Enea è il secondo film da regista di Pietro Castellitto che dopo il passaggio al Festival di Venezia, dove ha ricevuto il plauso della critica e del direttore Barbera arriva nei cinema italiani. Si tratta del primo titolo autoriale di questo 2024, TAG24 ha incontrato nuovamente il cast a Roma.
Vision Distribution, che ha già centrato lo straordinario successo distributivo con il film di Paola Cortellesi C’è ancora domani nel 2023 ci riprova con Enea garantendogli una finestra importante: saranno 250 le copie dall’11 gennaio in tutta Italia. Durante la presentazione a Roma è stato anche annunciato un tour promozionale di Pietro Castellitto e del cast che accompagnerà il film in tutte le regioni con la prima tappa a Bologna proprio questa sera, 8 gennaio. Nuovo appuntamento a Roma l’11 gennaio al Cinema Troisi.
La seconda opera da regista di Pietro Castellitto racconta di alcuni giovani della Roma Bene, Enea e Valentino, che sono vittime e artefici di un mondo corrotto, mossi però da una vitalità incorruttibile. Enea rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente. I due condividono la gioia e gli estremi nonostante la droga e la malavita sono l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro. Centrale è la famiglia di Enea con un padre malinconico che sfoga la sua rabbia come può, un fratello con un rapporto difficile a scuola e una madre sconfitta e affranta. In tutto questo arriva Eva a portare un raggio di sole e a cambiare le cose, portando l’idea di un lieto fine che forse però non arriverà. Una vita di eccessi su un mondo di vetro, dove ferocia e romanticismo si scontrano.
Pietro Castellitto è orgoglioso di questa sua seconda opera da regista che racconta senza filtri:
Poi conclude con un augurio:
Al suo fianco Sergio Castellitto, che curiosamente proprio diretto dal figlio raggiunge quota 100 film in carriera con Enea:
Penso che sia una delle cose belle e affascinanti del film. Una generazione che ha tentato di crescere bene i figli, ma a fronte di questa generazione di adulti per bene c’è chi ha perso il sync con la felicità. Poi c’è una generazione del male che rivendica la felicità. È un film molto morale che però non la fa. Pietro non ha fatto autobiografia episodica, ma sentimentale. Noi non siamo come i personaggi, però mettere in scena dei membri della famiglia non è narcisistico ma far diventare la vita drammaturgia. Tutti abbiamo un atteggiamento criminale, lo abbiamo nei nostri silenzi o quando vogliamo sfavorire gli altri. Questo è uno dei racconti del film.
Benedetta Porcaroli è invece la protagonista femminile: