Sui social la premier Giorgia Meloni lo ha ricordato per la sua “dedizione” e “integrità”: ecco chi è Beppe Alfano, il giornalista siciliano ucciso dalla mafia l’8 gennaio di trentuno anni fa a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina.

Ucciso dalla mafia a Messina: chi è Beppe Alfano, il giornalista ricordato da Meloni

La sua incrollabile dedizione all’indagine giornalistica e la sua integrità intellettuale hanno lasciato un segno indelebile. Non vogliamo dimenticare il lavoro e il coraggio di tanti uomini coraggiosi come lui che hanno combattuto per la verità.

Sono queste le parole con cui la premier Meloni ha ricordato sui social il trentunesimo anniversario della morte di Beppe Alfano, il giornalista siciliano ucciso dalla mafia l’8 gennaio del 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese.

Il processo a carico del presunto esecutore materiale del delitto, colui che, secondo alcuni collaboratori di giustizia, avrebbe sparato ad Alfano tre colpi di pistola mentre era alla guida della sua Renault 9 di colore amaranto in via Marconi, uccidendolo, si è concluso negli scorsi mesi con un’archiviazione.

Per la morte del giornalista, in pratica, nessuno ha mai davvero pagato. L’unica cosa certa è che essa sia da iscrivere negli ambienti mafiosi siciliani, gli stessi da cui l’uomo, come giornalista, per anni avrebbe cercato di non farsi piegare, perseguendo la verità.

Beppe Alfano: carriera e vita personale del giornalista

Alfano era nato a Barcellona Pozzo Di Gotto – lo stesso luogo in cui sarebbe morto all’età di 48 anni, lasciando una moglie e tre figli – il 4 novembre del 1945. Dopo essersi diplomato aveva iniziato a frequentare la facoltà di Economia e commercio della città dello Stretto, conoscendo la donna che pochi anni dopo avrebbe sposato.

Con la morte del padre era stato costretto ad abbandonare gli studi, trasferendosi a Cavedine, vicino Trento, e lavorando come insegnante di educazione tecnica alle scuole medie, per aiutare la sua famiglia, prima di fare ritorno in Sicilia. Era il 1976. Negli stessi anni Alfano iniziò a militare negli ambienti giornalistici siciliani, praticando la professione pur non essendo iscritto all’albo.

Prima collaborò con alcune radio provinciali e con l’emittente locale Radio Tele Mediterranea; più avanti divenne un corrispondente del giornale “La Sicilia” di Catania e uno dei collaboratori di punta delle due tv locali Canale 10 e Tele News, di proprietà di Antonio Mazza, che sarebbe stato ucciso, sempre dalla mafia, 45 giorni dopo Alfano con due colpi di fucile. Si specializzò in questioni “spinose”, parlando di uomini d’affari e mafiosi, politici e amministratori locali legati alla massoneria.

Fin quando non divenne un personaggio scomodo e non si decise di ammazzarlo. L’unico ad essere condannato per la vicenda fu Giuseppe Gullotti, che secondo gli inquirenti prese parte all’organizzazione dell’agguato contro il giornalista. Sugli effettivi mandanti e sugli esecutori, nonostante le lunghe e tortuose indagini, non si è invece mai fatta chiarezza.

Le parole della figlia Sonia

A ricercare la verità è soprattutto la figlia Sonia, che all’epoca dei fatti aveva 20 anni e più volte l’aveva aiutato nella redazione dei suoi articoli e delle sue inchieste, raccogliendone l’eredità. La donna, classe 1971, è stata per anni europarlamentare per l’Italia dei Valori, ricoprendo anche il ruolo di presidente della Commissione speciale antimafia.

Con queste parole, alla vigilia dell’anniversario dell’uccisione del padre, si è rivolta a lui in un articolo pubblicato su Assostampa Sicilia:

Tra le lacrime che sanno non finire mai e scorrere come un oceano nell’anima, voglio rinnovare il mio giuramento a mio padre: nessuno, e sottolineo nessuno, avrà più tregua; ti giuro che la mia vita sarà lo strumento per rendere unica la tua memoria e vivrai più forte e nitido che mai, in me. Avrai giustizia.

Oggi dalle ore 15.30 presso il Duomo di Santa Maria Assunta di Barcellona Pozzo di Gotto si terrà una celebrazione in sua memoria. Un’ora dopo, alle 16.30, presso l’Auditorium di San Vito, avrà inizio l’evento “La mafia barcellonese a trentuno anni dall’omicidio di Beppe Alfano: la lotta per la verità sul delitto e sui depistaggi continua!”.