Una playlist di tutto rispetto per gli amanti del genere hard rock è quella pubblicata nelle scorse ore dal magistrato della Corte dei Conti, Marcello Degni sul suo profilo X.

  • “Iron man” dei Black Sabbath.
  • “Got me under pressure” dei ZZ Top.
  • “Smoke on the water” dei Deep Purple.
  • “Run to the Hills” degli Iron Maiden

Un modo per risponde alle polemiche che lo hanno travolto nell’ultima settimana?

La semplice condivisione delle sue canzoni preferite?

La playlist: le quattro canzoni scelte dal magistrato

Senza fare troppa dietrologia, la tentazione di leggere nei titoli e nei quattro brani pubblicati un qualche tipo di messaggio, esiste.

“Iron man”. “Got me under pressure”, ovvero “mi hai messo sotto pressione”. Insomma, impossibile non ipotizzare un collegamento con quanto sta accadendo nelle ultime ore e con tutte le polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni in merito all’approvazione della Legge di Bilancio 2024.

Tra i brani scelti – oltre a quelli già citati – ci sono, anche, “Run to the Hills” degli Iron Maiden e “Smoke on the water” dei Deep Purple.

Il primo è un brano che racconta la vicenda degli indiani d’America e delle conseguenze dell’arrivo dell’uomo bianco viste da tre punti di vista: quello dei nativi, quello dei conquistatori e infine quello di un osservatore esterno.

Il secondo invece, parla di un incendio, o meglio del fumo che si innalza da un edificio in fiamme. L’edificio era il Casinò di Ginevra e le acque quelle dell’omonimo lago.

Messaggi nascosti? Per ora nessun commento da parte del magistrato

Ma, lasciando da parte la dietrologia, i brani sono stati pubblicati ieri senza alcun commento da parte del diretto interessato che forse ha deciso di lasciar parlare la musica al suo posto.

La migliore parola è quella non detta. Non è così che si dice? Eppure questa massima non vale per la musica alla quale si possono concedere più di una licenza poetica.

Insomma a meno che non ci sia stato un tentativo di hackeraggio della pagina del magistrato, la scelta di Degni è sicuramente singolare e non manca di un certo senso dell’umorismo.