L’Epifania, celebrata il 6 gennaio, conclude il periodo festivo natalizio, associato all’arrivo dei Re Magi alla capanna di Gesù Bambino. Sebbene di origini religiose, l’evento è ora collegato all’iconica figura della Befana, una vecchietta che, montata su una scopa volante, distribuisce dolci e regali ai bambini.
Quando si mette la calza della Befana?
La calza della Befana si mette la sera del 5 gennaio. La befana infatti, come dice anche la famosa canzoncina, “vien di notte”. Nello specifico nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Come nasce la leggenda della Befana?
Il termine “Befana” deriva dalla parola greca “Epifania”, che significa “manifestazione divina”. Anticamente, la dodicesima notte dopo il Natale era dedicata alla luna e, con il termine “Epifania”, si alludeva alla manifestazione della luce lunare avvenuta proprio intorno al 6 gennaio. Col tempo, il termine si trasformò dapprima in “bifania”, poi in “beffania”, fino a diventare la Befana che conosciamo oggi. Questo mutamento è casuale, ma al giorno d’oggi, quando si parla di Befana, la mente corre subito alla vecchietta che porta i dolci in volo sulla scopa.
La leggenda racconta che i Re Magi, dirigendosi a Betlemme per portare i loro doni a Gesù Bambino, chiesero indicazioni a una vecchia signora lungo il cammino. Pur essendo insistiti, la donna non si unì a loro per visitare il neonato, ma poi pentitasi, preparò un cesto pieno di dolci e si mise in cerca dei Re Magi senza successo. Lungo il tragitto, donava dolciumi ai bambini nelle case sperando che uno di loro fosse Gesù bambino, dando origine alla leggenda della Befana che distribuisce dolci ai bambini buoni.
Una leggenda narra che Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, durante il solstizio d’inverno, appendesse una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa.
Perché la Befana porta la calza?
Nel tempo, la figura della Befana ha inglobato diverse storie, assumendo l’aspetto di una strega benevola che dispensa generosamente i frutti della terra. I doni commestibili che distribuisce, come frutta secca e mandarini, sono interpretati come offerte propiziatorie, richiamando il ciclo della terra.
Il motivo per cui la Befana scende nei camini delle case è simbolico: rappresenta un punto di connessione tra cielo e terra. Il carbone, inizialmente un simbolo rituale dei falò, veniva inizialmente inserito nelle calze insieme ai dolci in memoria del rinnovamento stagionale. In seguito, la cultura cristiana lo trasformò in simbolo di punizione per i bambini disobbedienti.
Le calze venivano appese sotto i camini, un luogo strategico per la Befana. Non tutti però utilizzavano le calze: alcuni mettevano in vista belle scarpe o stivaletti. Tuttavia, le calze di lana erano le preferite, essendo più capienti e in grado di contenere più doni.