Il 4 ottobre 2016 è stato un momento significativo quando il Tesoro italiano ha lanciato sul mercato il BTP 2067. Questa emissione ha segnato la prima volta assoluta in cui l’Italia ha proposto un BTP con una durata di cinquant’anni, seguendo l’esempio di altri Paesi come Francia, Belgio e Spagna.
In tale contesto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha introdotto il suo primo BTP a tasso fisso con scadenza il 1° marzo 2067 e un tasso di interesse annuo del 2,80%. Questo rendimento ha attirato l’interesse di numerosi investitori, considerando il lungo periodo di tassi di interesse e rendimenti negativi. L’entusiasmo degli investitori è stato evidente, con una domanda che ha raggiunto i 19 miliardi di euro, ben al di sopra dell’offerta iniziale di soli 5 miliardi.
Tuttavia, la domanda su quanto il BTP a 50 anni sia vantaggioso non ha una risposta univoca. È un investimento che presenta prospettive differenti, e valutare la convenienza dipende da vari fattori. È importante esaminare le caratteristiche dei BTP 2067, comprendere le loro differenze rispetto ad altri titoli di Stato e capire a chi questo tipo di investimento può essere consigliato.
Conviene investire sui BTP 2067?
I BTP 2067, noti anche come Buoni del Tesoro Pluriennale con scadenza nel 2067, sono stati emessi nel 2016 con una durata di cinquant’anni. La stampa li ha soprannominati “BTP Matusalemme” a causa della loro lunga scadenza. Questi titoli obbligazionari sono emessi dallo Stato italiano per raccogliere fondi dagli investitori, offrendo un rendimento pagato semestralmente. I detentori ricevono le cedole il primo marzo e il primo settembre di ogni anno e allo scadere del titolo, lo Stato rimborsa il valore nominale del titolo.
Sebbene abbiano ricevuto apprezzamento sia dagli emittenti che da potenziali sottoscrittori istituzionali come fondi pensione o assicurazioni, le obbligazioni a lunga scadenza come il BTP 2067 sollevano delle domande per i piccoli risparmiatori. I rischi legati al credito e ai tassi possono influenzare negativamente il valore dell’obbligazione nel tempo.
Infatti, detenere strumenti finanziari con scadenze così estese (2025, 2037, 2067) potrebbe non avere senso per molti piccoli investitori. Le criticità come il rischio di credito o il rischio di tasso possono impattare sul prezzo dell’obbligazione nel tempo. Inoltre, l’orizzonte temporale di investimento di 50 anni potrebbe non essere realistico per la maggior parte degli investitori.
L’inflazione è un altro elemento da considerare. Un rendimento del 2,80% con una crescita dei prezzi bassa potrebbe non essere sufficiente se l’inflazione dovesse salire avvicinandosi al target desiderato dalla BCE (2%). Inoltre, un portafoglio multiasset diversificato e periodicamente riequilibrato potrebbe rappresentare una scelta più sensata per molti investitori.
Se inserito in un portafoglio ben diversificato, il BTP 2067 potrebbe essere un utile strumento per bilanciare gli asset azionari. Tuttavia, titoli di Stato a lunga scadenza come questi sono generalmente destinati agli investitori istituzionali o ai fondi pensione. Per gli investitori retail, questi titoli possono essere meno adatti, a meno che non vengano acquistati all’emissione con l’intenzione di detenerli fino alla scadenza.
Quotazione e rendimento BTP 2067
La quotazione del BTP 2067 ha mostrato una tendenza al ribasso all’inizio del 2022 rispetto all’anno precedente. Mentre nel corso del 2021 il titolo ha raggiunto il suo picco massimo a febbraio, registrando un valore record di 136,65€, nel primo periodo del 2022 ha toccato un massimo di 113,59€.
Considerando questa progressiva perdita di valore nel tempo e l’attuale contesto di aumento dei tassi d’interesse, l’acquisto del BTP 2067 in questo momento potrebbe risultare rischioso. Coloro che prevedono di investire in queste obbligazioni con l’intenzione di rivenderle a un prezzo superiore potrebbero ritrovarsi nella necessità di attendere diversi anni, senza avere la sicurezza di conseguire un risultato di successo nell’investimento.
Prima di considerare un investimento nei BTP 2067, è essenziale considerare le prospettive future e l’ambiente di mercato che sembra più probabile. Due elementi cruciali da tenere in considerazione sono l’andamento dell’inflazione e l’incremento dei tassi d’interesse.
Attualmente, ci troviamo in un periodo in cui i tassi d’interesse sono in aumento. Come accennato in relazione al rischio di tasso, questo scenario può avere un impatto rilevante sui titoli obbligazionari a lungo termine come il BTP 2067.
Anche in termini di inflazione, il quadro non appare positivo, specialmente dopo l’escalation della situazione geopolitica in Europa a seguito della crisi tra Russia e Ucraina. La Russia è da tempo considerata una fonte importante di prodotti alimentari per l’Europa e le sanzioni adottate dalle altre potenze globali avranno probabilmente come conseguenza un aumento dei prezzi, un fenomeno che già stiamo osservando.
In uno scenario del genere, le prospettive per i BTP 2067 non sono ottimistiche. In generale, non è un periodo favorevole per considerare l’acquisto di prodotti obbligazionari, soprattutto per quelli con una scadenza così lunga.
Quali sono i rischi dei BTP 2067?
Anche se i titoli di Stato sono generalmente considerati come prodotti finanziari sicuri, non sono esenti da rischi. In particolare, presentano due forme di rischio: il rischio di credito e il rischio di tasso.
- Il rischio di credito Gli investimenti in obbligazioni comportano dei rischi che a volte vengono trascurati o sottovalutati. Uno di questi è il rischio di credito, che è legato alla possibilità che il debitore (nel caso specifico lo Stato Italiano) non adempia ai suoi obblighi di pagamento degli interessi e/o di restituzione del capitale. In altre parole, c’è il rischio che il debitore non sia in grado di rimborsare l’ammontare dovuto agli investitori.
- Rischio di tasso Le obbligazioni a lungo termine comportano un non trascurabile rischio di tasso.