Conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni: la premier parlerà dalle 11 – La diretta
Dopo aver rinviato causa otoliti la conferenza di fine anno, la premier Giorgia Meloni a partire dalle 11 di questa mattina terrà un discorso atteso da molti. Diversi argomenti sul tavolo, dal MES all’invio di altre armi in Ucraina, dallo scandalo sulle commesse Anas alle sfide che la maggioranza di centrodestra affronterà anche in vista delle Europee di quest’anno.
La conferenza stampa sarà seguita in diretta a partire dalle 11, con aggiornamenti continui su ciò che dirà la premier Giorgia Meloni. Dopo i suoi problemi di salute, Meloni indicherà quali saranno le priorità del governo per il 2024, a livello economico, politico e sociale.
Meloni, conclusa la conferenza stampa di fine anno
Si è conclusa la conferenza stampa di fine anno della premier Giorgia Meloni. Una conferenza durata circa tre ore nel corso del quale sono stati trattati diversi temi.
Meloni: “Nessun attacco alla Ferragni, ma tema della trasparenza in beneficenza””
“Sul ritorno di Chiara Ferragni sui social non ho nulla da dire, figuriamoci… quello che mi ha colpito è stata la reazione della sinistra. Credevo fosse un valore da condividere il fatto che ha più valore chi produce un pandoro che chi lo promuove, invece se la sono presi, sembrava che avessi attaccato Che Guevara”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni facendo riferimento alle sue parole pronunciate dal palco di Atreju.
“Non ho citato espressamente Ferragni ma il riferimento c’era, non c’era la volontà mia di attaccare qualcuno ma di porre al centro il valore dell’eccellenza italiana”.
Inoltre, “c’è il tema della trasparenza della beneficenza, forse è un tema su cui lavorare, capire le regole e eventualmente immaginarne di migliori”.
Ha infine detto la premier Meloni concludendo la conferenza di fine anno.
Amministrative, Meloni: “Non arrivare troppo tardi ad accordo sui candidati”
“Siamo famosi per discussioni accese ma anche per risolverle. Tra persone che si parlano chiaro e fanno un percorso insieme è normale dirsi le cose con chiarezza, sapendo che si devono risolvere le cose. Confido che accadrà anche questa volta”.
Lo ha detto Giorgia Meloni rispondendo ad una domanda relativa agli accordi per i prossimi appuntamenti elettorali.
“Vorremmo non arrivare troppo a ridosso delle elezioni per selezionare i candidati alle cariche monocratiche, abbiamo sempre risolto in passato e si figuri se non lo faremo adesso. Non è una cosa che mi preoccupa, mi preoccupa che lo facciamo tardi. Spero si faccia il prima possibile”
Meloni: “Chi vive in Italia deve rispettare le norme del nostro Paese”
“Sul piano delle norme fa fede la nazione in cui si vive, non si può ritenere che la propria cultura prevalga”
“Chi sceglie di vivere in Italia è un arricchimento e rispetto la cultura” altrui, “ma le norme italiane si rispettano”.
Lo ha detto la prmier Giorgia Meloni in conferenza stampa
Meloni: “No familismo, mia sorella militante di Fratelli d’Italia”
Giorgia Meloni interviene sull’ accusa di una ‘conduzione familiare’ di FdI, accusa che dice “comincia a stufarmi”.
“Nell’attuale legislatura ci sono due coppie di coniugi, nel Pd e in Si, non ho sentito accuse di familismo e sarebbe sbagliato perché chi fa politica a volte diventa amico, fidanzato, moglie, ma questo non toglie nulla al valore di un militante politico. Mia sorella è da 30 anni militante di Fratelli d’Italia e lavora a Fratelli d’Italia, forse dovevo metterla a lavorare in una partecipata statale come è stato fatto per diversi altri parenti, ma non me la sono sentita e l’ho messa a lavorare in FdI”.
Meloni: “Su questione palestinese lavorare a soluzione strutturale”
“Credo che sia fondamentale lavorare da ora per una soluzione strutturale per la questione palestinese“.
Dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “E’ sbagliato dire: prima sconfiggiamo Hamas e poi ne parliamo. Su questo l’Unione Europea può giocare un ruolo fondamentale e forse dovrebbe essere più coesa”, aggiunge.
“Distanze insormontabili con Afd a partire da Russia”, Meloni parla delle alleanze europee
“Io non sono una persona che ama dare patenti anche per ragioni di storia. Con Afd ritengo ci siano delle distanze insormontabili, a partire dal tema del rapporto con la Russia su cui, invece, Marine Le Pen sta facendo un ragionamento interessante. Ma ritengo di non dover distribuire patenti. Quando ci sono partiti che prendono il 25 per cento dei consensi, bisogna porsi il tema di come rispondere a quei cittadini. Per ora lavoro soprattutto al partito dei conservatori europei“.
Così Meloni in conferenza stampa sulle prossime Europee.
Meloni: “Non auspico e non lavoro ad un rimpasto di governo”
“Non mi occupo delle candidature per le elezioni europee. Non voglio, non auspico e non lavoro a un rimpasto. Poi, quello che faranno i vari partiti nelle candidature lo valuteremo. Abbiamo valutato le ipotesi di candidare i tre leader della maggioranza, ma non ne abbiamo parlato nè ci siamo posti il problema. Ma io non lavoro per ottenere un rimpasto“.
Così Meloni in conferenza stampa.
Sulla via della seta: “I risultati non ci sono stati, scelta di andarsene coerente con il nostro programma”
Dal 2019 al 2023 il saldo commerciale fra Cina ed Italia è arrivati a -41,44 miliardi: Meloni usa questo dato economico per spiegare come l’adesione alle Nuove Vie della Seta non sia stata vantaggiosa per il paese italiano, perché sul nostro territorio sono arrivati molti più prodotti cinesi di quanti prodotti italiani sono arrivati in Cina.
La premier poi indica che non è necessario aderire alle Nuove Vie della Seta per avere buone relazioni economiche con la Cina, vedendo come altri paesi europei agiscono.
Meloni ha detto altresì che al più presto si recherà in Cina per incontrare Xi Jinping.
Meloni sulla candidatura di Draghi in Europa: “Impossibile parlare oggi di chi potrebbe guidare la Commissione Europea”
Meloni afferma che è improbabile dire che Mario Draghi possa rappresentare una figura spendibile per la presidenza della Commissione Europea, non tanto per la statura del politico ma perché oggi non si può capire chi in futuro può diventare presidente di quella commissione.
C’è da considerare anche che Draghi ha ad oggi detto di no alla presidenza della Commissione Europea. I ragionamenti dei giornali sono quindi prematuri.
“Oggi parlare del toto nomi della presidenza europea è buono per fare dibattito sulla stampa, ma il tema è cosa deve fare la prossima commissione. Io lavoro per avere domani una commissione europea e una politica europea che sia più forte e determinata nel perseguimento di una sua priorità strategica e sia ferma nella difesa dei confini esterni, che sia capace di armonizzare il tema della sostenibilità ambientale con quella sociale ed economica“.
“Il mio rapporto con gli alleati? Ottimo, ci sono normali discussioni su ciò che non concordiamo”
Meloni rivendica la velocità con la quale il governo in un anno di attività ha attuato alcune misure da lei ritenute importanti.
Le discussioni fra gli alleati di centrodestra sono normali e la premier si dice contenta di quello che è stato realizzato. Le discussioni sono fisiologiche e le elezioni Europee non acuiranno le fisiologiche differenze fra i partiti dell’alleanza di governo.
“Questione morale? Il M5S chiede le dimissioni di tutte, tranne dei suoi. Conte pone questione morale salvo che per M5s”
La premier Meloni afferma che nel suo governo non esiste una questione morale a seguito delle recenti vicende. Giuseppe Conte non può essere garantista solo con i suoi esponenti e quindi non sono necessarie lezioni morali da parte della sinistra.
I casi vanno valutati uno per uno e in uno stato di diritto è la magistratura a dover indicare gli elementi che porteranno la premier eventualmente ad applicare le misure necessarie.
“Qualcuno in questa nazione ha pensato di poter dare le carte in alcuni casi. Penso che in uno stato normale non debbano esserci questi condizionamenti, l’ho visto accadere, vedo degli attacchi, ma non sono una persona che si spaventa facilmente, hanno a che fare con la persona sbagliata, c’è chi pensa che possono indirizzare le scelte del presidente del Consiglio ma con me le scelte le faccio io“.
Meloni sulla Rai: “Struttura con pregi e difetti, ma con l’opposizione non c’era l’età dell’oro”
Meloni indica che un obiettivo per la Rai è limitare gli sprechi e garantire maggiore obiettività. La premier è soddisfatta che parte del deficit ereditato dalle precedenti gestioni è stato abbattuto.
Non è possibile paragonare il servizio pubblico della Rai con le attività delle tv private, quindi è necessario aspettare ancora un poco per verificare i risultati.
Sulle accuse di “TeleMeloni”, la premier ancora ricorda quando FdI era all’opposizione del governo Draghi e il servizio pubblico non garantiva un’adeguata copertura delle sue posizioni. Si passa quindi ad un necessario lavoro di “riequilibro”, che passa anche per una maggiore presenza nel Cda della Rai.
Meloni attacca ancora chi crede che i giornalisti della Rai possa attaccare un determinato politico e non un altro: la premier chiede serietà in questo, rivendicando anche di non aver chiesto le dimissioni di chi la criticava.
“Sulla vicenda di Caivano segnale del governo, basta con le zone franche non viste dallo Stato”
Dall’azione del governo sugli stupri commessi a Caivano Meloni rivendica il fatto che lo Stato può lavorare con continuità e senza misure spot diminuiranno le zone franche che si erano moltiplicate nelle periferie di molte città in Italia.
Per la premier i risultati non possono essere ancora visti perché è ancora presto, nonostante alcune cose siano arrivate nel rispetto dei programmi, ma molti cittadini hanno adesso la possibilità di godere di alcuni diritti che l’incuria statale aveva negato loro.
Le norme proposte dal governo andranno gradualmente a fornire modelli utili anche per un domani in altri posti.
Sugli appalti Anas: “Stupore e preoccupazione quando sui media appaiono mie dichiarazioni mai fatte. Salvini? Non è necessario che parli in Parlamento”
Sul caso delle commesse Anas e di Tommaso Verdini, la premier Meloni critica che su alcuni quotidiani siano apparse sue dichiarazioni, mai rese né in pubblico né in privato.
Non corrisponderebbe al vero quindi ciò che è apparso su Verdini jr. in questi giorni: Meloni non ha gli elementi per commentare il lavoro della magistratura. Le intercettazioni fanno riferimento al precedente governo e quindi non è necessario che Salvini riferisca in Parlamento.
Anche se Verdini jr. ha preso la tessera del PD, Meloni e alleati non hanno mai accusato quel partito di aver commesso irregolarità nell’appalto delle commesse. Anzi, l’attuale governo subisce attacchi scomposti da parte di quei lobbisti che non ottengono affari dallo stato italiano.
Sul caso Pozzolo e lo sparo di Capodanno: “Non so perché abbia un porto d’armi, ma chi ha un’arma deve custodirla con serietà”
Riguardo il caso del deputato di FdI Emanuele Pozzolo, Giorgia Meloni afferma che se c’è stato qualcuno di irresponsabile, bisogna che questi ne paghi le conseguenze.
Pozzolo verrà deferito e sospeso, secondo statuto di Fratelli d’Italia. Meloni dice di non capire tutta l’attenzione mediatica sulla classe dirigente di FdI e ci tiene a precisare che non accetta mai di lavorare con chi non capisce la responsabilità di essere a capo di un governo di centrodestra.
Su ciò la premier non ammette deroghe di alcun tipo.
Riforme: “Il premierato rafforza stabilità governi”
Nella riforma costituzionale immaginata dal governo di centrodestra i poteri del presidente della Repubblica non verranno toccati, conservando il suo ruolo di garanzia anche con un governo di colore politico diverso.
L’elezione diretta del premier permetterà un equilibrio che giova alla stabilità dei governi, senza ledere le prerogative del capo dello stato. La scorsa legislatura per Meloni è rappresentata da programmi di governo non votati da nessuno e la riforma immaginata da Meloni dovrebbe permettere il completamento dei 5 anni di una legislatura.
Consentire ai cittadini di scegliere chi governerà per 5 anni è, per la premier, una riforma di cui andare orgogliosi e che può essere un grande lascito per il futuro dell’Italia (al netto della permanenza stessa di Meloni a Palazzo Chigi).
“La democrazia rappresentativa si sostanzia in ‘voto per te perché tu possa fare questo in mia vece’. Abbiamo pagato pesantemente questa l’instabilità, in termini di debito pubblico e di credibilità internazionale. Ha significato anche la debolezza della politica sul tema economico, con l’impossibilità di fare riforme di grande respiro“.
Meloni si dice scettica sul fatto che resterà questa maggioranza anche nel prossimo futuro.
Sulle privatizzazioni: “Nella NADEF previsti 20 miliardi dalle privatizzazioni, ma non regaleremo niente agli imprenditori”
Per Meloni le privatizzazioni di alcune aziende è coerente con le idee proposte nella NADEF, perché è necessario comunque salvaguardare in alcuni ambiti (come le Poste) il controllo pubblico, mentre in altri (le Ferrovie) è possibile far entrare dei privati.
Le tempistiche però non sono esplicitate, perché non dipendono interamente dall’attività del governo. Meloni rivendica il fatto che nei Monte dei Paschi di Siena non ci sono più versamenti dello stato.
“Penso che abbiamo dato un bel segnale con Monte dei Paschi di Siena, per anni abbiamo parlato dello stato che metteva dei soldi. Ma alcune di queste risorse sono rientrate e lo considero un bel segnale“.
“Le immagini atroci degli attacchi di Hamas hanno prodotto una recrudescenza dell’antisemitismo europeo”
Dopo gli attacchi del 7 ottobre, per Meloni l’antisemitismo in Europa si è espresso in forme molto subdole. Per la premier c’è bisogno di fare delle riflessioni sul diritto di Israele a difendersi dagli attacchi esterni.
Il generale Angelo Santo subentrerà a Pecoraro nel verificare gli attacchi di matrice antisemita.
Secondo Meloni attività come il servizio civile può far conoscere ai giovani la realtà culturale e non d’Israele, in modo da combattere il fenomeno dell’antisemitismo.
“Senza certezze nessuno investe in Italia: burocrazia e giustizia sono una priorità”
Per la premier Giorgia Meloni nel mondo sono molti a pensare che l’Italia abbia un potenziale inespresso, inficiato dalle problematiche che alcune “opposizioni” mettono davanti al governo.
Nel 2024 sarà una priorità affrontare le riforme della giustizia e della burocrazia, grazie ai quali Meloni si augura di dare segnali confortanti al mondo della produzione e degli investitori stranieri.
Lo stato deve controllare ma non essere oppressivo, stando al fianco di chi produce e di chi crea ricchezza.
“Andando in giro per il mondo, mi rendo conto di quanta voglia di Italia ci sia. In questa nazione, quando si cerca di mettere mano in alcuni ambiti, le opposizioni si fanno sentire, ma se non ci prova un governo con la nostra maggioranza e la nostra stabilità ci sarà davvero poca speranza di fare d più. Ci sono diversi investimenti sui quali lavoriamo, sui semiconduttori ad esempio, per dare segnali al mondo della produzione. Qui non c’è un governo ostile a chi produce. Non disturbare chi vuole fare è un nostro slogan. Io la penso davvero così. Spesso abbiamo dato l’immagine di essere uno stato ostile a chi creava ricchezza e posti di lavoro, ma questa non è la mia mentalità. C’è però da fare di più. Vorrei mettere le mani, vorrei riformare in maniera seria giustizia e burocrazia“.
DDL Concorrenza e balneari: “Dalla prossima settimana parleremo con gli operatori del settore”
La premier, riguardo il rinnovo delle concessioni agli ambulanti, afferma che bisognava uniformare il trattamenti che alcuni avevano ricevuto (rinnovo di 12 anni) con quello che altri (come i comuni) non avevano potuto sfruttare.
L’appello del presidente Mattarella non rimarrà inascoltato, con Meloni che promette incontri con i ministri competenti.
La premier rivendica ancora la mappatura delle coste per capire se c’è scarsità del bene oggetto della direttiva Bolkenstein. Il lavoro del governo è “serio” ed il suo obiettivo ora è una norma di riordino, che coinvolgerà anche la Commissione europea (per evitare infrazioni ed offrire certezze agli operatori del settore).
“Sugli ambulanti l’intervento si è reso necessario per uniformare il trattamento che alcuni beneficiari avevano avuto di 12 anni nel 2020 con altri operatori che, soprattutto per difficoltà dei Comuni, non ne avevano beneficiato. Queste aziende vanno diminuendo e gli spazi aumentano. L’appello del Presidente non rimarrà inascoltato, valuteremo con gli altri partiti di maggioranza e con i ministri interessati un intervento chiarificatore“.
“Il piano Mattei? L’Italia non può occuparsi di tutto il continente africano, basta con logiche predatorie in Europa”
E’ il turno delle domande sull’immigrazione e sul piano Mattei, di cui esiste secondo alcuni solo un generico planning.
Meloni afferma che le nuove regole sull’immigrazione le soddisfano perché il nuovo meccanismo di redistribuzione impegna anche gli altri paesi a farlo. In tal modo è stato evitato il pericolo che altri paesi chiudano le proprie frontiere, ma per Meloni c’è la necessità di uno scatto in avanti per risolvere il problema dell’immigrazione irregolare.
La priorità quindi non è capire come redistribuire i migranti, ma come lavorare a monte. Il piano Mattei non può essere realizzato da solo: al G7 si discuterà su come aiutare un continente come l’Africa a superare la destabilizzazione politica, economica e sociale.
“Considero le nuove regole migliori di quelle precedenti. C’è un meccanismo serio che impegna gli altri Paesi, un meccanismo che per noi è più di garanzia. Ma non è una soluzione. Non risolveremo mai il problema se pensiamo solo a come gestire i migranti quando arrivano in Europa. C’è solo un modo per risolvere il problema, lavorare a monte, cosa che riguarda anche il piano Mattei. Ma è un lavoro che non può fare solo l’Italia. Un tema fondamentale del G7 sarà l’Africa“.
Il piano Mattei può funzionare solo se in Europa si supera la logica predatoria e di carità nei rapporti fra stati. Investimenti e strategia costruiscono, nel piano Mattei, una prima fase che tolga alle persone uno dei motivi per emigrare.
Meloni afferma che il piano Mattei verrà presentato al più presto, ma la premier indica che bisogna far coincidere il bisogno di energia da parte dell’Europa e la grande disponibilità dei paesi africani riguardo energie rinnovabili e materie critiche.
La premier si dice soddisfatta del calo degli sbarchi che i dati del Viminale per la fine del 2023 hanno riportato. La materia dell’immigrazione è una sfida epocale, che ha bisogno di fatti e attività che incidano strutturalmente sul fenomeno.
Lavorare sulle migrazioni legali passa necessariamente dal combattere le immigrazioni illegali: ci sono i primi risultati e l’approccio serio dell’Italia sembra pagare anche a livello europeo.
Giorgia Meloni su Degni: “Aspetto una risposta da Gentiloni e da Schlein”
Riguardo le parole del magistrato della Corte dei Conti Degni, che spera nell’esercizio provvisorio dell’Italia per questioni politiche, Giorgia Meloni ne sottolinea non solo la personale preoccupazione, ma soprattutto la spregiudicatezza che questo giudice ha avuto nel dire quelle cose.
La premier poi indica che l’opposizione non ha detto nulla al riguardo perché farebbe passare il messaggio che i ruoli governativi possano essere svolti da militanti politici che hanno opposte visioni rispetto al governo.
Meloni conclude attendendo una risposta da Schlein e da Gentiloni, che ha nominato Degni alla Corte dei Conti:
“Ritengo che non spetti a me dire cosa ritengo debba accadere ora, ma mi spetta fare una valutazione sulla gravità di quel che è accaduto. Una valutazione politica è necessaria, non tanto su quel che è accaduto che è grave, ma la cosa più grave è la sfrontatezza con la quale questo giudice della Corte dei conti ritiene sia normale farlo. Questo ci dice qualcosa. L’altra cosa che mi colpisce è che non ci sia stato nessuno a dire qualcosa: Paolo Gentiloni che ha nominato il giudice, Elly Schlein. Perché?“
Meloni: “Disponibile ad un confronto con Elly Schlein”
“Credo che sia giusto che i leader ed il presidente del Consiglio si confrontino prima delle elezioni Europee. Non mi sono mai sottratta e mai lo farò, anche se credo che non dovrebbe essere questo il solo fatto di confronto, cioè l’essere donne“.
Così Meloni alla domanda se accetterebbe un confronto televisivo con la leader del PD Elly Schlein.
Meloni sul tema degli extra-profitti: “Misura che rivendico, così le banche pagheranno più tasse”
In tema di trovare risorse per finanziare alcune misure economiche, Giorgia Meloni rivendica che il suo governo sia stato il primo a tassare i profitti delle banche, attaccando il PD ed il M5S che avrebbero aiutato diversi istituti bancari con prestiti garantiti poi dallo stesso Stato.
Anche il Superbonus finisce nel mirino delle critiche della premier, perché sfruttato indebitamente dalle banche per ottenere eccessive agevolazioni. Il governo di Meloni aveva l’obiettivo di tassare i profitti ingiusti: la tassa sul margine resta al 40%, ma è stata aggiunta per le banche la possibilità di accantonare un importo in un fondo non distribuibile.
In tal modo, il capitale delle banche aumenta anche per maggiori crediti ai cittadini. Meloni rivendica il fatto che in questo modo le banche pagheranno più tasse allo stato nel lungo periodo (considerato il previsto aumento delle transazioni effettuate anche dai cittadini).
Meloni sul Mes: “La mancata ratifica non è legata ai risultati del patto di stabilità. In Europa non siamo isolati”
La premier Meloni si dice soddisfatta dei termini ottenuti sul patto di stabilità, anche se precisa che non sono i risultati ai quali lei avrebbe puntato.
Fra i diversi obiettivi ai quali ogni stato tende, Meloni ha scelto di chiedere al Parlamento di esprimere un proprio parere sul Mes. Non c’era nessuna maggioranza che potesse accettare quel trattato, con Meloni che accusa Giuseppe Conte di aver accettato uno strumento senza avere una maggioranza in Parlamento.
Meloni indica come un errore accettare la ratifica del Mes, quando c’era il M5S contrario alla sua accettazione. Per la premier la reazione dei mercati è indice che il Mes è uno strumento obsoleto: l’Italia può sfruttare quest’occasione per proporre strumenti più efficaci e con meno problematicità (che hanno portato molti stati a non accedere alla sua versione “light”).
La premier non si dice d’accordo con chi afferma che in Europa l’Italia abbia minori prerogative rispetto agli altri stati. Per Meloni non esiste alcun paese europeo che voglia “farla pagare” all’Italia la mancata ratifica del Mes.
Meloni: “Candidature europee? Non ho ancora preso una decisione”
Meloni chiede il consenso dei cittadini per prendere una decisione riguardo alla sua possibile candidatura alle elezioni Europee.
Un’eventuale candidatura di Meloni spingerebbe i leader dell’opposizione a fare la stessa cosa, ma la premier non ha ancora deciso al riguardo. Una cosa da verificare è se ci sarà il tempo di fare campagna elettorale e attività di governo contemporaneamente.
Riguardo la “maggioranza Ursula”, Meloni dice di lavorare su una maggioranza alternativa che affronti immigrazione e transizione ecologica. La premier nega la possibilità di un’alleanza europea con la sinistra, ma tiene a precisare che molti degli equilibri politici dipenderanno da chi verrà scelto come commissario da ogni governo dopo le elezioni.
La premier sulla legge di bilancio: “Mio obiettivo è tagliare le tasse”
La prima domanda riguarda i 33 miliardi che servirebbero per finanziare il taglio del cuneo fiscale ed altre misure che servono ad aiutare famiglie e mondo del lavoro.
Aumenteranno le tasse o si taglierà la spesa? Meloni dice: “La crescita italiana è stimata come superiore alla media europea. Le tasse le ho diminuite ed il taglio della spesa pubblica lo abbiamo fatto quest’anno con la legge di bilancio. Se parliamo della manovra del 2025 bisogna sapere le risorse che si hanno…”
Meloni pensa di confermare le misure portate avanti dal governo, ma ciò va misurato con i dati economici ottenuti dal 2024. La premier indica comunque che tenterà di tagliare le tasse.
Meloni: “Anno complesso con scadenze importanti. I giornalisti possono parlare degli atti giudiziari, ma non ci sono bavagli”
Anno delle Europee e presidenza del G7: Giorgia Meloni inizia la sua conferenza stampa augurando all’Italia un anno all’altezza delle sfide che dovrà affrontare.
Dopo aver punzecchiato le critiche dell’opposizione a causa dei rinvii della conferenza (“in vita mia non sono mai scappata da qualcosa“), Meloni parla della “legge-bavaglio”: la manifestazione contro questa legge non deve criticare il governo, ma il Parlamento che ha proposto ed elaborato la norma che vieta la pubblicazione degli atti del dibattimento giudiziario.
Meloni critica l’assenza di alcuni giornalisti, perché la loro protesta non tiene conto dell’equilibrio fra la necessità di informare da parte dei giornalisti ed il bisogno di difendere da parte degli imputati la loro onorabilità.
Durante la presidenza del G7 il governo italiano si farà portavoce della preoccupazioni riguardo la sostituzione che l’IA potrebbe portare nel mondo del lavoro: per Meloni è “l’intelletto che rischia di essere sostituito“.
La premier ha annunciato che prima del G7 l’Italia aprirà un focus specifico sull’IA e sui rischi di sostituzione in alcuni lavori (come quello giornalistico).
L’Ordine dei Giornalisti: “Parlamento, giornalisti ed editori si uniscano per affrontare le sfide dell’IA”
Dopo gli auguri e i ringraziamenti dell’Ordine dei Giornalisti, si parla della protesta da parte di alcuni giornalisti (assenti oggi) critici contro le azioni intimidatorie o degli attacchi da parte di alcuni politici alla categoria dei giornalisti.
Da parte dell’Ordine dei Giornalisti parte una richiesta al Parlamento: una riforma dell’industria dell’informazione che tenga conto anche dell’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale.
Conferenza stampa sul punto di iniziare
A breve la premier Giorgia Meloni terrà la sua conferenza stampa. Manca poco all’inizio.
Tutto pronto per la conferenza stampa della premier Meloni
I preparativi per la conferenza stampa di fine anno (rinviata) sono terminati. Meloni risponderà alle domande della stampa alla Camera, nell’aula dei gruppi parlamentari.