Il problema della salute mentale è un tema da non sottovalutare perché non c’entra nulla con lo sport ed è un argomento piuttosto delicato. Ricky Rubio, infatti, sta affrontando questo problema e ha comunicato sui social il ritiro dall’NBA causa depressione. Parlarne non è certamente mai facile ma lo spagnolo ha voluto farlo anche per sensibilizzare chi sta soffrendo di questo problema. Il playmaker dei Cleveland Cavaliers, inoltre, potrebbe non chiudere la sua carriera con la Nazionale spagnola, mentre al momento è certo l’addio alla NBA.

Rubio, l’annuncio del ritiro causa depressione

Dopo gara 4 del primo turno dei playoff contro New York del 2022, Rubio non aveva più giocato a causa della rottura del legamento del crociato anteriore. Era tornato poi in campo a gennaio 2023 per poi affrontare i vari problemi di salute mentale. Lo spagnolo, infatti, aveva spesso affrontato il problema con i Cleveland Cavaliers, sua squadra in NBA. Non era, però, mai riuscito a uscirne del tutto e ora è arrivato l’addio alla Lega. Lo ha infatti annunciato sui social con un lungo messaggio:

“Un giorno, quando il momento sarà giusto, mi piacerebbe condividere la mia esperienza così da poter essere d’aiuto ad altri. Ma al momento sto ancora lavorando sulla mia salute mentale, anche se ora posso dire che va molto meglio”.

Le parole dure dello spagnolo solo arrivate su un giorno particolare in estate:

La sera del 30 luglio è stata una delle più dure della mia vita. La mia mente è sprofondata nell’oscurità. Sapevo che stavo andando in quella direzione, ma non avrei mai pensato di non avere il controllo della situazione”.

Il giorno successivo quindi la decisione di interrompere la sua carriera e di lasciare definitivamente la NBA:

Il giorno dopo ho deciso di interrompere la mia carriera da professionista. Volevo mandarvi questo messaggio perché oggi si chiude la mia carriera in NBA“.

NBA, i risultati della notte

Nella notte è arrivata la quarta sconfitta consecutiva dei Lakers con LeBron James che a fine partita ha detto:

“Facciamo schifo, anche mio figlio Bronny potrebbe giocare con noi facilmente”.

Non sono bastati, infatti, i 32 punti del Re e i 31 di Davis. Per Memphis decisivo Jackson con 31 punti e 9 rimbalzi. Vittoria anche per Boston con i 30 punti di Tatum. Successo dilagante di Indiana con Atlanta: 18 assist di Haliburton con 10 punti. Vittoria anche per Brooklyn e Cleveland contro Thunder e Washington. Nonostante i 30 punti di Embiid, i Knicks vincono contro Philadelphia: 29 punti per Brunson. Chicago batte poi Charlotte e Minnesota vince contro Houston. Successo esterno poi di Clippers e Magic rispettivamente contro Pelicans e Nuggets. Tripla doppia di Paolo Banchero con 32 punti, 10 rimbalzi e 11 assist. Vince anche Dallas contro Portland senza Doncic; 24 punti di Irving. Per chiudere, i Warriors battono i Pistons con i 26 punti, 6 rimbalzi e 4 assist di Curry, i Suns vincono con Miami con i 31 punti di Allen e i 25 di Beal. Sacramento batte Toronto con l’ennesima tripla doppia della stagione di Domantas Sabonis: 24 punti, 15 rimbalzi e 11 assist.