“Oppenheimer” di Christopher Nolan ha vinto il Golden Globe 2024 come miglior film drammatico e si è aggiudicato anche il premio per la migliore regia.

“Oppenheimer”, di cosa parla?

“Oppenheimer” di Christopher Nolan ci trasporta negli anni ’40, in piena Seconda Guerra Mondiale, concentrandosi sulla figura storica dello scienziato americano J. Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy, riconosciuto come uno dei mentori della bomba atomica.

Nel 1942, con la preoccupazione che la Germania Nazista stia lavorando allo sviluppo di un’arma nucleare, gli Stati Uniti, in massimo segreto, danno il via al Progetto Manhattan. Questo progetto, mirato a creare la prima bomba atomica della storia, vede alla sua guida il geniale fisico J. Robert Oppenheimer. Nato a New York nel 1904 da genitori di origine tedesca ed ebraica, già a un’età inferiore ai quarant’anni, aveva contribuito significativamente allo sviluppo della fisica moderna.

Nei laboratori altamente riservati di Los Alamos, nel deserto del New Mexico, lo scienziato e il suo team di esperti danno inizio alla progettazione di un’arma rivoluzionaria, le cui terribili conseguenze continuano a influenzare il mondo contemporaneo.

Recensione di “Oppenheimer”

Il regista Christopher Nolan ha creato un’opera cinematografica suggestiva e circolare intorno alla figura dell’uomo considerato il “padre della bomba atomica”, J. Robert Oppenheimer. Utilizzando come punto di partenza la biografia “Oppenheimer – Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica” di Kai Bird e Martin J. Sherwin, Nolan intreccia la narrazione attraverso salti temporali, frammenti di sogni e introspezioni personali.

Il film oscilla tra il passato recente e remoto, alternando flashback e flashforward, utilizzando sia sequenze in bianco e nero che a colori. Esplora l’ascesa del fisico, dalle prime invenzioni fino alla sua direzione nel laboratorio di Los Alamos, nel Nuovo Messico, dove si realizzò il primo esperimento con la bomba atomica.

“Oppenheimer” di Nolan è una rappresentazione cinematografica della percezione umana, del fragore e dell’immensa portata della tragedia imminente, in corso e già accaduta. La scena dell’esplosione sperimentale mette in evidenza Oppenheimer, contemporaneamente, come regista e spettatore di quel drammatico evento. Pur essendo parte integrante degli eventi, non si lascia andare al vittimismo, accettando in silenzio le conseguenze e tormentato dai sensi di colpa.

Il film è stato girato in pellicola 70mm senza l’ausilio di effetti digitali CGI, ma con un’estetica di ricostruzioni e effetti speciali “old-school”, utilizzando modellini e metodi tradizionali. Questo primo lavoro di Nolan dedicato a una figura storica reale è un anti-biopic, dove l’ebbrezza dell’invenzione e l’emozione di un tormento interiore hanno più rilevanza e impatto rispetto ai dettagli storici (sebbene accurati e impeccabili).

Nolan dipinge Oppenheimer come il “Prometeo Americano” che si è avvicinato troppo al sole, rendendo magnificamente tangibile questa percezione attraverso tre ore di racconto cinematografico. Una visione imprescindibile, soprattutto nella versione IMAX.

Cast

Oltre a Cillian Murphy, che interpreta Oppenheimer, il cast principale del film di Christopher Nolan comprende Emily Blunt nel ruolo di Katherine Oppenheimer, la moglie dello scienziato. Kenneth Branagh assume il ruolo di Niels Bohr, il fisico danese insignito del Premio Nobel nel 1922. Florence Pugh interpreta Jean Tatlock, una psichiatra con cui Oppenheimer ebbe una relazione sentimentale. Josh Hartnett è Ernest Lawrence, anch’egli Premio Nobel per la fisica nel 1939. Matt Damon è il generale Leslie Groves, il responsabile militare del Progetto Manhattan. Gary Oldman assume i panni di Harry S. Truman, il 33º Presidente degli Stati Uniti che ordinò i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki. Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, un uomo d’affari e membro della Commissione per l’Energia Atomica, mentre Rami Malek è David L. Hill, uno degli scienziati che collaborò con Oppenheimer nel progetto.