Sheikh Hasina è la nuova Presidente del Brangladesh, vincendo le elezioni 2024 per il quarto mandato consecutivo. Le opposizioni protestano e boicottano il voto: si parla già di “elezioni farsa”. Nei giorni scorsi altre manifestazioni contro la prima ministra uscente erano state sedate nel sangue, mentre nella giornata di ieri, 7 gennaio, il sito anti-governativo è stato bloccato.
Elezioni 2024 in Bangladesh: Sheikh Hasina nuova Presidente
Le proteste di ieri 7 gennaio per ribaltare un risultato già previsto non sono servite. Infatti, l’imponente corpo di polizia schierato per sedare le manifestazioni ha sparato sugli oppositori per strada. Nonostante i seggi semivuoti, Sheikh Hasina è la nuova Presidente del Bangladesh. Una vittoria schiacciate che vede la first Lady al suo quarto mandato consecutivo.
Il partito di Hasina, lega Awami, ha ottenuto 223 seggi su 300, con un tasso di partecipazione al voto del 40%. Così il segretario aggiunto della commissione elettorale ha annunciato la vittoria del partito, mentre l’alleato Jatiya ha ottenuto 11 seggi parlamentari.
Un’elezione considerata da molti “pilotata” e simbolo di una “falsa democrazia”, dal momento che il governo di Hasina è accusato di violazioni dei diritti umani e di repressioni brutali delle opposizioni, incarnate dagli attivisti del partito Bangladesh National Party (Bnp) della sua rivale storica Khaleda Zia.
La stessa Zia si trova attualmente, come molti membri del partito, agli arresti domiciliari e il suo erede designato Tarique Rahman è in fuga all’estero per sfuggire alla cattura. Nelle scorse elezioni, l’affluenza alle urne era stata dell’80% senza il boicottaggio del Bnp. Eppure, anche per le elezioni 2024 la vittoria di Hasina è tutt’altro che inaspettata.
Hasina ha guadagnato consensi per aver accolto migliaia di profughi di etnia Rohingya e per l’esponenziale crescita economica del Paese, dopo lunghi anni di estrema povertà. Sotto la sua guida, infatti, il Bangladesh ha avviato un sistema di diplomazia con diversi Paesi industrializzati, come Cina, India e Stati Uniti. Persistono, però, importanti disuguaglianze nella popolazione.