Un grande talento e tanta qualità, un mix perfetto di tecnica e velocità. Pasquale Foggia è partito dalle giovanili del Milan, si è fatto le ossa tra Serie C e Serie B, con la maglia del Treviso e ha saputo sfruttare l’occasione della Serie A grazie all’Empoli. La sua esperienza più importante però, è quella vissuta con la maglia della Lazio, club a cui è rimasto particolarmente legato. Trequartista o ala, in cinque stagioni a Roma ha collezionato tante presenze e si è tolto soddisfazioni importanti, vincendo anche una Coppa Italia e una Supercoppa. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha intrapreso il percorso da direttore sportivo, scrivendo una pagina importante nella storia del Benevento. Per commentare il momento della Lazio, la gara contro l’Udinese e il derby, Foggia è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio tra campionato e derby di Coppa, Foggia a Tag24

Tre partite in pochi giorni, ormai la Lazio di Maurizio Sarri ci è abituata. Questa volta, però, la posta in palio è davvero altissima. Domani i biancocelesti dovranno affrontare l’Udinese e non possono permettersi cali di concentrazione. La classifica di Serie A parla chiaro, la Lazio è indietro e deve trovare continuità di risultati per rilanciarsi in corsa Champions. Mercoledì poi sarà la volta del derby di Coppa Italia contro la Roma. Gara secca, in semifinale c’è posto per una soltanto e l’ambiente è già più carico che mai. Per commentare il momento della Lazio, la sfida di Udine e il derby, Foggia, che ha vestito la maglia biancoceleste per cinque stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Domani la Lazio dovrà affrontare l’Udinese, una partita tutt’altro che semplice. Il rischio è che la testa sia già al derby di Coppa Italia?

“In teoria la squadra domani dovrà pensare solo all’Udinese, perché è una partita di campionato importante, che deve dare la possibilità alla Lazio di avvicinarsi alla zona europea che conta di più. È altrettanto vero però, che quando c’è il derby, la testa vola da sola e va anche lì”.

Per evitare cali di concentrazione, pensi che Sarri possa fare scelte di formazione diverse tra una partita e l’altra?

“Potrebbe starci, anche se penso che in questo caso l’allenatore guardi soltanto alla prossima partita. Metterà in campo la squadra migliore domani, senza fare tanti calcoli. Il campionato ti dà la possibilità di lottare per la Champions, e quindi per il mister è questa la partita più importante. Detto questo però, la rosa della Lazio quest’anno è più ampia, motivo per cui Sarri potrebbe anche decidere di ripartire da Castellanos e Isaksen domani, per poi schierare quelli con più esperienza contro la Roma. Ha tanti giocatori forti a disposizione, che potrebbero fare la differenza. Non sarebbero di certo esperimenti, ma certezze”.

Il derby è una partita particolare, che tu conosci molto bene e quello di Coppa Italia è da dentro o fuori. Ti aspetti una gara diversa rispetto a quanto visto in campionato?

“Il derby è una partita totalmente differente da tutte le altre, sotto ogni punto di vista. Il calciatore la vive in modo molto sentito, a prescindere dal fatto che quella di mercoledì sarà una partita secca. La preparazione, il giorno precedente al match, tutto è amplificato. Il derby ti regala un adrenalina pazzesca e a prescindere da tutto non mi aspetto di certo una gara arrembante sin dall’inizio. Lazio e Roma, secondo me, si aspetteranno e molto dipenderà anche dagli episodi, che possono sbloccare il match. Sarri è uno che vuole sempre dominare le partite tecnicamente e la Lazio avrà comunque un approccio del genere”.

Sarri da una parte, Mourinho dall’altra: uno si affida più al gioco corale, l’altro più ai singoli?

“L’impostazione di squadra è totalmente diversa ed è una cosa voluta. Mourinho ha a disposizione due Talenti come Lukaku e Dybala, ed è chiaro che si affidi a loro, non potrebbe fare altrimenti. Sono i calciatori più forti, fenomenali, lo dice la loro storia. E’ evidente che rappresentino il pericolo principale. La Lazio invece, sia come idea di gioco che come costruzione della rosa, ha bisogno del collettivo per fare bene”.

Il punto debole della Roma invece, in questo momento e viste le tante assenze, è la difesa?

“È un reparto che ha pochi giocatori, ma è anche vero che per come gioca Mourinho, a prescindere dal numero dei calciatori, è una squadra che subisce poco. La Lazio dovrà sfruttare tutte le sue qualità, piuttosto che pensare ai punti deboli della Roma”.

Il campionato,la Coppa Italia e poi la Supercoppa: quello di gennaio può essere un mese decisivo per la Lazio?

“Assolutamente, soprattutto perché per raggiungere il suo obiettivo, che è quello di tornare in Champions League, dovrà recuperare i punti persi finora. I biancocelesti sono in ritardo e il mese di gennaio è quello in cui rilanciarsi ed eventualmente fare un mercato diverso per puntellare e migliorare la rosa”.

In questo momento, il calciatore più lontano da quello del passato è Felipe Anderson. Probabilmente influisce anche la questione contrattuale, ma tu pensi sia recuperabile?

“Direi proprio di sì. È vero che va a scadenza di contratto, ma ha già dimostrato grande attaccamento a questa maglia. È rientrato a Roma e si è messo sempre a disposizione della squadra. Sarri gli ha dato, sin dall’inizio, grande fiducia, facendolo giocare più di chiunque altro e lui lo ha ripagato in campo in ogni momento. Ora sta vivendo un momento di difficoltà, ma deve essere recuperato. È un giocatore che la Lazio, a prescindere da quello che sarà in questi mesi, non può permettersi di perdere”.

Qual è il derby più bello che hai giocato, e che ricordi con più soddisfazione?

“Sicuramente il 4 a 2 che abbiamo giocato di pomeriggio. In quel caso a deciderla furono i gol di Zarate, Pandev, Lichtsteiner e Kolarov. Tanta roba”.