Conviene più investire in Buoni fruttiferi postali o in BTP e BOT? Quando si fa la scelta di investire denaro con l’obiettivo di ottenere un ritorno economico e proteggerlo dall’erosione causata dall’inflazione e dall’aumento dei costi, è fondamentale avere una visione completa di tutti gli strumenti finanziari disponibili. Solo attraverso questa comprensione sarà possibile prendere decisioni informate e strategiche, permettendo di ottenere profitti consistenti senza correre il rischio di veder svanire le proprie risorse finanziarie.

Conviene più investire in Buoni fruttiferi postali o in BTP e BOT?

Tra le opzioni più affidabili in questo ambito, spiccano i buoni postali e i titoli di Stato, noti come BOT e BTP. Ma come determinare quale dei due strumenti scegliere e, soprattutto, quali sono i loro rendimenti nell’attuale contesto finanziario?

Entrambi rappresentano conti deposito a basso rischio: i buoni fruttiferi postali hanno una storia che risale addirittura al 1925 e coloro che li preferiscono desiderano evitare qualsiasi incertezza optando per una soluzione sicura. Questa tendenza diventa sempre più diffusa durante periodi economicamente complessi.

Emessi da Cassa depositi e prestiti, sotto il controllo del ministero delle finanze, i buoni postali sono garantiti dalla solidità finanziaria dell’Italia e offrono un rendimento con una tassazione agevolata al 12,5%. A titolo di confronto, le obbligazioni e le azioni sono soggette a una tassazione al 26%.

Rispetto ai BOT e ai BTP con la stessa durata, i buoni postali presentano un rischio inferiore, ma ciò comporta un rendimento nettamente più basso. Ad esempio, per investimenti a quattro anni, i buoni postali offrono un tasso annuo del 3%, mentre i BTP prevedono un tasso del 3,8 o 3,9%. Un vantaggio principale dei buoni fruttiferi è la possibilità di riscattare il capitale investito in qualsiasi momento, senza dover attendere la scadenza.

Nel caso dei BTP, il loro valore può essere influenzato dal mercato obbligazionario e un ritiro anticipato potrebbe comportare perdite significative. Al contrario, i buoni postali non sono soggetti a variazioni legate a tassi o spread, anche se liquidati prima della scadenza.

D’altro canto, i BTP offrono la possibilità di vendere anticipatamente con un profitto, un aspetto che potrebbe interessare agli investitori. Un’altra differenza è che i buoni postali pagano gli interessi solo alla scadenza, mentre i BTP prevedono cedole periodiche, generalmente semestrali o annuali.