Ci sono calciatori che hanno vinto praticamente tutto nel corso della loro carriera, che hanno giocato con campioni straordinari, che hanno avuto come allenatori icone di questo sport, ma a cui, comunque, resta qualche rimpianto. D’altronde, chi non ne ha? Mark Iuliano, con la maglia della Juventus, si è tolto le soddisfazioni più importanti. E’ stato protagonista di nove stagioni ed ha vinto sotto la guida di Lippi, di Ancelotti e di Capello. Ha avuto come compagni di squadra gente del calibro di Deschamps, Zidane, Del Piero e Trezeguet. Eppure il suo suogno era quello di giocare con Gianluca Vialli. Un desiderio appena sfiorato, ma mai realizzato. Il difensore, infatti, è arrivato in bianconero proprio nell’estate in cui l’attaccante lasciava Torino. A un anno dalla scomparsa di Vialli, il ricordo di Iuliano a Tag24.
Un anno senza Gianluca Vialli, il ricordo di Iuliano a Tag24
5 gennaio 2023, una data che ha scosso il mondo del calcio. Dopo circa sei anni dalla momento in cui gli venne diagnosticato il tumore al pancreas, Gianluca Vialli ci ha lasciato. Un campione, un combattente, uno dei calciatori più iconici e vincenti nel panorama nazionale: una leggenda. Talento straordinario, in carriera era stato capace di imprese titaniche. Il primo scudetto, quello vinto insieme a Mancini con la Sampdoria, lo ha reso un mito per i tifosi blucerchiati. E’ stato capace di fare lo stesso, e ancora di più, anche con la Juventus, club con cui è arrivato sul tetto del mondo. Poi il Chelsea, prima da calciatore e poi da allenatore, Luca si è fatto apprezzare anche in Inghilterra. A un anno dalla scomparsa di Vialli, il ricordo di Iuliano in esclusiva a Tag24.
Quello di oggi è un anniversario importante: è già passato un anno da quando Gianluca Vialli ci ha lasciato. Hai un ricordo o un aneddoto lagato a questo grande campione?
“Quando ho iniziato a fare questo mestiere avevo due sogni nel cassetto, oltre a quello di diventare professionista. Uno era quello di giocare insieme a Baggio e l’altro era quello di giocare con Gianluca Vialli. Per fortuna uno dei due l’ho potuto realizzare, perchè con Roberto ho avuto la fortuna di esordire in Nazionale e di viverlo un pò di più; mentre per l’altro non c’è stato nulla da fare”.
Alla Juventus però vi siete sfiorati?
“Purtroppo sono arrivato alla Juventus quando i campioni, che avevano raggiunto la Champions League, laureandosi Campioni d’Europa, hanno deciso di andare via. Tra questi, oltre ad esempio a Ravanelli, c’era ovviamente anche Vialli. Quello, per me, fu un grosso peccato. Resta il fatto che Vialli non è stato un calciatore, non è solo un nome, ma una vera e propria icona, soprattutto per la Juventus e per i tifosi bianconeri. Lui è stato capace di dare un imput incredibile a quella società. E’ stato esempio di lavoro, mentalità e sacrificio, che sono rimasti nel DNA della Juventus per tanti anni e hanno contribuito a renderlo un club blasonato. Quello che lui aveva lasciato si respirava nei corridoi; l’alone di Vialli era ovunque negli spogliatoi. E’ stato un amico, un maestro, una persona che ha contribuito a dare vita alla Juventus vincente che poi tutti conosciamo”.
Un campione in campo e fuori, era davvero una persona per bene…
“Una persona fantastica. I miei compagni me lo hanno sempre raccontato così. Purtroppo io non ho avuto la fortuna di conoscerlo in modo profondo. Ma fateci caso, non c’è nessuno che ha mai parlato male di lui, o almeno a me non è mai capitato di sentire nulla del genere. Era un signore, un campione e un grande compagno”.