Superbonus, non ci sarà la proroga del 110% e del 90% per l’anno 2024, ma sono previste alcune novità per richiedere il contributo previsto dal decreto legge numero 212 del 29 dicembre 2023, il cosiddetto decreto “Salva superbonus”. Tra le misure bocciate dal governo guidato da Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, non ci sarà il recupero di uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario al 31 dicembre 2023 anche per gli interventi non ultimati in caso di opzione per la cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura.

Si potrà richiedere, invece, il contributo straordinario introdotto dal decreto in base al quoziente reddituale della famiglia, purché l’avanzamento dei lavori al 31 dicembre 2023 sia arrivato almeno al 60 per cento.

Tra le altre novità del decreto di fine anno, è prevista l’esclusione dalle opzioni di cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura per la demolizione e la ricostruzione degli immobili, mentre riceve una decisa sforbiciata il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche sia per quanto concerne il perimetro dei lavori, sia per quanto riguarda il pagamento delle spese che dovrà prevedere il bonifico parlante.

Superbonus, le novità del 2024: chi può richiedere il nuovo contributo

Varie le novità del superbonus nel 2024, introdotte dal nuovo decreto legge numero 212 del 29 dicembre 2023. Il provvedimento, diversamente dalle attese, non fissa un nuovo stato di avanzamento (Sal) straordinario al 31 dicembre 2023, con possibilità di esercitare una delle due opzioni di cessione dei crediti d’imposta e di applicazione dello sconto in fattura. La mancata proroga opera anche nel caso in cui non sia stato possibile ultimare i lavori con il bonus 110% o 90% a fine anno scorso, oppure nella situazione per la quale non siano stati raggiunte le due classi energetiche superiori come prevede il superbonus.

Invece, la novità principale del superbonus è la possibilità di richiedere un contributo speciale per i condomini che non abbiano un reddito elevato. La domanda del contributo può essere richiesta dalle famiglie che abbiano un quoziente di reddito non eccedente i 15.000 euro, limite posto anche al superbonus 90% in vigore dal 1° gennaio 2023.

Superbonus, novità domanda di contributo dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024

Il contributo può essere richiesto sulle spese effettuate a partire dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 ottobre 2024. Chi potrà richiedere il contributo avrà una sorta di rimborso sulla differenza del bonus applicato fino al 31 dicembre 2023 (110% o 90%) e quello in vigore nel 2024 (pari al 70 per cento) al fondo che è stato finanziato dal governo con 16 milioni di euro.

Il funzionamento del fondo ha fatto il suo debutto a ottobre scorso quando si poteva richiedere il contributo a rimborso del 10 per cento massimo di differenza del superbonus tra il 110% del 2022 e il 90% del 2023 (in caso di mancata possibilità di utilizzare il 110%). Per la nuova domanda al fondo “Indigenti” è necessario che i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione del superbonus abbiano raggiunto lo stato di avanzamento dei lavori del 60 per cento entro il 31 dicembre 2023.

Le altre misure previste dal decreto 212 del 2023 sui bonus edilizi

Tra le altre novità del decreto legge 212 del 29 dicembre 2023 in tema di bonus edilizi, si segnala il divieto di accedere alle opzioni di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura per i lavori di demolizione e di ricostruzione nelle zone sismiche per le quali non sia stato richiesto il titolo abitativo alla data di entrata in vigore del provvedimento, ovvero al 30 dicembre 2023. Il decreto fissa, inoltre, l’obbligo di assicurazione sugli edifici danneggiati dal sisma e recuperati mediante il bonus 110%.