Quando è consigliabile rivolgersi a un logopedista? Lo è quando si verificano difficoltà nella comunicazione, dallo sviluppo del linguaggio nei bambini alle sfide linguistiche negli adulti.

Questo specialista, infatti, fornisce un sostegno prezioso per superare problemi come balbuzie, ritardi nel linguaggio, difficoltà di pronuncia, e altri disturbi legati al linguaggio. Grazie a interventi personalizzati, il logopedista aiuta a migliorare le abilità comunicative, contribuendo a una buona qualità della vita.

Quando è consigliabile rivolgersi a un logopedista?

Se tuo figlio presenta difficoltà nel linguaggio, come balbuzie, ritardi nell’apprendimento o problemi di pronuncia, rivolgersi a un logopedista può essere una decisione saggia.

Il logopedista è un professionista specializzato nella diagnosi e nel trattamento di vari disturbi legati al linguaggio, dalla fase infantile all’età adulta.

La missione fondamentale di questo esperto è affrontare una vasta gamma di disturbi, tra cui disturbi del suono del linguaggio, disturbi della voce, dislessia, afonia e altro ancora.

Non è limitato solo ai bambini; gli adolescenti e gli adulti che affrontano problemi nella comunicazione, derivanti da traumi, disturbi pregressi, invecchiamento cerebrale o altri fattori, possono anch’essi beneficiare delle competenze di un logopedista.

I genitori dovrebbero considerare la consulenza di un logopedista se notano che lo sviluppo del linguaggio di loro figlio è problematico o se ci sono segnali di difficoltà comunicative.

Inoltre, qualsiasi individuo che incontri ostacoli nella comunicazione, che sia legato a disturbi del linguaggio preesistenti o a fattori acquisiti, può trovare nel logopedista un alleato prezioso per migliorare la qualità della comunicazione orale e scritta.

Consultare un logopedista offre l’opportunità di affrontare in modo efficace e personalizzato le sfide legate al linguaggio, contribuendo al benessere complessivo del paziente e a una migliore qualità di vita.

Quali disturbi può risolvere il logopedista

Le difficoltà nel linguaggio possono essere caratterizzate da una mancanza di controllo dei muscoli necessari per parlare, difficoltà nel produrre suoni con le corde vocali, una voce nasale o spenta, una pronuncia incerta o una labiopalatoschisi.

I principali disturbi della parola in questo caso sono:

  • Disturbo dei suoni del linguaggio;
  • Disturbo della voce;
  • Disprassia;
  • Disartria;
  • Disfonia;
  • Afonia;
  • Balbuzie;
  • Disturbo della risonanza.

Il linguaggio si definisce dal modo in cui le parole, le frasi e le idee sono comprese oralmente o per iscritto, ma anche dal modo in cui le parole e le frasi sono utilizzate per esprimere pensieri, trasmettere informazioni semplici o complesse o scrivere testi.

Le difficoltà nel linguaggio possono essere caratterizzate da difficoltà a seguire istruzioni, a esprimersi chiaramente, a trovare le parole giuste, a leggere o scrivere, a utilizzare o interpretare il linguaggio matematico o gli apprendimenti scolastici.

I disturbi principali del linguaggio sono

  • Disturbo dello sviluppo del linguaggio (DSL);
  • Dislessia;
  • Disortografia;
  • Discalculia;
  • Afasia;
  • Disturbo dell’accesso lessicale;
  • Disturbo cognitivo-linguistico.

I problemi possono riguardare anche la comunicazione. Il modo in cui il linguaggio viene utilizzato per comunicare, comprendere e rispettare le regole sociali, le abilità di interazione sociale e la risoluzione di problemi, il ragionamento, l’organizzazione delle idee e del discorso.

Queste difficoltà possono sorgere a seguito di un trauma cranico, difficoltà a esprimere bisogni, a raccontare, spiegare, prendere il proprio turno nel parlare o esprimersi in un gruppo sono tutti esempi di difficoltà di comunicazione.

I disturbi della comunicazione sono:

  • Disturbo della comunicazione o delle abilità sociali;
  • Disturbo cognitivo-comunicativo;
  • Disturbo del linguaggio;
  • Disturbo dell’apprendimento;
  • Afasia.

I problemi, infine, possono riguardare l’apprendimento, il processo attivo che porta all’acquisizione e all’uso di nuove conoscenze e abilità. Questo processo inizia ben prima dell’ingresso a scuola, quando il bambino comunica e gioca con il suo ambiente circostante. All’età scolare, l’apprendimento diventa tuttavia più impegnativo e complesso.

Le difficoltà nella lettura delle parole, nel rispettare l’ortografia, nella comprensione o nella produzione di testi, nella comprensione o nella manipolazione dei numeri e delle operazioni, così come nel ragionare per risolvere un problema matematico, sono tutti esempi di difficoltà di apprendimento.

I principali disturbi dell’apprendimento sono:

  • Dislessia;
  • Disortografia;
  • Discalculia;
  • Disturbo dell’apprendimento.

Il logopedista può essere contattato anche in caso di problemi di deglutizione o masticazione.

Le difficoltà nella deglutizione o una cattiva postura della lingua o delle labbra a riposo possono comportare conseguenze sulla salute, sulla morfologia del viso o sulla posizione dei denti. Una respirazione orale cronica, cibo che rimane in bocca dopo la deglutizione, perdita di saliva, avanzamento della lingua tra i denti a riposo o durante il parlato, tosse o frequenti colpi di gola (grattare la gola per evitare la congestione di secrezioni o cibo) durante i pasti sono alcune manifestazioni.

I principali disturbi, in questo caso, sono:

  • Disturbo orofacciale-miofunzionale;
  • Disfagia;
  • Deglutizione atipica.