Si celebra oggi, 4 gennaio, la Giornata mondiale del braille, l’alfabeto che permette alle persone non vedenti e con disabilità visiva di leggere, scrivere e comunicare per iscritto. Oggi si festeggia così l’invenzione di tale particolare sistema che ha cambiamento la vita a milioni di persone in tutto il mondo. Ma scopriamo qualcosa in più.
Giornata mondiale del braille 4 gennaio: la storia
La Giornata mondiale del braille cade il 4 gennaio, giorno della nascita di Louis Braille, inventore francese vissuto nell’800 che perse la vista da piccolo a causa di una grave infezione all’occhio. Oggi il famosissimo codice che porta il cognome dell’inventore viene ampiamente utilizzato per la scrittura e per la lettura dalle persone non vedenti o con seri problemi di vista.
L’alfabeto braille è un sistema messo a punto nella prima metà del XIX secolo. Si basa sulla combinazione di sei punti in rilievo e percepibili al tatto. Le combinazioni possibili sono molteplici e possono corrispondere non solo a lettere dell’alfabeto, numeri e segni di interpunzione, ma anche a simboli matematici, informatici, musicali e chimici.
La Giornata che si celebra oggi, 4 gennaio, è molto importante, anche perché fa pensare a tutti noi all’estrema importanza che tale sistema ha nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Oms, in tutto il nostro Pianeta ci sono almeno 1.3 miliardi di abitanti con problemi visivi. Di questi si stima che almeno 36 milioni siano affetti da cecità totale.
Per i soggetti non vedenti, il sistema di lettura e scrittura è davvero fondamentale in quanto permette loro di vivere in una condizione di autonomia ed integrati nel tessuto sociale, scolastico, lavorativo e culturale. Il codice venne ideato da Braille quando era appena adolescente. Negli anni è rimasto pressoché invariato.
Nel 1829 l’ideatore pubblicò “Procedimento per scrivere le parole, la musica e il canto corale per mezzo di punti in rilievo ad uso dei ciechi ed ideato per loro”. Grazie a quest’opera, egli fece conoscere all’intero Paese la scrittura da lui inventata.
L’alfabeto suscitò reazioni di diverso tipo. Non mancarono le ostilità. Il Governo francese poi lo approvò nel 1854, due anni dopo la morte del suo inventore. Nel 1858 i rappresentanti degli Paesi Europei lo accolsero con la maggioranza al Congresso Mondiale per i Ciechi.
Questi lo resero il sistema di riferimento per la lettura e la scrittura per i non vedenti di tutto il mondo.
Perché si celebra proprio il 4 gennaio?
Come abbiamo anticipato all’inizio, la Giornata mondiale del braille si celebra il 4 gennaio di ogni anno per omaggiare l’inventore del sistema che permette alle persone con disabilità visiva o non vedenti di comunicare per iscritto.
Louis Braille è nato a Coupvray il 4 gennaio 1809. È poi deceduto, forse per tubercolosi, a Parigi il 6 gennaio 1852. È passato alla storia come inventore francese e ancora oggi il suo nome è molto conosciuto proprio per l’alfabeto da lui creato.
Braille era diventato non vedente alla tenera età di tre anni, quando si infortunò nell’officina del padre (il quale era un sellaio). Contrasse una pesante infezione che lo portò a perdere la vista da entrambi gli occhi e diventò cieco a tutti gli effetti.
A 10 anni entrò all’Istituto per i giovani ciechi a Parigi, dove veniva insegnato la leggere con un particolare metodo. I ragazzi non avevano però la possibilità di scrivere.
Nel 1827 egli divenne professore presso lo stesso istituto dove era ricoverato e, negli anni, elaborò il famoso codice, che cambiò la vita a moltissime persone.
Ancora oggi è utilizzato da milioni di bambini, ragazzi, uomini, donne e anziani in tutto il mondo. Ricordare la Giornata mondiale oggi è, come abbiamo visto, molto importante. La ricorrenza serve non solo a ricordare il ruolo svolto dall’alfabeto braille, ma anche a sensibilizzare sul tema l’intera popolazione, a livello internazionale.