Le criptovalute, in particolare il Bitcoin, rappresentano un’opportunità di guadagno per alcuni e un terreno incerto per altri. Il Bitcoin, una moneta digitale introdotta nel 2009, ha l’obiettivo di rivoluzionare il sistema finanziario e monetario internazionale. A differenza delle valute tradizionali, i Bitcoin non sono emessi da una Banca centrale, ma vengono scambiati attraverso una rete basata sulla crittografia. Gli scambi totali di Bitcoin hanno superato la soglia dei 10 miliardi di dollari, un dato che alimenta la sempre crescente curiosità intorno a questa criptovaluta, coinvolgendo sia trader che piccoli risparmiatori e sostenitori dell’uso del denaro tradizionale, che vedono nel Bitcoin un’opportunità interessante per generare profitti. Tuttavia, ciò solleva una serie di domande. Se si investono 100 euro in Bitcoin, quali potrebbero essere i guadagni e soprattutto quali i rischi di perdita?
Quanto guadagno se investo 100 euro in Bitcoin nel 2024?
Da un punto di vista pratico, investire in Bitcoin implica l’acquisto di questa criptovaluta con l’obiettivo di rivenderla in futuro a un prezzo più elevato. L’utilizzo dei Bitcoin richiede un portafoglio virtuale, noto come “wallet”, e può essere effettuato online tramite bonifico bancario o carta di credito, attraverso piattaforme specializzate che offrono questo servizio. A marzo dell’anno scorso, il prezzo del Bitcoin ha superato i 60.000 USD, mentre attualmente un singolo Bitcoin ha un valore di circa 20.200 euro. Tuttavia, è importante notare che è possibile acquistare frazioni di Bitcoin, ad esempio con 100 euro si potrebbe ottenere circa 0,0049 BTC.
Tuttavia, fare previsioni certe sul futuro del mercato dei Bitcoin e calcolare quanto si possa guadagnare investendo una somma modesta come 100 euro risulta estremamente complesso. Il mercato delle criptovalute è caratterizzato da una grande instabilità e volatilità, rendendo le previsioni incerte. Anche se vi sono proiezioni allettanti, è difficile fare previsioni accurate considerando che il mercato è ancora relativamente nuovo. Un esempio estremo è chi ha investito solo qualche euro nel 2009, all’inizio dell’avvento delle criptovalute: oggi sarebbe miliardario. Tuttavia, tale scenario è estremamente raro e improbabile, soprattutto partendo da un investimento così esiguo.
Il prezzo del Bitcoin è influenzato da molteplici variabili difficilmente prevedibili, essendo indipendente da fattori che influenzano le valute tradizionali, poiché non è legato al comportamento di un singolo Stato ma è determinato esclusivamente dalle dinamiche di mercato. Inoltre, la limitata quantità di Bitcoin disponibili (21 milioni) e la loro rarità contribuiscono a influenzarne il valore, in linea con quanto avviene per le materie prime.
Considerare i Bitcoin come un investimento a lungo termine, anche se con un importo modesto come 100 euro, potrebbe essere un approccio interessante. Tuttavia, è importante sottolineare che questa prospettiva è più simile a una scommessa che a un investimento sicuro, e le previsioni ottimistiche sull’andamento futuro dei Bitcoin (come superare i 200.000 USD entro il 2030) non sono supportate da dati concreti, essendo solamente ipotesi speculative.
Come e dove investire 100 euro in bitcoin?
Se consideriamo l’acquisto dei 100 euro di Bitcoin, si aprono diverse possibilità sull’utilizzo di questa criptovaluta. Sebbene numerosi esercizi commerciali, sia fisici che virtuali, accettino i Bitcoin come metodo di pagamento, la maggioranza dei possessori preferisce impiegare questa risorsa per investire. Le opzioni a disposizione sono varie, ma in generale, si riducono a due alternative principali:
- Utilizzare gli exchange: Queste piattaforme consentono di acquistare Bitcoin e gestirli all’interno di portafogli virtuali. Gli exchange fungono essenzialmente da intermediari nel cambio di valute digitali, mettendo in connessione domanda e offerta di Bitcoin. Sono ideali per coloro che desiderano acquistare Bitcoin e conservarli nell’attesa di un aumento del loro valore.
- Affidarsi a broker o piattaforme di trading: Con queste strutture è possibile intraprendere operazioni di trading con i Bitcoin. Si utilizzano prodotti derivati come i CFD (Contratti per Differenza), che consentono di guadagnare o perdere in base alla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita dei Bitcoin sottostanti. In base alle previsioni sull’andamento del Bitcoin, i trader possono aprire posizioni “long” se si attende un aumento del prezzo, oppure posizioni “short” se si prevede una diminuzione.
Quanto alle banche, al momento i rapporti tra criptovalute e istituti di credito sono piuttosto complessi. Esiste una notevole diffidenza reciproca e integrazione tra i due sistemi, basati su regole e principi differenti, è particolarmente difficile. Attualmente, sono pochissime le banche che offrono investimenti in Bitcoin ai propri clienti, a causa dei costi di gestione elevati e della scarsa familiarità con questo tipo di asset. Di fatto, questa strada risulta poco percorribile al momento.