L’incredibile incidente di venerdì scorso su un volo Alaska Airlines, quello in cui un Boeing 737 Max 9 della compagnia ha perso un portellone in volo, apre negli Stati Uniti un altro tipo di polemica. Quella legata ai materiali audio sui voli aerei. I dati della scatola nera dell’aereo diventato virale risultano infatti sovrascritti.

Dati della scatola nera sovrascritti, battaglia intorno all’incidente sul Boeing 737 Alaska Airlines

A denunciarlo è stata la presidente del National Transportation Safety Board, Jennifer Homendy, spiegando che non era stato possibile risalire alla causa del problema a bordo poiché contenuta in dati cancellati. Meglio: sovrascritti, come previsto ogni due ore dai dispositivi in dotazione per legge sulle aeromobili americane. In Europa, la procedura di sovraincisione viene invece attivata ogni 25 ore per tutte le aeromobili costruite dopo il 2021.

C’erano molte cose da fare, in cabina e sull’aereo – le parole di Homendy riportate dalla Reuters – È un evento molto caotico. L’interruttore della scatola nera (cockpit voice recorder o cvr, ndr) non è stato attivato in tempo.

La normativa europea impone registrazioni fino a 25 ore, quella americana a 2…

Sta di fatto che il volo diretto da Portland a Ontario, California, e poi costretto a un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto di partenza, in Oregon, ha creato un precedente, spingendo la Ntsb a chiedere nuovamente al governo stelle-e-strisce di adottare la stessa normativa europea per i cvr.

Una proposta già respinta dalla Federal Aviation Administration – per un problema legato ai costi (si parla di 741 milioni di dollari) – e per la rappresentanza sindacale dei piloti, che teme un’invasione della privacy per la categoria. L’argomento resta tuttavia caldissimo, considerando che quello del Boeing 737 Max 9 è l’ultimo di una serie di incidenti gravi sfiorati.