Se qualcuno vi prospetta rendimenti del 10% annuo o superiori grazie a un portafoglio “speciale”, evitate di credere alle promesse troppo allettanti. Questi rendimenti sono decisamente ambiziosi e pochi investitori al mondo riescono a mantenere una tale performance nel tempo con continuità.

Investimenti 2024, come guadagnare il 10% in un anno?

Bisogna subito chiarire che un rendimento del 10% annuo è sempre correlato a un rischio elevato. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario considerare non solo la possibilità di non raggiungerlo, ma anche la possibilità che il proprio capitale possa subire forti variazioni, incluso un possibile dimezzamento durante periodi di grande turbolenza. È essenziale tener presente che nessuno può garantire in modo assoluto la realizzazione di un rendimento del 10% annuo.

Un consulente finanziario competente non adotta uno stile da “venditore meraviglioso” che promette il raggiungimento di obiettivi irrealistici. Un consulente affidabile discute dei rischi prima dei rendimenti, presentando opzioni adeguate in cui gli investitori siano consapevoli sia dei vantaggi che degli svantaggi. Ottenere un rendimento del 10% annuo o anche superiore è difficile, ma non “impossibile”.

Come guadagnare il 10% in un anno investendo in Azioni?

Storicamente, le azioni sono tra gli strumenti finanziari che hanno mostrato i rendimenti più elevati, spesso raggiungendo il 10% o oltre in certi anni e periodi storici particolari. Nell’ambito del mercato azionario statunitense, i rendimenti sono stati superiori al 7,5% annuo durante oltre un secolo di osservazioni (un riferimento comune sono gli studi di Elroy Dimson o di Jeremy Siegel). Quindi, coloro che mirano a rendimenti elevati nel lungo periodo trovano spesso nelle azioni il rendimento storico più alto degli ultimi 200 anni.

Inoltre, puntare a un rendimento del 10% comporta l’accettazione di variazioni di valore molto ampie nel corso del tempo, poiché le prestazioni possono variare notevolmente. Durante il percorso, è possibile attraversare anni con performance negative (tra il -10% e il -20%) e, in rari casi, fortemente negative (tra il -30% e il -50%). Di conseguenza, è cruciale prolungare il più possibile l’arco temporale degli investimenti. Maggiore è l’orizzonte temporale (oltre i 10 anni), maggiori sono le probabilità di ottenere rendimenti intorno al 10% o comunque positivi, avvicinandosi a cifre a doppia cifra. Tuttavia, questo potrebbe comportare la necessità di sopportare con calma e determinazione fluttuazioni significative nel valore del capitale investito.

Per raggiungere un rendimento annuo del 10%, è fondamentale essere disciplinati e capaci di sopportare perdite, talvolta significative, senza la garanzia di conseguire sempre l’obiettivo desiderato. Come affermava l’economista Paul Samuelson, riguardo al passato e alla storia finanziaria, “conosciamo solo un campione”.

È essenziale notare che i rendimenti mostrati in questi grafici sono relativi a un paniere azionario diversificato, come l’indice MSCI World, che rappresenta un aggregato di tutte le borse globali. È evidente che le prestazioni storiche di singole borse o azioni possono essere totalmente diverse. La diversificazione è cruciale: maggiore è, maggiori sono le possibilità di ottenere una performance media storica, che può variare tra il 10%, il 7% o il 15%, a seconda dei decenni.

È importante sottolineare che ottenere il rendimento mostrato dall’indice azionario mondiale o da alcuni indici specifici non è affatto semplice per la maggior parte dei gestori. Ad esempio, consideriamo il mercato tecnologico americano: il Nasdaq, negli ultimi 10 anni, ha non solo raggiunto una media annua del 10%, ma addirittura del 15%.

Le ricerche dimostrano che solo pochissimi gestori riescono nel tempo a superare le performance degli indici di riferimento.

Non esiste investimento sicuro

Se qualcuno vi assicura di poter garantire rendimenti straordinari, oltre a non fornire una prova concreta di risultati passati, è meglio evitare queste proposte. È fondamentale ricordare che i successi passati nel mercato finanziario non sono garanzia di risultati futuri simili.

Immaginatevi un consulente che, tra migliaia di strumenti disponibili, vi suggerisce un fondo che ha avuto ottime performance in passato e vi propone un portafoglio di fondi “superstar”. È come l’amico che a scuola diceva di aver previsto i risultati del Totocalcio, mostrandovi il biglietto solo dopo aver visto i risultati. È più sensato chiedere a questo consulente se aveva davvero consigliato quegli strumenti tre anni prima, anziché affidarsi solo al passato.

Ottenere un rendimento annuo del 10% richiede notevole impegno e dipende da diversi fattori. Principalmente, dalla nostra capacità di investire, assumendo rischi ragionati e, ovviamente, dall’andamento del mercato e dalla strategia adottata. Controllare i costi e avere una strategia adatta alle proprie esigenze sono elementi cruciali per qualsiasi tipo di rendimento dagli investimenti, non solo per raggiungere il 10%.

Anche se per molti risparmiatori italiani non è ancora chiara l’importanza dei costi, è evidente quanto questi incidano sul rendimento complessivo dei portafogli. Se ad esempio su un investimento con un rendimento del 10% annuo, il 2% o il 3% del capitale viene assorbito da costi vari, l’obiettivo di rendimento si allontana sempre di più.

È quindi fondamentale che sia il risparmiatore sia il consulente adottino una regola chiara: per massimizzare i rendimenti, anche se inferiori al 10%, è essenziale minimizzare i costi. Se, senza rendersene conto, si pagano costi annui del 2% o più per prodotti finanziari, nel giro di 10 anni oltre il 20% del proprio capitale finirà nelle tasche di banche o intermediari, senza benefici per il risparmiatore.