autorità egiziane e israeliane, è riuscito a fare uscire altri 12 cittadini palestinesi da Gaza. Sono tutti parenti di cittadini italiani o con diritto di soggiorno, e dopo giorni di attesa sono transitati dal valico di Rafah per entrare in Egitto.
Questo quanto riportato in una nota della Farnesina. Il vicepremier Antonio Tajani ha commentato:
Sin dalle fasi iniziali del conflitto, l’Italia è impegnata ad assistere i palestinesi e a garantire l’invio di aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, vittima della follia di Hamas, che li usa in maniera strumentale nel conflitto
ha detto, aggiungendo:
allo stesso tempo continuiamo a dire ai nostri amici israeliani che ci dev’essere una reazione proporzionata.
Ieri notte funzionari dell’Ambasciata d’Italia al Cairo, insieme ad altri dell’intelligence, hanno gestito il trasferimento e continueranno a verificare la possibilità di assistere altri cittadini palestinesi.
Al Cairo gran parte dei palestinesi sono stati ospitati dall’ospedale italiano “Umberto I”: 7 sono persone anziane in sedia a rotelle. Altri sono stati affidati ai familiari e arriveranno presto in Italia.
Migliorano le condizioni dell’attore Fauda ferito a Gaza
Le condizioni di Idan Amedi, famoso cantante israeliano e attore della serie tv ‘Fauda’, rimasto gravemente ferito in combattimento a Gaza ieri 8 gennaio.
Il 35enne ha ripreso conoscenza. La conferma è arrivata da Avi Issacharoff, co-sceneggiatore di Fauda:
In una giornata così terribile, c’è un raggio di luce: Idan si è svegliato e sta reagendo e le sue condizioni sono definite moderate
ha scritto su X.
Idan Amedi, an actor-singer who was part of Netflix series “Fauda” was filmed blowing up Palestinian houses in #Gaza , proudly.
— Abier (@abierkhatib) January 9, 2024
It’s reported that he is seriously injured.
I’m Glad he’s living the true meaning of Fauda in #Gaza pic.twitter.com/XDlFNmVH2j
Tenta di accoltellare soldati israeliani, ucciso palestinese
Un palestinese è stato ucciso dopo aver tentato di accoltellare alcuni soldati israeliani a un checkpoint vicino ad Ateret, in Cisgiordania.
Israele smantella avamposto illegale in Cisgiordania
I militari israeliani hanno iniziato ad evacuare un avamposto illegale in Cisgiordania, dove si trovano diverse famiglie e una decina di strutture. Lo smantellamento è dovuto a ragioni di sicurezza perché si trova in una zona isolata, si è giustificato l’esercito.
Circa un mese fa l’avamposto illegale era già stato evacuato e demolito. All’epoca, il ministro della Sicurezza nazionale e leader dell’estrema destra Itamar Ben-Gvir aveva attaccato per questo duramente il ministro della Difesa, Yoav Gallant.
Uccisi tre miliziani di Hezbollah
Tre miliziani di Hezbollah sono stati uccisi in un attacco israeliano nel sud del Libano.
La macchina su cui viaggiavano è stata colpita con un drone.
Secondo l’agenzia di stampa libanese Ann, Israele avrebbe bombardato anche le ambulanze che si sono recate sul posto, ferendo un paramedico in modo lieve.
Protesta fuori hotel Blinken: “tregua per rilascio ostaggi”
All’esterno dell’hotel a Tel Aviv in cui Antony Blinken ha incontrato il presidente israeliano, Isaac Herzog, diversi manifestanti hanno protestato per chiedere il cessate il fuoco, in modo che gli ostaggi nelle mani di Hamas vengano rilasciati.
Antony Blinken ha fatto sapere che, oltre a incontrare le autorità israeliane, vuole parlare con le famiglie delle persone ancora prigioniere a Gaza.
Blinken vede Netanyahu, poi riunione gabinetto allargato
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta incontrando ora il segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv.
Successivamente il capo della diplomazia americana parteciperà a una riunione allargata con i membri del gabinetto di guerra, come precedentemente stabilito.
Aggiornato il bilancio delle vittime di Gaza
Il Ministero della Salute di Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime del conflitto: sono in tutto 23.210, di cui 126 nelle ultime 24 ore.
Colloquio Blinken-Herzog sull’Aja, ostaggi e futuro di Gaza
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha avuto una conversazione privata con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Lo riferisce The Times of Israel, citando fonti israeliane.
Herzog e Blinken hanno anche parlato del ricorso del Sudafrica che accusa Israele di genocidio presso la Corte dell’Aja; del dossier sugli ostaggi; dell’assetto della Striscia di Gaza una volta che Hamas sarà eliminata dal territorio.
Sudafrica e Turchia contro Israele
Giovedì si terrà la prima udienza del processo, intentato dal Sudafrica per genocidio a Gaza, presso la Corte Penale internazionale. Un procedimento, sostenuto poi anche dalla Turchia, che il presidente israeliano Isaac Herzog he definito “atroce e assurdo”.
Il Paese ha scelto Aharon Barak, ex presidente della Corte Suprema israeliana, come membro della giuria di magistrati che ascolteranno le accuse e valuteranno le prove presentate dal Sudafrica. In base a quanto riferito dai media israeliani, la nomina di Barak è stata voluta dal premier Benjamn Netanyahu.
Secondo il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, Israele ha violato la Convenzione del 1948 sulla prevenzione del crimine di genocidio.
Hamas chiede armi per sostenere “resistenza”
Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha invitato i Paesi arabi a fornire armi ai militanti palestinesi, in modo da sostenere “la resistenza”.
Inoltre ha assicurato che Israele ha fallito in tutti i suoi obiettivi, accusando il Paese di aver sferrato una “guerra di sterminio” contro il popolo palestinese.
Haniyeh ha parlato da Doha, dove vive in esilio, e la trascrizione del discorso è stata consegnata ai giornalisti.
Hezbollah: attaccato Centro di Comando nel Nord Israele
Hezbollah ha fatto sapere di aver attaccato la base del Comando Nord israeliano mediante dei droni, in risposta agli omicidi di Wissam Tawil la scorsa notte e di Saleh al-Arouri una settimana fa.
IDF, uccisi 40 membri di Hamas a Khan Younis
L’esercito israeliano ha annunciato di aver esteso la sua offensiva di terra nella Striscia di Gaza, nella città di Khan Younis, con raid in cui sono morti circa 40 membri di Hamas. Diminuisce invece l’intensità nel nord dell’enclave.
Nell’ultimo giorno, le truppe hanno ampliato le operazioni di terra a Khan Younis e hanno effettuato attacchi in cui sono stati uccisi circa 40 terroristi. Inoltre, sono stati rinvenuti importanti tunnel terroristici e armi, tra cui dodici fucili AK-47, quattro lanciatori di giochi di ruolo carichi, decine di granate, cartucce e giubbotti militari
ha fatto sapere un portavoce dell’IDF. Inoltre nel centro della Striscia, durante un’operazione nel campo profughi di Maghazi, un aereo da caccia israeliano “ha ucciso una cellula terroristica” della brigata del campo centrale di Hamas.
L’esercito israeliano sta quindi focalizzando la sua offensiva nel centro e nel sud di Gaza da quando sono state interrotte le trattative per il rilascio degli ostaggi.
Israele rivendica uccisione Tawil, esponente Hezbollah
Il ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz ha confermato il coinvolgimento di Israele nell’uccisione di Wissam el-Tawil, esponente delle forze speciali degli Hezbollah libanesi. Comandante delle milizie Radwan, era stato colpito a morte da un drone nel sud del Libano ieri 8 gennaio.
In un primo momento Israele non aveva rivendicato l’operazione.
Ci prendiamo la responsabilità dell’uccisione del capo delle milizie Radwan, si tratta di uno dei pezzi di questa guerra. Tra i nostri obiettivi è normale ci siano gli agenti di Hezbollah, le milizie che ne compongono la struttura e coloro che vogliono colpire Israele
ha dichiarato Katz durante un’intervista in TV.
IDF: altri 4 soldati uccisi, in tutto 180
Oggi l’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri quattro soldati nei combattimenti a Gaza.
Il totale dei militari israeliani uccisi dall’inizio della guerra sale quindi a 180.
Media: Blinken chiederà di ridurre l’intensità del conflitto a Gaza
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken chiederà aivertici di Israele, oggi 9 gennaio, di intervenire sull’intensità delle operazioni militari a Gaza, accelerando il passaggio alla nuova fase della guerra.
Secondo quanto riferito alla CNN da una fonte dell’amministrazione Usa, Blinken farà pressioni in questo senso, spingendo affinché gli abitanti possano tornare nella parte settentrionale della Striscia.
Blinken con vertici Israele: obiettivo de-escalation
Il capo della diplomazia Usa Antony Blinken è atterrato ieri sera a Tel Aviv, mentre la guerra tra Israele e Hamas continua a mietere vittime a Gaza, ma anche in Cisgiordania e nel sud del Libano.
Oggi incontrerà i vertici politici e militari di Israele per cercare di limitare l’espansione del conflitto, spingendo quindi per una de-escalation.
Dopo gli incontri di ieri con i leader dei Paesi dell’area (Turchia, Giordania, Qatar, Emirati e Arabia Saudita), il segretario di stato americano incontrerà oggi il premier Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog, il consiglio di guerra e i ministri degli Esteri e della Difesa. Vedrà anche l’esponente dell’opposizione Benny Gantz, che fa parte del consiglio di guerra.
In Arabia Saudita, Blinken ha parlato della normalizzazione delle relazioni tra Israele e il Regno, dopo lo stop ai negoziati.
Di fronte a un bilancio che supera ormai i 23 mila morti, ha dichiarato di voler parlare con i vertici israeliani della “direzione che prenderà la campagna militare” e “insistere sull’imperativo assoluto” che Israele “faccia di più per proteggere i civili”.
Media: delegazione Israele torna al Cairo per colloqui
Una delegazione di funzionari israeliani della sicurezza è arrivata al Cairo per riavviare il negoziato sul rilascio degli ostaggi ancora a Gaza. Lo riporta la testata israeliana Haaretz.
I colloqui erano stati interrotti la scorsa settimana, dopo che un raid di Israele aveva ucciso il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, a Beirut.
Usa e Onu, “Aiuti a Gaza per ritorno degli sfollati”
Il Dipartimento di Stato americano e il coordinamento dell’Onu per gli aiuti umanitari a Gaza intendono rafforzare il meccanismo per fornire assistenza umanitaria ai civili a Gaza, facilitando l’assistenza alla parte settentrionale della Striscia, in modo da permettere il ritorno degli sfollati.
Ne hanno parlato il capo della diplomazia Usa Antony Blinken, in visita nella regione, e il nuovo coordinatore per gli aiuti umanitari e la ricostruzione nella Striscia di Gaza Sigrid Kaag.
Usa, manifestazione pro-Gaza paralizza New York
Centinaia di manifestanti hanno bloccato le maggiori strade di accesso a New York in un’ondata di manifestazioni pro-Gaza.
Per circa un’ora e mezza, tra le 9,40 e le 11,15, si sono verificate tensioni tra gli automobilisti e i manifestanti.
I sit-in per il cessate il fuoco e gli slogan pro-Palestina sono stati organizzati sul Brooklyn Bridge, sul Manhattan Brdige, quello di Williamsburg e l’Holland Tunnel, paralizzando il traffico nell’ora di punta. La polizia ha arrestato in tutta la città 325 persone.
A metà mattinata la situazione è tornata alla normalità, ma moltissime persone sono state portate via dalla polizia e caricate su autobus fatti arrivare dal dipartimento.
Pro-#Palestine protestors carrying blood-stained effigies of Biden and Netanyahu during a march in Wall Street in New York, US. pic.twitter.com/06jSeZc2ul
— IRNA News Agency (@IrnaEnglish) January 9, 2024
Israele, scoperta “più grande fabbrica di armi” di Hamas
E’ “il più grande sito di fabbricazione di armi di Hamas” scoperto “dall’inizio della guerra”: queste le parole del portavoce militare israeliano Danel Hagari.
Diversi gli edifici ispezionati a Bureij, a pochi chilometri da Gaza, che avrebbero dovuto ospitare inmpianti industriali, trasformati in depositi in cui assemblare e immagazinare razzi.
Il sito si trova lungo la strada di Salaheddine, dove giungono gli aiuti umanitari da Rafah, al confine con l’Egitto, e non è un caso. Hamas, ha spiegato Hagari, pensava che in quell’area Tsahal non sarebbe mai giunto nella sua avanzata.