Tragedia sventata a Cortona, in provincia di Arezzo. Quattro bambini sono stati vittima di una intossicazione da monossido di carbonio all’interno della Chiesa di San Bartolomeo, durante una festa organizzata dalla parrocchia in occasione dell’Epifania.

Arezzo, quattro bambini intossicati dal monossido di carbonio: cosa è successo

Le persone presenti all’evento erano circa 100, di cui 27 sono state prontamente soccorse dagli operatori sanitari giunti sul posto e altre 13 ricoverate in vari ospedali delle zone limitrofe. La chiesa era stata aperta subito, ma i malori sono proseguiti anche all’esterno. I quattro bambini, intossicati dal monossido di carbonio, sono stati trasferiti nella notte tra il 6 e il 7 gennaio nella camera iperbarica della struttura sanitaria di Careggi a Firenze, dall’ospedale San Donato di Arezzo e saranno dimessi dopo le dovute visite di controllo.

Tutte le persone che autonomamente si sono presentati nei vari pronto soccorso, tra cui 9 adulti e 17 pediatrici, sono già tornati a casa.

Le parole della Dottoressa Pavani: “Il monossido di carbonio è un killer subdolo”

La dottoressa Raffaella Pavani direttore del reperto di terapia intensiva dell’Ospedale San Donato di Arezzo ha specificato che la maggior parte dei pazienti ora sta bene e confermato che le condizioni dei quattro bambini ricoverati non sono critiche.

Pavani conclude:

“Il monossido di carbonio è un killer subdolo. È un gas inodore, insapore e non irritante. I sintomi sono cefalea, nausea, vertigini, perdita di conoscenza, fino al coma o all’arresto cardiocircolatorio”.

Sono ufficialmente aperte le indagini da parte dei carabinieri e dei vigili del fuoco per comprendere le cause dell’intossicazione. I due generatori di calore presenti nella chiesa sono stati sequestrati dai pompieri della città di Arezzo.