ISEE a pagamento nel 2024: è ora di rinnovarlo, ma anche di pagarne le spese. Numerose sono le novità introdotte nel decreto Lavoro, incluso il pagamento dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente per chi richiede i servizi di CAF e patronati.

Fino al 31 dicembre 2023, la presentazione della DSU ai fini dell’indicatore veniva rilasciata gratuitamente anche presso CAF e patronati, grazie a una convenzione stipulata con l’INPS. In sostanza, il costo dell’attività di intermediazione era a carico dello Stato, permettendo ai cittadini di risparmiare. Vediamo insieme perché la norma è cambiata e quanto si paga ora per effettuare l’ISEE presso CAF e patronati.

ISEE a pagamento nel 2024

Con l’entrata in vigore del decreto legge n. 48 del 2023, sono state introdotte diverse novità, tra cui le nuove regole per il rilascio dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Riguardo a quest’ultimo punto, è importante sottolineare che la nuova norma riguarda l’applicazione del tariffario per la presentazione dell’ISEE presso CAF e patronati, in particolare per la richiesta della DSU successiva alla prima.

In altre parole, le persone che richiedono per la prima volta l’ISEE presso il centro di assistenza fiscale non pagano alcun tariffario per i servizi resi.

In alternativa, è possibile richiedere l‘ISEE precompilato utilizzando i servizi dedicati dell’INPS.

Quando si paga per l’aggiornamento dell’ISEE per l’assegno unico?

 Per richiedere l’Assegno unico o altre prestazioni assistenziali, come l’Assegno di inclusione o il Supporto per la Formazione e il Lavoro, è necessario presentare un ISEE in corso di validità. Molte persone si affrettano ad aggiornare la propria posizione reddituale nei prossimi giorni e prima del 31 gennaio 2024, al fine di ricevere il beneficio o un importo più elevato.

È importante considerare che nel prossimo trimestre, i Centri di Assistenza Fiscale (Caf) e i patronati saranno sottoposti a una notevole mole di clienti.

Secondo quanto riportato da Money.it, non tutti i contribuenti utilizzano l’ISEE precompilato; molte persone hanno ancora difficoltà ad accedere ai servizi dell’INPS e si affidano ai servizi di assistenza fiscale per evitare possibili errori e non rischiare di perdere il beneficio.

ISEE pagamento: da quando?

Come già menzionato, il “Decreto Lavoro”, convertito in Legge n. 85/2023, ha introdotto diverse modifiche legate all’assistenza fiscale richiesta per la compilazione della DSU/ISEE. Alcuni CAF richiedono ora il pagamento di un contributo “spesa” per la preparazione della DSU.

È importante notare che il pagamento riguarda la DSU successiva alla prima, poiché viene a mancare la convenzione prevista dall’INPS, come indicato nel messaggio Inps 2439/2019. Di conseguenza, i Caf e patronati possono richiedere un contributo spesa per il servizio reso, non più supportato dall’INPS.

Quanto costa fare ISEE 2023 al CAF?

Per l’aggiornamento della DSU successiva alla prima o altre tipologie di servizio, la tariffa si aggira intorno a 25 euro. È importante precisare che le persone che richiedono la DSU per la prima volta nel 2024 non devono pagare nulla. Il pagamento della tariffa scatta con l’integrazione o le modifiche, ovvero nella presentazione della seconda DSU.

Chi paga il modello ISEE?

 L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è una delle pratiche più richieste presso i centri di assistenza fiscale. Per la prima richiesta effettuata nell’anno, non si applica il tariffario. Questo perché vengono seguite le disposizioni normative presenti nel messaggio Inps 2439/2019, che indica tutti i parametri della convenzione tra Caf, patronati e INPS.

Tuttavia, in caso di modifiche per ISEE difforme o variazioni, ad esempio se viene aggiornato l’indicatore, in questo caso, essendo un secondo servizio, viene applicata la tariffa di pagamento da parte del centro di assistenza fiscale.

In sintesi, è importante ricordare che per acquisire la DSU precompilata, sono necessari diversi passaggi, tra cui:

  • compilare i modelli base. È possibile richiedere di precaricare le informazioni contenute nell’ultima DSU presente nel sistema informativo dell’ISEE (dati precaricati);
  • sottoscrivere quanto autodichiarato.

Il contribuente ottiene una ricevuta di presentazione DSU protocollata, ma non l’ISEE calcolato.

Per completare la DSU e ottenere l’ISEE, è necessario:

  • inviare i dati autodichiarati al Sistema informativo dell’ISEE;
  • ricevere l’autorizzazione alla precompilazione da tutti i componenti maggiorenni del nucleo attraverso l’accesso al Sistema informativo dell’ISEE con le credenziali d’accesso (SPID, CIE o CNS).