Un dossier dalla commissione di vigilanza del Partito democratico statunitense riportato dal “New York Times” scuote ulteriormente la vita politica stelle-e-strisce. È un documento in cui si dice che almeno 7,8 milioni di dollari (7,117 milioni di euro) provenienti da altri governi, principalmente quello cinese, sarebbero finiti nelle casse di società riconducibili a Donald Trump.
Dem USA sul piede di guerra: “Le società di Trump ricevettero 7,8 milioni da altri governi”
Si tratta di un corposo incartamento da 156 pagine dal titolo emblematico di “White House For Sale” (“Casa Bianca in vendita”), in risposta alle accuse dei repubblicani, sfociate in una richiesta di impeachment, su presunti giri d’affari all’estero di Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, suo presunto complice.
Il governo di Pechino in testa, seguito da quello saudita, avrebbero pagato milioni per soggiornare negli hotel del tycoon. La Cina 5,5 milioni di dollari, l’Arabia Saudita 615.000. Tra gli alberghi “preferiti”, gli International di Washington e Las Vegas, oltre alla Trump Tower e alla Trump World Tower di New York.
La Costituzione americana vieta che i presidenti ricevano denaro o regali da altri Paesi
Le transazioni cinesi sarebbero state condotte dall’ambasciata, con la Industrial and Commercial Bank of China e la Hainan Airlines Holding Company. La Costituzione americana vieta però al presidente di accettare denaro o regali di qualsiasi tipo da governi o monarchie straniere senza il consenso del Congresso che però Trump non avrebbe mai chiesto.
Il tycoon è al momento alle prese con altri problemi, legati alla sua candidatura alle primarie repubblicane.