In tutto 17 mesi, poco meno di un anno e mezzo. Un anno e mezzo alle prese con un grave problema senza sapere cosa realmente sia, quel problema. Fabrizio Gentili è una specie di reduce di guerra che oggi chiede aiuto al ministro della Sanità, Orazio Schillaci, e alla ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli. Perché Fabrizio Gentili, che un anno e mezzo fa si allenava cinque giorni a settimana ed era quasi un atleta professionista, è di fatto una persona affetta da grave disabilità, contratta con l’assunzione di un antibiotico.
La storia di Fabrizio Gentili, rimasto immobilizzato dopo l’assunzione di un antibiotico
Fabrizio Gentili ha 47 anni, è insegnante di Fisica e Matematica allo Scientifico “Galileo Galilei” di Macerata, ha una moglie e due figlie. Dopo il terremoto del 2016, si è trasferito dalla sua Serrapetrona a Tolentino. Nel luglio del 2022 scopre di avere un’infiammazione alle vie urinarie. Nulla di grave e solita trafila di tutti: medico di famiglia, visita specialistica da un urologo e la prescrizione di un farmaco. È un fluorochinolonico sul quale, dal 2019, pende l’allerta dell’Agenzia italiana del farmaco a causa dei suoi effetti collaterali fortemente invalidanti.
Ma io non conoscevo questo aspetto – dice Gentili in una videointervista all’Ansa – e poi, si sa, se ti metti a leggere il bugiardino delle medicine ne trovi di ogni. Mi sono fidato ciecamente dei medici.
È stato però l’inizio di tutto.
Da un anno e mezzo non vivo più. Alla fine del ciclo di antibiotico sono iniziati dolori tremendi a tutti i tendini del corpo. Mi sono ritrovato immobilizzato, senza riuscire nemmeno a sostenere le braccia. Per nove mesi sono stato perciò imboccato da mia moglie, anche i gesti più semplici sono diventati difficili.
La disabilità di Gentili non può essere certificata e per questo non può chiedere la 104
Fabrizio Gentili si ritrova su una sedia a rotelle, mentre i pronto soccorso a cui si rivolge gli dicono che, probabilmente, è tutto dovuto agli effetti collaterali di quel farmaco. Probabilmente.
Del resto nessuno può certificarlo, perché non c’è nessun esame che ti consenta di farlo.
Fabrizio Gentili non lavora più da un anno e mezzo. Gli è stata riconosciuta un’invalidità del 100%, passata al 90%, ma non può usufruire della legge 104 proprio perché manca la certificazione giusta. Percepisce il 50% del suo stipendio; da giugno non avrà più diritto neanche a quello. Su Facebook ha trovato tante persone come lui, debilitate dalla semplice assunzione di un medicinale.
Sono un terremotato che ha ricevuto dallo Stato un forte sostegno per via di un evento che non poteva prevedere, appunto il sisma. Questa è più o meno la stessa cosa, io mi sono fidato di scienza. Finora ho speso circa 12.000 euro e non ho avuto nessuno tipo di esenzione. Vorrei che lo Stato quantomeno mi suggerisse una terapia. Vivo in un limbo, non sono né carne né pesce. Le istituzioni non possono abbandonare né me né tutte le altre persone danneggiate dai farmaci.
Leggi l’articolo di Tag24 sulla farmacovigilanza.