Continua a salire il numero delle vittime del violento terremoto che ha sconvolto il Giappone il primo giorno del 2024. I morti sarebbero 126, mentre i dispersi ammontano a 210. I feriti risultano 516 sulla costa orientale. Sfollati senza più una casa sono 33mila persone, mentre nella prefettura di Ishikawa 24mila abitazioni sono ancora prive di corrente elettrica. Oltre alla distruzione di edifici e strade, un altro effetto prodotto dal sisma è l’innalzamento del suolo nella penisola di Noto, che in alcuni punti ha raggiunto punte di 3/4 metri di dislivello rispetto alle quote precedenti. Il fenomeno ha reso diversi porti inagibili. Dalle immagini satellitari, tutta la costa vicino all’epicentro risulta ridisegnata dal sisma, propagatosi con una magnitudo di 7.5.

Il terremoto del 1° gennaio ha aumentato la superficie del Giappone: emersi i fondali vicino alle coste

Dal confronto tra le immagini satellitari attuali e quelle scattate prima del sisma, emerge che nella zona costiera vicina all’epicentro sono emersi i fondali marini. Di conseguenza, la superficie del Paese nipponico sarebbe aumentata di alcuni chilometri quadrati. L’emersione di terra ha comportato inoltre che alcuni porti della penisola di Noto risultino inutilizzabili, in quanto la costa si è allontanata dalla linea del mare di almeno 300 metri.

Intanto, le previsioni meteorologiche segnano un netto peggioramento, con nevicate imminenti. Il clima avverso potrebbe rendere ancora più difficile le operazioni di soccorso nella regione di Ishikawa, la prefettura più colpita. Sono circa 210 le persone che mancano ancora all’appello e resta alta la speranza di ritrovarne il maggior numero possibile.

Danni anche per il maremoto, un disperso

Il terremoto ha provocato un’onda anomala che avrebbe raggiunto una punta massima di 4,20 metri di altezza. Dopo solo un minuto dalla scossa più forte, lo tsunami si è abbattuto a nord della penisola di Noto. La città portuale di Wajima risulta tra le zone più colpite dall’azione del sisma. La Guardia costiera ha riferito che solo una persona risulterebbe finora dispersa a causa del maremoto. Nel marzo del 2011, il terremoto di magnitudo 9.0 provocò un violento tsunami, le cui onde furono all’origine del disastro nucleare di Fukushima.