A partire dal 12 gennaio 2024 entra in vigore il nuovo Regolamento sul microcredito, delineato nel Decreto 211/2023. Questa normativa porta con sé importanti innovazioni e condizioni più favorevoli per i finanziamenti, riflettendo un cambiamento significativo nel panorama del microcredito in Italia. Con questa riforma, i prestiti possono raggiungere un importo massimo di 75.000 euro, estendendosi a 100.000 euro per le società a responsabilità limitata (Srl), con una durata massima di 10 anni. Il regolamento introduce anche limitazioni, come il tetto del 10% al capitale sociale e dell’80% per la garanzia dei confidi, delineando un quadro più strutturato per la concessione di questi finanziamenti.

Nuovo regolamento sul microcredito 2024: approccio innovativo all’imprenditorialità

Il Microcredito rappresenta una soluzione di finanziamento alternativa, indirizzata in particolare alle piccole e medie imprese (PMI) italiane che non superano i 5 anni di attività e che non rientrano nella categoria delle società di capitali. Questo strumento si distingue per la sua capacità di fornire risorse finanziarie a imprenditori considerati “non bancabili“, ovvero a coloro che non dispongono di garanzie sufficienti per accedere ai prestiti tradizionali. Il Microcredito si focalizza sul futuro dell’imprenditore e sul suo progetto, piuttosto che sul suo passato creditizio, promuovendo un approccio di “finanza etica” e di equità sociale nel settore finanziario.

Cosa dice il nuovo Regolamento 2024 sul Microcredito

La normativa del 2024 modifica le disposizioni precedenti sul microcredito, espandendo l’importo e la durata dei prestiti concessi, ma introducendo anche nuovi vincoli e regole. Queste modifiche hanno l’obiettivo di rendere lo strumento del microcredito più efficace e adatto alle esigenze attuali del mercato, offrendo maggiore flessibilità e potenzialità ai beneficiari.

A tal proposito, l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) gioca un ruolo cruciale nella regolamentazione e nel sostegno delle attività di microcredito. Fondato nel 2006 e successivamente evoluto nel 2011, l’ENM valuta la fattibilità dei progetti proposti per il finanziamento tramite microcredito. L’Ente lavora a stretto contatto con le banche convenzionate per garantire che i progetti finanziati producano benefici sociali, ambientali e culturali, sostenendo la microfinanza, la ricerca e la formazione.

Prestiti agevolati: chi sono i beneficiari

Il microcredito è destinato a supportare l’avvio o lo sviluppo di attività lavorative autonome o di microimprese organizzate in diverse forme giuridiche.

Sono esclusi da questo beneficio i titolari di partita IVA da più di cinque anni e le imprese individuali con un numero significativo di dipendenti.

Questo strumento rappresenta dunque un’opportunità preziosa per chi desidera intraprendere o sviluppare un’attività imprenditoriale ma si trova ad affrontare ostacoli nel reperire finanziamenti tradizionali.

Come accedere al microcredito nel 2024: iscrizione e processo di valutazione

Gli imprenditori interessati al Microcredito possono presentare la loro domanda attraverso le banche convenzionate con l’ENM.

Per accedere al Microcredito, le imprese devono seguire un processo guidato, che include la preparazione di un business plan e la presentazione di una serie di documenti, tra cui identificativi, visure camerali e dichiarazioni fiscali. L’accompagnamento da parte di un tutor specializzato assicura che ogni fase, dalla preparazione della domanda alla gestione del finanziamento, sia condotta in modo efficiente e conforme ai requisiti.

La valutazione delle proposte si basa sulla sostenibilità e la validità del progetto imprenditoriale. Il processo di valutazione e approvazione è fondamentale per garantire che i fondi siano utilizzati in modo efficace e che i progetti finanziati siano in grado di generare un impatto positivo sia a livello individuale che collettivo.

Requisiti e criteri di eligibilità per il microcredito nel 2024

Per accedere al Microcredito, le aziende e i professionisti devono rientrare in determinate categorie:

  • Lavoratori autonomi e imprese individuali con partita IVA attiva da non più di 5 anni e non più di 5 dipendenti;
  • Società di persone, inclusi diversi tipi di società a responsabilità limitata e società cooperative, con partita IVA da non più di 5 anni e fino a 10 dipendenti. Queste condizioni sono imposte per garantire che il Microcredito sia rivolto a quelle realtà imprenditoriali che necessitano maggiormente di supporto finanziario e che possono trarre il massimo beneficio da questo tipo di aiuto.

Riepilogo novità microcredito 2024

Le principali innovazioni introdotte con il nuovo regolamento includono:

  • L’aumento dell’importo massimo dei finanziamenti: da 25.000 a 75.000 euro per la maggior parte dei beneficiari, e fino a 100.000 euro per le Srl;
  • Allungamento della durata massima dei prestiti: da 7 a 10 anni;
  • Introduzione di limitazioni riguardanti le garanzie: il tetto dell’80% di copertura del rischio per i prestiti inferiori a 50.000 euro e del 60% per importi superiori.

Obiettivi specifici e finalità di utilizzo

Il Microcredito si rivolge a diverse necessità aziendali, tra cui:

  • Acquisto di beni, materie prime e merci;
  • Servizi strumentali all’attività aziendale, inclusi leasing e polizze assicurative;
  • Retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori;
  • Corsi di formazione per elevare la qualità professionale. Questo strumento finanziario non può essere utilizzato per il risanamento di debiti preesistenti, mantenendo un focus sulla crescita e l’espansione delle attività.