Assegno di inclusione 2024, con la presentazione della domanda dallo scorso 18 dicembre e i passaggi successivi necessari per avere il primo accredito dell’indennità, nonché con i relativi controlli, può considerarsi definitivamente conclusa l’esperienza del Reddito di cittadinanza. Insieme all’Assegno di inclusione è già operativo, dal 1° settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro per i soggetti tra i 18 e i 59 anni.

Proprio all’interno dei nuclei familiari di chi ha presentato domanda per l’Assegno di inclusione, vi potrebbero essere anche i soggetti cosiddetti “occupabili”. Ecco, dunque, quali sono gli adempimenti e i passaggi da osservare per ottenere la nuova indennità, considerando che si dovrà prestare attenzione alle iscrizioni sulle piattaforme digitali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per mettersi in regola con gli obblighi di formazione e di ricerca di un lavoro. 

Assegno di inclusione 2024: controlli sulla domanda e cosa devono fare i soggetti tra 18 e 59 anni

Sul nuovo Assegno di inclusione del 2024, che si affianca al Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) percepito dai soggetti cosiddetti “occupabili” (tra i 18 e i 59 anni, in condizioni di poter lavorare), le situazioni di accesso saranno garantite da tutto un sistema di controlli e di scambio di dati che consentiranno di incrociare le informazioni delle famiglie richiedenti.

In particolare, i dati sui richiedenti già in possesso della amministrazioni pubbliche all’atto della domanda dell’Assegno di inclusione, sono quelli dei Comuni, del ministero della Giustizia, dell’anagrafe tributaria, del Pubblico registro automobilistico (Pra), del ministero dell’Istruzione e del Merito e degli altri enti che detengono informazioni utili a tal proposito. 

Assegno inclusione 2024 controlli, chi li fa? Quale Isee presentare? 

Insieme ai dati, chi presenta la domanda del nuovo Assegno di inclusione deve prestare attenzione a tutta una serie di adempimenti che i beneficiari dell’indennità sono chiamati a ottemperare. In primis, sull’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Chi presenta la domanda, fino alla fine di febbraio può far riferimento all’Isee del 2023. Da marzo, tuttavia, si dovrà presentare l’Isee in corso di validità del nuovo anno, pena la sospensione della fruizione della misura. 

Nuovo reddito di cittadinanza 2024, iscrizione alla piattaforma Siisl e sottoscrizione del Pad 

Tra gli adempimenti richiesti dopo aver presentato la domanda dell’Assegno di inclusione 2024, ai beneficiari è richiesta l’iscrizione alla piattaforma per l’inclusione sociale e lavorativa del nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Tale iscrizione è utile per la sottoscrizione successiva del Patto per l’attivazione digitale (Pad) del nucleo familiare. Attenzione a questo passaggio: il pagamento dell’indennità richiede, quale passaggio propedeutico, quello della sottoscrizione del Pad. Abbiamo spiegato come avviene il primo pagamento in base a quando si sottoscrive il Pad.  

Peraltro, se la sottoscrizione non dovesse pervenire entro il termine di 30 giorni, l’Istituto di previdenza, per il tramite dei Comuni e della piattaforma Gepi, attiva le azioni per promuovere la sottoscrizione del Pad. Nell’arco dei quattro mesi susseguenti alla sottoscrizione del Pad, i componenti della famiglia devono essere convocati dai servizi sociali del Comune di residenza per la valutazione dei bisogni della famiglia. Questo passaggio è indispensabile per promuovere, a favore della famiglia, la rimozione delle condizioni che determinano la situazione di povertà e di richiesta dell’indennità. Peraltro, per il 2024 sono state previste ulteriori situazioni di disagio che determinano nuovi destinatari dell’Assegno di inclusione.

Soggetti occupabili, cosa fare se si prende l’AdI e si può lavorare? 

All’interno del passaggio dei servizi sociali, sono individuati i componenti della famiglia di età tra i 18 e i 59 anni di età con responsabilità genitoriali, che non lavorano e non studiano, e non hanno carichi di cura. Si tratta, dunque, dei componenti che possono lavorare. Per le domande presentate dall’8 gennaio 2024, il pagamento Inps slitta a febbraio.

I dati di questi soggetti sono trasmessi ai centri per l’impiego o agli enti che si occupano di servizi relativi alla ricerca del lavoro, al fine di sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato. Tale patto si sottoscrive nel termine di 60 giorni dopo la sottoscrizione del Pad. La mancata sottoscrizione del patto determina la sospensione della fruizione dell’Assegno di inclusione. 

I soggetti attivabile al lavoro che non rientrano nel calcolo della scala di equivalenza ai fini dell’Assegno di inclusione, possono presentare richiesta del Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta dei soggetti già impiegati, o studenti o con carichi di cura in famiglia.