Si potrà presentare domanda dal 9 gennaio 2024 per gli aiuti alle imprese danneggiate dalle alluvioni in Toscana del 2023. Lo scorso 19 dicembre, il Comitato agevolazioni di Simest, che gestisce la misura degli indennizzi alle imprese, ha fissato le condizioni, le scadenze e le modalità per la fruizione dei contributi a fondo perduto da distribuire alle imprese che fanno export e che siano localizzate nei territori interessati dalle alluvioni del 2 novembre 2023.
In particolare, le province coinvolte dai danni del maltempo sono quelle di Firenze, Pisa, Livorno, Prato e Pistoia. Dalle ultime novità sulla misura risulta che i contributi a fondo perduto debbano indennizzare quante più imprese possibili dei danni subiti.
Il fondo era stato già istituito per i danni dal maltempo che aveva colpito l’Emilia Romagna a più riprese nel maggio dello scorso anno, insieme a territori presenti nelle regioni della Toscana e delle Marche. La dotazione del fondo per i risarcimenti della regione Toscana è di 100 milioni di euro.
Aiuti alle imprese per alluvione 2023, domanda dal 9 gennaio 2024
Partono i contributi a fondo perduto per le imprese danneggiate dall’alluvione in Toscana di inizio novembre scorso. Gli aiuti alle imprese dovranno essere richiesti mediante istanza da presentarsi a partire da martedì prossimo, 9 gennaio 2024. Gli indennizzi rimborsano, con contributi a fondo perduto, i danni materiali diretti subiti dalle imprese a seguito delle condizioni di maltempo. La domanda può essere presentata da un più ampio raggio di imprese.
Infatti, l’accesso al fondo perduto gestito da Simest è assicurato alle imprese danneggiate sia dalle alluvioni di maggio scorso che di quelle di novembre 2023. Le imprese richiedenti, chiarisce Simest, possono essere quelle “non direttamente esportatrici ma afferenti a una filiera produttiva a vocazione esportatrice e il cui fatturato derivi da comprovate operazioni nei confronti delle imprese direttamente operative nei mercati esteri”.
Aiuti imprese alluvione 2023, chi può presentare domanda?
Con la Circolare numero 3/PF del 2023, il Comitato ha deliberato l’inizio delle attività di richiesta degli aiuti delle imprese a partire dalle 9:00 del 9 gennaio 2024. Le imprese potranno richiedere contributi a fondo perduto al fine di risarcire i danni materiali diretti subiti nell’ambito della quota dei danni stessi. Sulla quota dei danni, non deve essere stata presentata già una domanda di risarcimento presso altri fondi di indennizzo, sia a carico della finanza pubblica che in merito a indennizzi di tipo assicurativo.
Le imprese interessate possono inoltrare richiesta nel termine di quattro anni dall’evento di maltempo che ha causato i danni. La domanda si presenta sulla piattaforma web messa a disposizione da Simest, mediante la quale si può inviare anche l’apposita documentazione allegata. Ammesse a presentare la domanda sono le imprese che abbiano la sede operativa o l’unica locale registrata sul Registro delle imprese dei territori colpiti dalle alluvioni.
Per l’ammissione della richiesta è necessario che, alla data della domanda, l’impresa abbia raggiunto un rapporto tra il fatturato realizzato all’estero e quello complessivo pari a non meno del 3 per cento. In alternativa, si prevede che la domanda possa essere presentata dalle imprese facenti parte di una filiera produttiva a vocazione esportatrice.
Imprese esportatrici e codice Ateco
Sono ammesse a presentare domanda degli indennizzi per le alluvioni in Toscana anche le imprese in possesso di un codice Ateco produttivo con non meno del 10 per cento del proprio fatturato complessivo realizzato verso una o più imprese esportatrici con codice Ateco produttivo.
Quanto si può richiedere di contributo a fondo perduto e documentazione asseverata
Il rimborso dei danni subiti dalle imprese per il maltempo in Toscana può arrivare fino all’80 per cento di quanto accertato per i beni non assicurati (100% per quelli assicurati), entro il limite massimo di 5 milioni di euro. Il nesso causale dell’alluvione deve aver prodotto danni materiali agli immobili, alle attrezzature, ai macchinari, agli automezzi e alle scorte di magazzino. Per questo motivo, è necessaria una perizia asseverata che deve essere sottoscritta da un perito iscritto a un Albo, Ordine o Collegio professionale.