Claudio Cecchetto Linus e botti di inizio anno. Inizia in modo scoppiettante il 2024 nel mondo della radiofonia. I due mostri sacri dell’etere, infatti, si stanno da giorni lanciando frecciatine velenose e sassi di diversa misura, tutti rigorosamente tolti dalle scarpe. La querelle in cima all’agenda setting parte dalla messa in onda su Rai1 del documentario “People from Cecchetto”, che non è andato bene come ascolti. Il Direttore Artistico di Radio Deejay non s’è lasciato scappare le debacle ed ha commentato con un tossico “Evidentemente c’era qualcosa di pochissimo interessante“. La cosa non è andata giù al figlio del talent scout che, con educazione, ha voluto puntualizzare i meriti del padre in un video social. Ora arriva la tanto attesa risposta del diretto interessato. Ecco cos’ha detto in una lunga intervista al Corriere della Sera.

Claudio Cecchetto Linus, la risposta dell’inventore del “Gioca Jouer”

I due pezzi grossi della radiofonia italiana non si sono mai amati ma adesso sono davvero ai ferri corti. Lo storico fondatore di Radio Deejay e l’attuale Direttore Artistico stanno litigando attraverso i media e la scena che ne sta venendo fuori non è proprio edificante. Di fronte al “fesso” lanciato da Linus in diretta nel suo programma e alla successiva difesa del figlio Jody Cecchetto, il produttore discografico che lanciò nomi come Jovanotti e Fiorello ha paralo al Corriere della Sera mettendo in chiaro alcuni punti per lui importanti. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista:

“Radio Deejay era la mia radio, fondata con i miei soldi e a quelle condizioni non potevo restare. Linus decise di farlo, divenne dipendente del Gruppo L’Espresso. Scelse di stare dalla parte del più forte. Ma non voglio alimentare un dualismo inesistente, ancora oggi dico che i miei antagonisti erano L’Espresso e De Benedetti.”

Sul documentario “People from Cecchetto”

La bassa percentuale di share non sembra aver infastidito il Claudio nazionale che in merito così si esprime:

“L’indice di gradimento per me è ancora il metro di giudizio più valido. E quello del documentario è stato molto alto. E non era un documentario su di me: c’erano Jovanotti, Amadeus, Fiorello e poi Gerry Scotti. Anche Fabio Volo, Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti. Quando li ho lanciati ero convinto che avrebbero fatto strada. E poi non scordiamoci della DeeJay’s Gang.”

Questo è il passaggio chiave della polemica tra Cecchetto e Linus. Secondo il primo, infatti, il problema è che è stata sminuita “tutta questa gente fantastica” che lui ha scoperto ma l’Italia ha imparato ad amare intensamente. Di certo tra i due litiganti il terzo gode perché la figura migliore la fa Jody Cecchetto che è sceso in campo per difendere il padre, dimostrando un affetto molto bello, e lo ha fatto con grande stile evitando qualsiasi caduta di stile. I giovani, forse, non sono solo il nostro futuro ma anche l’unico presente a cui dovremmo guardare.