Nuove pensioni, entro il 21 febbraio 2024 i datori di lavoro devono procedere con la comunicazione all’Inps dei fringe benefit percepiti nel 2023 e fino alla data ultima del 12 gennaio 2024. È lo stesso Istituto di previdenza a specificarlo nel messaggio numero 32 di gennaio 2024. Si tratta, in particolare, degli obblighi dei datori di lavoro nei riguardi dell’Inps per i dati relativi ai fringe benefit e agli stock option erogati ai dipendenti che, tuttavia, siano andati in pensione nel corso dell’anno 2023.
La comunicazione deve avvenire tenendo conto delle novità introdotte dal decreto legge numero 48 del 2023 (cosiddetto “decreto Lavoro”). Il messaggio dell’Istituto di previdenza fornisce indicazioni in merito alle modalità e alle tempistiche da rispettare, da parte dei datori di lavoro, per la trasmissione all’Inps delle informazioni inerenti i compensi erogati a titolo di fringe benefit e di stock option.
Nuove pensioni, entro il 21 febbraio 2024 la comunicazione all’Inps dei fringe benefit percepiti fino al 12 gennaio
Per i neo pensionati, i datori di lavoro devono comunicare all’Inps i dati relativi ai fringe benefit del 2023 fino alla data di versamento ultima del 12 gennaio 2024. La scadenza per la trasmissione delle informazioni da parte dei datori di lavoro è fissata al 21 febbraio 2024. Lo stabilisce l’Istituto di previdenza nel messaggio numero 32 del 4 gennaio 2024. Si tratta, dunque, dei fringe benefit versati ai dipendenti andati in pensione durante l’anno 2023.
La comunicazione dei dati deve tener conto delle novità introdotte dal governo guidato da Giorgia Meloni, in particolare con il decreto legge 48 del 2023 (decreto “Lavoro”). Il provvedimento ha alzato il tetto dei fringe benefit da 258 euro a 3mila euro per tutto l’anno 2023, per i lavoratori alle dipendenze con figli.
Ciò significa che il tetto di esenzione fiscale dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti è aumentato fino a 3mila euro. Nello specifico della comunicazione di inizio anno dell’Inps si fa riferimento a quei dipendenti che, nello scorso anno, siano andati in pensione.
Tuttavia, in caso di versamento delle somme a titolo di fringe benefit ai dipendenti, l’Inps – che paga la pensione al lavoratore uscito da poco dal lavoro – dovrà svolgere l’attività di sostituto di imposta sulla base dei dati forniti dai datori di lavoro con la comunicazione da inviare entro il 21 febbraio prossimo.
Inoltre i datori di lavoro, nell’adempiere a quanto prevede l’Inps, devono applicare il principio di cassa. Pertanto, se l’erogazione dei fringe benefit dovesse avvenire nel 2024 e fino al 12 gennaio, tali compensi rientrerebbero comunque nell’anno di imposta 2023.
Nuove pensioni fringe benefit, come trasmettere le informazioni all’Inps?
La comunicazione dei datori di lavoro deve avvenire, dunque, entro il 21 febbraio 2024. La trasmissione delle informazioni deve essere effettuata sulla piattaforma telematica dell’Inps. In particolare, è necessario entrare nella sezione “Comunicazione benefit aziendali“, accessibile mediante il servizio on line.
I flussi che arriveranno dopo il termine non potranno essere oggetto di conguaglio fiscale di fine anno. In tal caso, le eventuali somme saranno oggetto di rettifiche delle certificazioni uniche dell’anno 2024, all’interno delle quali si indicherà nelle annotazioni, l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Come cambia la misura con la legge di Bilancio 2024?
Per l’anno 2024, la legge di Bilancio prevede l’elevazione del regime dei fringe benefit dal limite di 258,23 euro per ogni periodo di imposta a 2mila euro per i lavoratori alle dipendenze con figli fiscalmente a carico e a mille euro per gli altri lavoratori alle dipendenze.
Il regime di esenzione delle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro nel 2024 può avvenire per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, della luce e del gas naturale e delle spese di affitto della prima casa e, infine, per gli interessi sui mutui sulla prima casa.