Saluti romani, “presente” e slogan che richiamano al fascismo. Anche quest’anno tantissimi militanti di estrema destra hanno commemorato la strage di via Acca Larentia consumatasi il 7 gennaio 1978 in una sede del Movimento sociale italiano dove tre attivisti sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco da militanti dell’estrema sinistra.

Commemorazioni in via Acca Larentia del 7 gennaio 2024

Un pomeriggio in ricordo di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. I tre militanti del Fronte della Gioventù sono stati uccisi quarantasei anni fa nella strage di via Acca Larentia. Sono state portate sul luogo della strage delle corone d’alloro. Erano presenti il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’assessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor assieme anche all’assessora allo Sviluppo Economico, Roberta Angelilli.

Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ha partecipato alla cerimonia ed ha chiesto che lo Stato si occupi dei “figli di un dio minore”.

I saluti fascisti e l’estrema destra presente all’evento

Non è un mistero che la commemorazione della strage di Acca Larentia diventi spesso un momento di raduno per l’estrema destra. Erano tante le persone presenti che hanno fatto il saluto fascista e urlato “presente” alla lettura dei nomi dei tre ragazzi uccisi quarantasei anni fa. Il segretario del Pd capitolino Enzo Foschi ha condannato alcuni gesti nel corso della manifestazione:

“Saluti romani alla presenza di cariche istituzionali della Regione e dello Stato. Strumentalizzare i morti di quegli anni per riproporre simboli, gesti e parole d’ordine sbagliate e orribili è inaccettabile. Inaccettabile che a farlo sia chiunque ma è inquietante che chi ricopre incarichi istituzionali e ha giurato sulla Costituzione non abbia da dire nulla su quei vergognosi saluti romani fatti in sua presenza”

In Europa crescono i consensi per l’estrema destra in vista delle elezioni europee di giugno, secondo i sondaggi.