Fiori rossi davanti al Cremlino per chiedere di riportare i mariti a casa: è la protesta di oggi delle mogli dei riservisti inviati da Putin in Ucraina. Una quindicina di donne hanno sfilato mettendo in atto un sit-in contro l’establishment russo a un mese e mezzo dalle elezioni presidenziali.
Protesta delle mogli dei soldati davanti al Cremlino
Fa freddo a Mosca dove si registrano -17°. Il gelo però non ha intimorito una quindicina di donne che si sono radunate di fronte alla fortezza del Cremlino con in mano dei fiori rossi. Chiedono una sola cosa al presidente Putin: riportare i propri mariti, impegnati nel conflitto in Ucraina come riservisti, a casa. Un modo anche per chiedere lo stop del conflitto dopo quasi due anni di bombardamenti e violenze.
L’insistenza delle mogli dei riservisti: “Sarà impossibile ignorarci”
“Vogliamo attirare l’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica sul nostro appello” racconta Maria, una donna di 47 anni che non vede suo marito dall’autunno del 2022. “Abbiamo provato diversi mezzi. Abbiamo lanciato un appello scritto a legislatori, funzionari, amministrazioni, ma non siamo stati ascoltati“. La polizia oggi non è intervenuta fuori dal Cremlino perché la forma di protesta è considerata ancora legale in Russia e a pochi mesi dall’elezioni le questioni legate ai riservisti sono molto delicate.
“Ho l’impressione che diamo loro fastidio. Ma nessuno resterà in silenzio. Andremo avanti ogni giorno, ogni sabato. Deporremo fiori per attirare l’attenzione sulla situazione” ha detto Paulina, presente oggi alla protesta. Da parte del Cremlino non è arrivata nessuna dichiarazione in merito alla protesta di oggi ma è possibile che il presidente Putin, in vista delle elezioni, torni sull’argomento.