Nel processo di costruzione di una corretta asset allocation per il 2024, ogni investitore dovrebbe considerare attentamente il proprio livello di rischio e gli obiettivi di investimento. Esaminiamo alcune strategie di risparmio con un livello di rischio variabile, adatte a orizzonti temporali a breve, medio e lungo termine.

Migliori investimenti a basso rischio nel 2024

Conto deposito

Dopo un periodo di tassi d’interesse quasi nulli, i conti deposito rappresentano un’opzione allettante per gli investitori che desiderano mantenere una bassa esposizione al rischio e far fruttare la propria liquidità. In particolare, i conti deposito ad alta remunerazione possono offrire rendimenti annuali che vanno dal 4,50% al 5,75%, a seconda della banca prescelta. L’obiettivo principale di questa scelta di investimento per il 2024 è superare l’inflazione, la quale, a novembre 2023, si attestava al 2,4%, e si prevede un ulteriore calo nel primo semestre del 2024.

Attualmente, la maggior parte delle soluzioni di gestione della liquidità tramite un conto riesce a superare il tasso di inflazione. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle due tipologie principali di conti deposito disponibili:

  • Conto deposito vincolato: Questo tipo di conto offre un rendimento più elevato ma impone di vincolare la somma investita per almeno un anno.
  • Conto deposito libero: Questa opzione offre un tasso di interesse più vicino al minimo di mercato e consente di ritirare i fondi in qualsiasi momento.

Prima di decidere di investire in un conto deposito, è importante tenere presente quanto segue:

  • La liquidità mantenuta sul conto dovrebbe rappresentare una piccola parte del patrimonio totale e dovrebbe essere considerata in base alle spese previste nell’arco di un anno.
  • L’utilizzo di un conto deposito come parcheggio temporaneo della liquidità potrebbe essere una strategia valida in un contesto di inflazione in calo, ma con l’obiettivo di mantenere una somma pronta per spese impreviste.

Fondi monetari

In un contesto di elevati tassi di interesse, i fondi monetari rappresentano un rifugio sicuro poiché investono in strumenti a breve termine, risultando meno sensibili alle politiche restrittive delle banche centrali. Questi prodotti sono considerati una solida opzione per la liquidità a breve termine, con basso rischio e l’obiettivo primario di superare l’inflazione. Nel corso del 2023, in media, i fondi monetari hanno garantito un rendimento del 3,50% (Fonte: Morningstar), leggermente sopra il tasso di inflazione.

Nello specifico, i fondi monetari:

  • Rappresentano i prodotti di risparmio gestito con il minor rapporto rischio/rendimento.
  • Sono considerati una sorta di parcheggio della liquidità, simile a un conto corrente, ma con un rendimento atteso, pur se moderato.
  • Sono facilmente liquidabili e non sempre implicano costi di gestione.

Piani di accumulo

In un contesto di crescente volatilità e possibili recessioni, l’investimento può diventare un’opportunità per sfruttare le correzioni di mercato, utilizzando la volatilità a proprio vantaggio. Un modo efficace per farlo è investire in fondi tramite un Piano di Accumulo del Capitale (PAC).

Consideriamo alcuni aspetti fondamentali:

  • Variabile temporale: La durata di un PAC è cruciale e va valutata attentamente sia all’inizio che al termine dell’investimento. Tale piano risolve il dilemma del tempismo di mercato, permettendo di acquistare gradualmente quote di un fondo d’investimento attraverso investimenti periodici, solitamente mensili, per un importo prefissato.
  • Investimento costante: Consideriamo un esempio pratico. Se si acquistano quote di un fondo comune con un investimento costante di 100 euro al mese, quando il valore del fondo aumenta, il numero di quote acquistate a parità di importo diminuisce mese dopo mese. Al contrario, se il valore del fondo diminuisce, a parità di investimento mensile si acquistano più quote, il che potrebbe portare a rendimenti maggiori una volta superata la crisi. Il PAC, quindi, diviene un elemento di rendimento anche in periodi di ribasso del mercato.
  • Obiettivo di investimento: Il PAC è particolarmente adatto per risparmiare una somma mensile per raggiungere un obiettivo concreto, come l’acquisto di un’auto, il sostegno per l’università dei figli, l’acquisto di una casa o la costruzione di una pensione integrativa. Controllo del rischio: Grazie alla gestione professionale e alla diversificazione del rischio, il PAC offre una protezione grazie all’investimento dei fondi in differenti asset, garantendo un certo grado di sicurezza finanziaria.

Formule di risparmio a breve termine

Per chi desidera investire nel breve termine con un basso rischio, una soluzione potrebbe essere rappresentata dai Pronti Contro Termine (PCT), i quali presentano una durata media compresa tra 1 e 12 mesi. Questi strumenti mirano ad accumulare una somma nel corso del tempo per superare l’inflazione, vincolando il denaro per un periodo prestabilito.

Ecco un’analisi sul loro funzionamento:

Acquisto di obbligazioni: Il PCT è un contratto a breve termine che prevede l’acquisto da parte dell’investitore di una serie di titoli, generalmente obbligazioni e Titoli di Stato, venduti da una banca o da un intermediario. Quest’ultimo si impegna a riacquistarli entro un periodo definito, non oltre i 12 mesi dalla stipula del contratto.

Rendimento in linea con il mercato monetario: I PCT, con una durata media di sei mesi, solitamente offrono un rendimento netto in sintonia con i tassi del mercato monetario di pari durata, al netto del margine di remunerazione dell’intermediario.

Costi accessori: L’investimento nei PCT è influenzato da costi aggiuntivi come l’imposta di bollo, calcolata in proporzione al valore investito e indipendente dalla durata dell’operazione. Questi costi possono impattare il rendimento in base alla durata dell’investimento.

Obbligazioni e Titoli di Stato

Per investire in obbligazioni con un rischio medio-basso, un’opzione sicura sono i Titoli di Stato italiani, emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) in collaborazione con la Banca d’Italia. Questi strumenti finanziari possono essere suddivisi in tre categorie principali: Titoli di Stato Zero Coupon, Titoli di Stato a tasso variabile e Titoli di Stato a tasso fisso, tutti tassati al 12,5%.

Ecco i dettagli sui rendimenti:

  • Titoli di Stato Zero Coupon: Il Buono Ordinario del Tesoro (BOT) è l’esempio principale in questa categoria, quotato sul mercato telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) di Borsa Italiana. Le recenti emissioni annue del BOT, scadenti a ottobre 2023, hanno registrato un rendimento netto al 3,95%.
  • Titoli di Stato a tasso variabile: Questa categoria comprende i Certificati del Credito del Tesoro (CCT), con una durata di 7 anni e un rendimento semestrale. La cedola è calcolata in base al rendimento annuo dei BOT a sei mesi dell’asta precedente moltiplicato per 0,5, influenzato anche dal prezzo di emissione.
  • Titoli di Stato a tasso fisso: I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) presentano scadenze a 3, 5, 10, 15, 30 anni con cedole semestrali a tasso fisso costante. I rendimenti netti dei BTP variano dal 3,50% per le scadenze più brevi (entro il 2030) fino al 4,90% per quelle più lunghe (dopo il 2040).

Investimenti immobiliari

In un momento in cui l’inflazione scende e i tassi si trovano ai livelli più alti dal 2008, la prospettiva di investire nel settore immobiliare appare discutibile. Nonostante gli italiani considerino ancora l’immobiliare un investimento sicuro, secondo la ricerca condotta da Nomisma per T. Rowe Price, intitolata “Cedola contro mattone: dove si trova la vera redditività?”, potrebbe non essere vantaggioso a lungo termine. Ma conviene davvero? Secondo lo studio, sebbene il mattone rappresenti un investimento sicuro, a lungo termine potrebbe non risultare particolarmente redditizio.

Alcuni punti chiave evidenziati dalla ricerca:

  • Riduzione del valore nel lungo periodo: Dopo il picco raggiunto nel 2007-2008, quando i prezzi medi al metro quadro superavano i 3000 euro, il valore reale degli immobili, al netto dell’inflazione, è calato del 50% rispetto a 15 anni fa.
  • Spese di manutenzione onerose: Nonostante l’investimento immobiliare garantisca un certo rendimento attraverso l’affitto, le spese di manutenzione comportano un progressivo deterioramento del valore nominale delle proprietà immobiliari nel tempo.

Beni rifugio

Nei momenti in cui si cerca protezione dalla volatilità, i beni rifugio rappresentano una scelta consolidata. Si tratta di beni che mantengono o addirittura aumentano il loro valore intrinseco, anche durante fasi di recessione o inflazione.

  • Preservare il capitale: I beni rifugio nell’asset allocation servono principalmente a proteggere il portafoglio da situazioni avverse e a mitigare la volatilità. Tuttavia, non offrono alti rendimenti. Il loro scopo primario è conservare il capitale investito, nonostante possano comunque offrire un certo grado di rendimento.
  • Oro: L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza. Attualmente, il prezzo dell’oro si attesta sui massimi raggiunti nel 2020, a quota 2.135,02 dollari l’oncia. Questo aumento è alimentato dalle aspettative di un cambiamento di rotta della Federal Reserve americana (FED), la quale potrebbe avviare un taglio dei tassi già all’inizio del 2024.