L’Isis ha rivendicato la paternità delle due esplosioni lungo la strada verso il cimitero di Kerman, in Iran, avvenute ieri. La conferma è avvenuta sui suoi canali Telegram e ripreso dall’emittente tv Al Arabiya. L’attentato ha provocato la morte di oltre 80 persone mentre i feriti sarebbero circa 300. La notizia era stata anticipata questa mattina su X dal profilo di Mizan, il sito della magistratura iraniana. Senza dare ulteriori spiegazioni sulla fonte dell’informazione, la nota fa riferimento ad “alcuni rapporti sui media”.

Attentato in Iran, l’Isis è l’autore delle due esplosioni. “Due i fratelli martiri che si sono fatti esplodere”

Una strage di proporzioni ingenti quella avvenuta ieri in Iran, lungo la strada che porta al cimitero di Kerman, nella parte a sud-est dell’Iran. Centinaia di pellegrini sono stati raggiunti da due esplosioni, mentre si stavano recando al cimitero locale per rendere omaggio ad Qassem Soleimani, il comandante della Forza Qods dei Pasdaran, ucciso quattro anni fa all’aeroporto di Baghdad nel corso di un’operazione statunitense.

Adesso, l’Isis rivendica via Telegram il terribile gesto, come anticipato questa mattina dal Mizan, il sito della magistratura iraniana. Secondo quanto diffuso dall’Irna, l’agenzia nazionale di stampa iraniana, dalle indagini risultava che almeno una delle esplosioni fosse stata provocata da un kamikaze, ma si sopettava che gli attentatori suicidi fossero due. La conferma sulle modalità dell’attentato arriva proprio dal messaggo diffuso dall’Isis: “I due fratelli martiri hanno fatto esplodere le loro cinture esplosive in mezzo alla folla“.

L’Iran conosce la violenza degli atti terroristici, rivendicati nel passato anche dall’Isis

Subito dopo l’attentato, il governo iraniano non aveva avanzato il nome di alcun responsabile. Solo in serata, l‘alto consigliere del presidente iraniano, Mohammad Jamshidi, ha puntato il dito contro Israele e Stati Uniti. “Non abbiamo alcun motivo di pensare che Israele sia coinvolto” ha prontamente ribattuto il portavoce del dipartimento di stato americano, Matthew Miller, ribadendo la completa estraneità degli Usa nelle vicenda.

L’Iran è già stato teatro di diversi attentati, rivendicati di volta in volta da vari gruppi terroristici, come i separatisti del Baluchistan o lo stesso Isis. Il servizio segreto israeliano Mossad è stato invece ritenuto responsabile di aver organizzato missioni volte all’eliminazione di singole persone, come alcuni scienziati nucleari o capi militari, avvenute sia sul territorio iraniano che in Paesi stranieri. Nella giornata di oggi, 4 gennaio 2023, il governo di Teheran ha indetto un giorno di lutto nazionale.

Nell’ambito di una battaglia, con la grazia di Dio Onnipotente, i due fratelli martiri, Omar Al-Muwahid e Saifullah Al-Mujahid, si sono avviati verso un grande raduno di sciiti politeisti vicino alla tomba del loro leader morto, Qassem Suleimani, dove hanno fatto esplodere le loro cinture esplosive in mezzo alla folla, provocando l’uccisione e il ferimento di oltre 300 sciiti

Rivendicazione dell’attentato di Kerman, pubblicata sui canali Telegram dell’Isis