Quando si intende cercare di capire il reale valore di una blockchain, uno dei punti su cui sarebbe il caso di focalizzare la propria attenzione è il suo livello tecnologico. Per poterlo fare, sono gli stessi esperti a consigliare di osservare la mainnet. Il termine sta a indicare l’infrastruttura principale su cui avvengono i trasferimenti di valore all’interno della rete in esame.

Si tratta di una struttura praticamente definitiva, che si differenzia quindi in maniera profonda dalla versione di prova, indicata dagli specialisti come testnet. Le operazioni che avvengono al suo interno hanno tutti i crismi dell’ufficialità e devono avvenire in maniera tecnicamente perfetta, in modo da non comprometterne la reputazione.

Mainnet: di cosa si tratta

Per mainnet si intende una blockchain che è messa a disposizione degli utenti che intendono effettuare trasferimenti di valore al suo interno, le transazioni, senza che si vengano a verificare errori di qualsiasi genere, tali da mettere a repentaglio gli importi trasferiti.

La sua importanza è da ravvisare nel fatto che si tratta di una sorta di biglietto da visita. Ha infatti la funzione di dimostrare agli interessati che il progetto sta realmente progredendo e corrispondendo agli obiettivi di partenza, solitamente indicati nel cosiddetto white paper.

Per capirne meglio la rilevanza, occorre sottolineare che gli investitori preferiscono acquistare i token di un determinato progetto prima che la rete principale faccia il suo esordio ufficiale. Nel caso in cui le operazioni avessero una felice riuscita, infatti, la quotazione dell’asset potrebbe letteralmente schizzare verso l’alto.

Al tempo stesso, occorre sottolineare che molto difficilmente le aziende sono in grado di presentare le proprie mainnet prima dell’ICO (Initial Coin Offering) o dell’operazione di raccolta dei finanziamenti prevista. Per poter sviluppare una blockchain servono in effetti risorse che vengono raccolte e messe a disposizione della squadra di sviluppatori proprio per far avanzare i lavori.

Qual è la differenza con una testnet?

La mainnet, quindi, è la versione ufficiale destinata ad ospitare le operazioni relative ad una determinata blockchain. Potrà anche essere sottoposta a implementazioni, nel corso del tempo, o a sostituzioni di caratteristiche tecnologiche, ad esempio sostituendo un meccanismo di consenso a quello adottato inizialmente, come è accaduto con il Merge di Ethereum, ma una volta fatto il suo esordio la mainnet è la catena di riferimento.

Proprio in questo è da ravvisare la differenza con la testnet, la rete su cui i gruppi di lavoro conducono i propri esperimenti, tesi a rendere più efficiente il sistema. Provare nuove funzionalità sulla mainnet sarebbe troppo rischioso, in quanto un malfunzionamento potrebbe costringere a disattivare la blockchain. Proprio per questo le aziende operanti nel settore preferiscono far ricorso alle reti di prova, testnet, o alle canary chain, le cosiddette reti canarino.

La differenza tra testnet e canary chain, a loro volta, è da ravvisare che la testnet vede la conduzione di esperimenti non aperti a sguardi esterni, mentre la rete canarino è una rete comunque ufficiale, ma adibita agli esperimenti. La testnet offre però agli sviluppatori la possibilità di sperimentare senza dover temere in alcun modo eventuali errori.

Mainnet swap: di cosa si tratta?

Occorre peraltro sottolineare come nella fase di test molti progetti rilascino i loro token nativi, con l’evidente intento di invogliare possibili interessati. Non essendoci ancora una rete principale, si decide comunque di partire permettendo a chi vuole di finanziare la nuova blockchain, avendone ravvisato le potenzialità.

I token, conformi allo standard ERC-20, sono conservati all’interno della Ethereum Virtual Machine in attesa che la mainnet faccia il suo debutto ufficiale. Quando questo momento finalmente arriva, ne consegue il cosiddetto mainnet swap, ovvero il cambio tra i token già consegnati e i nuovi, in rapporto paritario.

I gettoni che non sono sottoposti a questo swap, dal canto loro, sono oggetto di coin burn. Per tale si intende la loro introduzione all’interno di un wallet di cui nessuno possiede le chiavi private. Da quel momento sono praticamente irrecuperabili, contribuendo in tal modo a sostenere il prezzo della criptovaluta interessata.