Perpetual Protocol è l’ennesimo progetto di finanza decentralizzata che si propone di intercettare la crescita prevista nel futuro per il settore da un gran numero di analisti. Per riuscirci propone un software che ha come obiettivo la formazione di un network distribuito di computer in grado di dare vita ad un exchange dedicato alla compravendita di derivati.

L’idea di fondo è quella di sostituire codice informatico ai tradizionali intermediari della finanza centralizzata. Il punto di riferimento del progetto è chiaramente da individuare in Uniswap, con una differenza di non poco conto: invece dell’esposizione agli asset del mondo reale, Perpetual Control offre il trading con leva e posizioni short.

Un’idea che ha fatto molto parlare di sé alla metà del passato mese, quando all’improvviso PERP, il suo token nativo, ha iniziato una folle corsa che gli ha consentito di aumentare il proprio valore del 69% nell’arco di poche ore. Spingendo molti addetti ai lavori a chiedersi cosa spingesse il progetto.

Perpetual Protocol: di cosa si tratta?

Perpetual Protocol è un progetto di finanza decentralizzata che si propone di offrire servizi finanziari mediante smart contract, ovvero in maniera completamente automatizzata. In pratica, consente un trading peer-to-peer di contratti futures su criptovalute con una leva fino a 10x su una serie di asset comprendente BTC, ETH, DOT e LINK. 

Come abbiamo già sottolineato, la base del suo funzionamento è da ravvisare nei contratti intelligenti, conseguenza della sua nascita sulla Ethereum Virtual Machine. Gli smart contract vanno in pratica a scandire le condizioni tese a replicare i servizi tipici nei mercati dei derivati.

Il processo messo in campo per riuscire a conseguire l’obiettivo di partenza prevede l’utilizzazione di un Automated Market Maker (AMM) e di una cassaforte di collateralizzazione. Ne consegue un sistema che è in grado di consentire l’accesso ai contratti perpetui da parte di chiunque sia intenzionato a sfruttarli.

Proprio i contratti perpetui rappresentano un fattore di notevole innovazione. Simili ai contratti futures, si differenziano da essi in quanto non prevedono una scadenza. L’esatto contrario dei tradizionali futures che consentono ai trader di operare la propria previsione sul prezzo che un sottostante avrà ad una determinata data, alla scadenza della quale sarà consegnato. Una consegna la quale, al contrario, non avviene nei contratti perpetui, con gli operatori che pagano commissioni sul mantenimento della posizione aperta.

Il token PERP: a cosa serve?

All’interno di questo sistema, a fungere da valuta nativa è il token PERP. Viene utilizzato non soltanto per pagare le commissioni sull’AMM, ma anche per lo staking. Chi lo deposita si ritaglia non soltanto una rendita passiva, ma anche il diritto a prendere parte alle decisioni relative al protocollo. Per quanto riguarda la tokenomics, è prevista un’offerta massima pari a 150 milioni di esemplari.

Sul versante della sicurezza, abbiamo già ricordato come Perpetual Protocol giri sulla Ethereum Virtual Machine, usufruendo quindi dei suoi livelli di sicurezza. Per aumentarli è previsto anche un programma di ricompense per gli sviluppatori che riescono a individuare vulnerabilità di rilievo nei contratti intelligenti.

Infine, è prevista la presenza di una sorta di assicurazione per i trader, tesa ad porre riparo a perdite impreviste dovute a problemi nel processo di liquidazione o all’incapacità dei trader di finanziare i pagamenti delle posizioni. Ad alimentarlo è il 50% delle commissioni di transazioni previste sulla piattaforma. Ove il fondo non disponga più di risorse, è prevista l’attivazione di un contratto intelligente che procede al conio di nuovi PERP, per poi venderli in modo da assicurare comunque che il sistema resti stabile.

Le prospettive di Perpetual Protocol

Come abbiamo ricordato in avvio, alla metà del mese passato Perpetual Protocol è stato protagonista di un notevole balzo in avanti. Una crescita che ha confermato il comportamento messo in evidenza lungo tutto il corso del 2023, segno evidente che il progetto ha destato una certa curiosità tra gli investitori.

Proprio il fatto di muoversi in un ambito come la finanza decentralizzata costituisce il suo maggiore punto di forza. Considerato il ruolo che la DeFi promette di assumere nel corso dei prossimi anni, le blockchain che si propongono di fornire servizi al suo interno sono sotto osservazione ormai da tempo. Non stupirebbe quindi eccessivamente una ulteriore forte crescita di PERP nel corso del 2024 appena iniziato.