Giornata di ricordo ma anche di contestazioni. La destra commemora la strage di Acca Larentia del 7 gennaio 1978, come già successo negli anni passati sono stati denunciati saluti fascisti nel corso dell’evento. Un gesto che non è piaciuto ad esponenti del Pd e di +Europa.

Le reazioni della politica alle commemorazioni della strage di via Acca Larentia

Nel giorno del quarantaseiesimo anniversario dall’uccisione di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, alcuni esponenti di Fratelli d’Italia hanno preso parte alle commemorazioni in via Acca Larentia. In tanti hanno espresso il proprio cordoglio come il vicecapogruppo alla Camera Antoniozzi che ha detto che le tre vittime per molti sono ‘morti di serie B’ assieme a molti ragazzi di destra uccisi tra gli anni ’60 e ’70.

Anche il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone si è espresso sulla commemorazione dicendo che bisogna condannare ogni forma di odio:

Condanniamo con forza ogni forma di odio ideologico e di violenza, per questo abbiamo proposto il Museo, multimediale ed esperienziale, del Terrorismo, per rispettare la memoria di tutte le vittime del terrorismo, di qualsiasi colore politico e delle forze dell’ordine, che devono appartenere alla storia nazionale ed unire tutta la comunità

Il commento di Foti e Rampelli

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha detto invece che dopo 46 anni, Acca Larentia resta “una strage impunita e una ferita che non si può rimarginare“. Era presente in via Acca Larentia il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli che in un lungo intervento ha detto che lo Stato deve prendersi cura dei ‘figli di un dio minore‘ ed ha ribadito la necessità di fare chiarezza su quanto accaduto:

Pretendiamo che la non volontà di assicurare alla giustizia gli assassini di quelle centinaia di ragazzi di destra e sinistra venga ristorata dal conseguimento della verità. Se si è giunti ai colpevoli del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro si potevano con facilità individuare i macellai di Acca Larenzia. Ora si ponga rimedio a quell’orrore, lo facciano insieme maggioranza e minoranza, governo e opposizione, perché fratelli, sorelle, nipoti di quei giovani – i genitori sono quasi tutti deceduti – aspettano un segnale di vita da parte delle istituzioni. Non retorica, né elemosine, ma verità

Saluti romani, l’opposizione: “Meloni dica basta ad apologia di fascismo”

Non passano inosservati i saluti romani alla commemorazione visibili in alcuni videi diffusi sui social. Anche in passato durante l’evento che si tiene il 7 gennaio di fronte all’ex sede del Movimento sociale italiano si sono radunati esponenti dell’estrema destra. A condannare i saluti fascisti sono il Pd e +Europa, in particolare la consigliera regionale e coordinatrice della segretaria del Pd Roma Emanuela Droghei il segretario dem capitolino Foschi. “Commemorare i morti è una cosa, dare copertura istituzionale ad adunate fasciste è altro” ha affermato Droghei.

Alla polemica si aggiunge poi +Europa. Barbara Vecchietti, componente della segreteria di partito, ha chiesto a Meloni di condannare il fascismo e gesti del genere. “Dovrebbe opporsi alla trasformazione del 7 gennaio in una manifestazione in cui un gruppo di esaltati strumentalizza quegli omicidi per la solita adunata estremista” afferma Vecchietti.

La risposta di Rocca: “Da Droghei accuse diffamatorie”

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca non ci sta ed accusa la consigliera regionale del Pd Droghei di aver detto falsità, surreali e diffamatorie, sulla commemorazione di oggi. L’ex presidente della Croce Rossa ha definito la manifestazione composta e che non avrebbe esitato a condannare saluti fascisti:

Accusare il sottoscritto di dare copertura istituzionale a adunanze fasciste è diffamatorio e la Droghei ne renderà conto in Tribunale