Dall’8 al 15 gennaio i coltivatori tedeschi protestaranno per denunciare le politiche del governo contro una graduale eliminazione dei sussidi.

Proteste coltivatori tedeschi, i sindacati hanno pianificato una settimana di manifestazioni

Per fermare le proteste dei coltivatori tedeschi, il governo ha annunciato una serie di modifiche al bilancio 2024 all’inizio di gennaio. L’accordo raggiunto però non ha convinto gli agricoltori. È prevista una settimana di manifestazioni.

Il ministro dell’Agricoltura tedesco, Cem Özdemir, ha annunciato, all’inizio dell’anno, delle modifiche sul bilancio dell’anno 2024 in seguito alle reazioni negative degli agricoltori in tutta la Germania. Il governo ha deciso di lasciare in vigore “l’esenzione fiscale sui veicoli a motore per i veicoli agricoli e forestali” mentre ha previsto una graduale eliminazione dei sussidi per il diesel agricolo.

Ciò comporta una riduzione della compensazione del 40 per cento nel 2024, seguita da una diminuzione ulteriore del 30 per cento sia nel 2025 che nel 2026. Il governo tedesco ha previsto di eliminare completamente i sussidi entro il 2026, posticipando quindi l’eliminazione completa rispetto all’originaria previsione del 2024.

Le parole del ministro delle Finanze Lindner: le proteste sono “sporzionate”

Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner ha definito le proteste che partiranno dall’8 gennaio “sproporzionate” e ha aggiunto: “Avete perso la strada, tornate indietro”.

Lindner ha menzionato nella sua dichiarazione anche la protesta avvenuta recentemente, durante la quale circa una trentina di agricoltori hanno impedito al traghetto che trasportava il ministro dell’Economia, Robert Habeck, di attraccare. Habeck stava tornando dalle vacanze trascorse in un’isola turistica nel Mare del Nord.

Gli agricoltori hanno bloccato Berlino a dicembre 2023

Prima della modifica del bilancio, i coltivatori di tutta la Germania erano scesi in strada a Berlino contro la proposta dei tagli ai sussidi per il diesel e la negazione delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di macchine agricole e forestali.

Il ministro dell’Agricoltura aveva espresso critiche all’approccio del governo, sottolineando che gli agricoltori che forniscono cibo al Paese “non hanno alternative” al diesel.