A quale pensione anticipata può aspirare chi oggi ha 50 anni di età con le misure del 2024? I regimi previdenziali ammessi sono quelli di chi agganci marginalmente il sistema previdenziale puro. Ovvero di chi, con qualche anno di ritardo – eventualmente dettato dal protrarsi degli studi universitari per i quali può procedere al riscatto della laurea – ha iniziato a lavorare e a contribuire in data successiva al 31 dicembre 1995.
Non rientrando nei sistemi previdenziali misto o retributivo, per il lavoratore del sistema contributivo puro si aprono alcune possibilità non riservate ai lavoratori dei sistemi precedenti se non rinunciando ai vantaggi dei propri contributi versati prima del 1996. Di contro, tuttavia, il calcolo della pensione con il solo sistema contributivo comporta un importo limitato in quanto i versamenti fatti nel sistema retributivo hanno un peso specifico maggiore per il tenore di vita futuro.
Quale pensione anticipata per il 50enne di oggi: ecco le tre modalità di uscita nel 2024
A quale formula di pensione anticipata può aspirare un contribuente che, al giorno d’oggi, ha un’età di 50 anni e che rientri nel sistema contributivo puro avendo iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995? È il caso di un lavoratore che ha più o meno 20 anni di contributi versati e che sta continuando a versare i contributi al regime generale pagando il riscatto di alcuni buchi grazie alla pace contributiva già prevista all’articolo 20 del decreto legge numero 4 del 2019.
Peraltro, per aumentare la contribuzione versata, la legge di Bilancio 2024 prevede la possibilità di aderire alla nuova pace contributiva al fine di riscattare fino a cinque anni di periodi non coperti già da contribuzione. L’adesione alla nuova pace contributiva è prevista solo per i lavoratori che rientrino nel sistema previdenziale iniziato il 1° gennaio 1996.
Pensionamento di vecchiaia a 67 anni: le possibilità con 20 anni di contributi
I lavoratori che aderiscono al sistema contributivo puro possono accedere a più canali di pensione anticipata e a uno di pensione di vecchiaia. Per quest’ultimo, infatti, i soggetti accedono alla pensione a 67 anni di età, unitamente a un contribuzione pari a 20 anni e a un importo maturato di pensione che, in base a quanto prevede la legge di Bilancio 2024, deve essere di importo almeno pari a quello della pensione sociale (fino al 31 dicembre 2023 questo rapporto era pari ad almeno una volta e mezza).
Nel caso in cui il contribuente non dovesse raggiungere questo tetto di importo o il requisito contributivo non fosse realizzato, sarà possibile andare in pensione all’età di 71 anni unitamente ad almeno 5 anni di contributi versati.
Pensione anticipata oggi, le due opzioni per uscire prima con i contributi o a 64 anni di età
Per quanto concerne le formule di pensione anticipata, il contribuente potrà aspirare alla pensione anticipata del sistema contributivo puro, ovvero all’uscita anzitempo a 64 anni di età, unitamente a 20 anni di contribuzione versata. Tale requisito si considera verificato se il contribuente matura un importo di pensione pari ad almeno 3 volte la pensione sociale (nel 2023, 2,8 volte). Il tetto di pensione si riduce a 2,8 volte nel caso in cui si tratti di lavoratrice che ha avuto un figlio, e a 2,6 volte se ha avuto almeno due figli.
Per i lavoratori del sistema contributivo puro vale anche, nel caso in cui dovessero maturare i tetti di versamenti all’Inps indicati, la pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (o a 41 anni e 10 mesi di contributi, per le lavoratrici). I requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia e di quella anticipata contributiva, sono soggetti all’aggiornamento dell’aspettativa di vita. Per la pensione anticipata dei soli contributi, il tetto minimo dei versamenti è stato confermato fino a tutto il 2026.