Nella notte, un padre ha gettato la figlia di cinque anni dal balcone della sua abitazione, posta al primo piano di una palazzina a Cinto Caomaggiore, in provincia di Venezia. Dopo il folle gesto, l’uomo si è buttato a sua volta dal parapetto, rimanendo illeso. A seguito della caduta, la bimba ha riportato un trauma cranico ed è stata trasportata d’urgenza in codice rosso all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. La minore stava trascorrendo le vacanze natalizie con il padre, separato dalla madre. “La famiglia era tranquilla, mai avute segnalazioni dai servizi sociali” ha commentato il sindaco del paese nel veneziano, Gianluca Falcomer. Un testimone residente nel vicinato ha dichiarato che già dalla sera prima erano giunte delle urla dall’appartamento dove soggiornavano padre e figlia. Prima di Natale, una vicenda analoga, ma con premesse ed esito diversi, è avvenuta a Palermo.

Bimba gettata dal balcone a Cinto Caomaggiore (Venezia): il padre prova a fuggire dopo il tentato suicidio.

Durante la notte tra il 4 e il 5 gennaio, i residenti di una palazzina a Cinto Caomaggiore, in provincia di Venezia, sono stati svegliati da rumori sospetti provenienti dalla strada. Prima le urla e poi i tonfi dei corpi di padre e figlia hanno messo i vicini in allarme e subito le forze dell’ordine sono state avvisate. Grazie alla testimonianza delle persone che abitano nell’edificio, si è ricostruita la terribile vicenda: il padre ha gettato la figlioletta di 5 anni dal balcone della sua abitazione al primo piano, per poi tentare il suicidio buttandosi a sua volta. Rimasto illeso, il genitore ha provato a fuggire secondo quanto riportato ai media locali da una vicina. “Mio fratello ha visto il corpo della bimba a terra – ha dichiarato la donna – Quando sono arrivati carabinieri e ambulanza mi ha raccontato che il padre ha cercato di scappare“.

Dopo aver rilevato un grave trauma cranico, il personale sanitario ha deciso di trasferirla in ambulanza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è giunta in codice rosso. A causa della nebbia, non è stato possibile utilizzare l’eliambulanza prevista in casi di particolare urgenza. Al momento, la bambina non sembrerebbe in pericolo di vita, nonostante il volo da circa 4 metri di altezza. La prognosi sarebbe di 30 giorni.

Un testimone: “Urla dalla sera prima”

“La bambina piangeva, era traumatizzata, balbettava – ha dichiarato uno dei primi soccorritori, residente nella zona – Aveva tutti i capelli sporchi di sangue”. Sarebbero tre i testimoni oculari della vicenda, che hanno subito chiamato i soccorsi. La piccola è rimasta sempre cosciente. “Dopo bene o male si è tranquillizzata – ha aggiunto il testimone – ha detto come si chiamava e che aveva 5 anni”. Dalla sua testimonianza si evince che già dalla sera prima fossero giunte urla dall’appartamento in cui soggiornavano padre e figlia.

La procura di Pordenone in attesa dei referti medici: “Aspettiamo di capire le condizioni psicofisiche del padre”

L’autore del folle gesto, un 43enne separato dalla moglie, aveva in affido la figlia durante le vacanze natalizie. Ora si trova ricoverato nell’ospedale di Pordenone in stato di fermo. L’accusa sarebbe di tentato omicidio. Intanto, la procura di Pordenone, competente sul territorio del Veneto orientale, è in attesa di avere i referti sia della giovanissima vittima che del genitore. “Non è stato adottato ancora alcun provvedimento – ha specificato all’Ansa il procuratore facente funzioni Maria Grazia Zaina – perché siamo in attesa di capire dall’ospedale le condizioni psicofisiche dell’autore di questo gesto“.

Si tratta di un caso un po’ sui generis. Sicuramente la famiglia non ha mai avuto niente a che fare con i nostri servizi sociali, non era fragile, era un famiglia tranquilla. Ho sentito la madre, la bambina sembra fuori pericolo, è monitorata e sotto controllo per le informazioni che ho, ed è questa la notizia più importante. Abbiamo preso contatti con la scuola in modo che sia seguita opportunamente. Si parla di una prognosi di 30 giorni. Un vicino di casa ha sentito delle urla, è uscito di casa e ha assistito in diretta alla scena in cui la bambina veniva gettata dal secondo piano e ha chiamato i soccorsi. Altri tre testimoni hanno visto poi il padre scappare, ma non conosco nei particolari la dinamica. Tutti i testimoni si sono recati in caserma per depositare la testimonianza. La madre mi ha confermato che non aveva alcun sospetto si potesse compiere questa violenza: non stiamo parlando di un padre violento, non ha mai manifestato nessun tipo di atteggiamento di questo tipo, non era pericoloso

Gianluca Falcomer, sindaco di Cinto Caomaggiore (Venezia)

Non è stato adottato ancora alcun provvedimento perché siamo in attesa di capire dall’ospedale le condizioni psicofisiche dell’autore di questo gesto. Qualsiasi altra illazione al momento è prematura. Sono situazioni delicatissime, che coinvolgono, come vittima, anche una minore in giovanissima età. Sino a che non saranno chiariti i contorni e, soprattutto, la situazione mentale dell’autore dell’azione non sarà definita dagli specialisti cui è stato affidato, questo ufficio non fornirà alcun dettaglio, tantomeno le generalità e ogni altro elemento che possa contribuire a identificare i protagonisti

Maria Grazia Zaina, procuratore facente funzioni di Pordenone