Assegno unico per i figli, nel 2024 bisogna presentare una nuova domanda? È questo il quesito che si pongono le famiglie in rapporto all’indennità che avrà gli importi aumentati per effetto del tasso di inflazione del 5,4 per cento, osservato dall’Istat nel 2023.

L’Istituto di previdenza ha risposto al quesito spiegando i casi in cui bisogna presentare una nuova istanza sul portale dell’Inps e fornendo il calendario dei pagamenti della misura per i primi sei mesi del 2024.

Assegno unico per i figli, nel 2024 bisogna presentare una nuova domanda?

Sulla necessità di presentare una nuova domanda per l’anno 2024 dell’Assegno unico universale per i figli, l’Inps ha risposto che le istanze già presentate valgono anche per gli anni successivi. Quindi, chi ha già presentato domanda lo scorso anno, non dovrà presentare una nuova istanza per il 2024. Questa regola generale ha delle eccezioni. Ad esempio, le famiglie che devono comunicare eventuali cambiamenti alla domanda di Assegno unico per i figli perché in famiglia si è aggiunto un nuovo figlio. In tal caso è occorrente inoltrare una nuova pratica.

Inoltre, la nuova domanda di Assegno unico per i figli non serve a eccezione della situazione che la precedente istanza, già inviata, non sia, nel frattempo, già decaduta, revocata, rinunciata oppure respinta. Ciò che serve, invece, è la presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fini della determinazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e del calcolo di quanto spetti a titolo di indennità per i figli.

Per il 2024, quindi, le famiglie dovranno presentare la nuova Dsu. Se a marzo 2024 dovesse mancare l’Isee perché la famiglia non ha provveduto a presentare la nuova Dichiarazione sostitutiva unica, l’importo dell’Assegno unico verrebbe calcolato e pagato con riferimento alla misura minima prevista dalla normativa (nel 2024, poco più di 57 euro).

Assegno unico nuova domanda, quando si presenta la Dsu nel 2024 per il nuovo Isee?

Chi quindi non presenterà la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) entro marzo 2024 dovrà accontentarsi dell’importo minimo dell’Assegno unico per i figli. In tal caso, la famiglia ha tempo fino al 30 giugno 2024 per provvedere alla presentazione del documento e non perdere gli importi erogati fino al sesto mese del 2024 sotto forma di arretrati.

Se, invece, la presentazione della Dsu dovesse avvenire dopo il 30 giugno 2024, la famiglia perderebbe il diritto a vedersi accreditati gli arretrati. Tale conguaglio si calcola come differenza tra l’importo dell’Assegno unico realmente spettante sulla base dell’Isee familiare e l’importo minimo al quale si riduce l’indennità in assenza di presentazione della documentazione. A tal proposito, l’Istituto di previdenza ricorda che si può presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) sul proprio portale istituzionale, utilizzando il servizio di Isee precompilato.

Quando l’Inps paga l’indennità per i figli nel mese di gennaio 2024 e nei mesi successivi?

Da ultimo, l’Istituto di previdenza ha già pubblicato il calendario dei pagamenti che effettuerà nei primi sei mesi del 2024. Nel periodo da gennaio a giugno di quest’anno – e in assenza di variazioni – è previsto il pagamento nelle giornate del 17, 18 e 19 gennaio 2024; nel mese di febbraio, i giorni di pagamento saranno 16, 19 e 20; per la mensilità di marzo, l’Istituto di previdenza procederà con i pagamenti nelle giornate del 18, 19 e 20; ad aprile, invece, i giorni di pagamento sono il 17, 18 e 19; a maggio, l’Inps paga nei giorni del 15, 16 e 17; infine, a giugno, i giorni di pagamento sono il 17, il 18 e il 19.

Inoltre, l’Istituto di previdenza ricorda che il pagamento della prima rata avviene nell’ultima settimana del mese susseguente a quello di presentazione della domanda, con accredito delle rate spettanti qualora sia previsto un conguaglio, sia a credito che a debito.