Per intraprendere un percorso d’investimento, non è essenziale avere a disposizione una considerevole somma di denaro da destinare in un’unica soluzione. Un approccio alternativo, che non solo limita il rischio dell’investimento ma attenua anche gli alti e bassi del mercato diluendo nel tempo l’entità dell’investimento, è rappresentato dal Piano di Accumulo (PAC).
Quanto guadagno se investo 100 euro al mese?
In una simulazione a 15 anni, è stato modellato un portafoglio composto per l’80% da azioni e per il 20% da obbligazioni, sceso al 50%-50% a 10 anni e poi al 20%-80% a cinque anni. In un arco temporale di tre anni, il profilo è stato ulteriormente ridotto a 10%-90%, anche se considerando l’andamento del 2022 e le continue tensioni a livello internazionale, non è sempre agevole definire cosa sia considerato a basso rischio. Questi calcoli sono stati eseguiti in un equilibrato scenario probabilistico attraverso un metodo rolling ex-post, considerando la media di tutte le simulazioni, sia in periodi favorevoli che in periodi sfavorevoli di mercato.
Per comprendere le potenzialità di guadagno derivanti dall’investimento di 100 euro mensili, nel “medio” scenario, statisticamente più frequente, il capitale netto potrebbe variare da 3.631 euro dopo tre anni fino a 21.554 euro dopo 15 anni.
Invece, chi destinasse 1.000 euro mensili potrebbe ottenere 36.305 euro dopo 3 anni e 215.543 euro dopo 15 anni.
Tutti questi valori sono al netto di costi, inflazione e tassazione.
Precisiamo che si tratta solo di una simulazione, e che non è possibile prevedere con certezza il guadagno di un investimento, che dipende da dove si investe e dalle fluttuazioni dei mercati.
Asset allocation e profilo di rischio
Il primo elemento da valutare quando si investe riguarda l’asset allocation, che determina il livello di rischio dell’investimento. Per periodi brevi, di 3 o 5 anni, generalmente è preferibile privilegiare asset a basso rischio, anche se l’esperienza del 2022 ha evidenziato come anche gli investimenti obbligazionari possano subire notevoli variazioni. Inoltre, in maniera soggettiva, ogni investitore dovrebbe esprimere la propria opinione: è fondamentale essere consapevoli del rapporto rischio-rendimento, comprendere che l’investimento potrebbe non risultare redditizio in un determinato periodo e accettare quindi le caratteristiche del piano d’investimento che si sta intraprendendo.
Tenendo presente queste considerazioni preliminari, si evidenzia come il profilo di rischio cresca in relazione all’incremento dell’orizzonte temporale, indipendentemente dall’entità dell’investimento effettuato